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12/12/2006 Tassi fermi al 5,25% ma la Fed gela il mercato: essi potrebbe riprendere a salire

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Il Federal Open Market Committee ha deciso di lasciare invariato il tasso sui fed funds al 5.25%: la Federal Reserve ha deciso ieri questa quarta pausa consecutiva dei tassi d'interesse al 5,25%, ma senza escludere ulteriori possibili strette di fronte a un andamento dei prezzi insoddisfacenti, rispettando così le attese della vigilia nella sua ultima riunione del 2007, ma delude i mercati, evitando qualsiasi presa di posizione sugli attesi tagli del costo del denaro.

Il Fomc prende atto che la crescita economica ha subito un rallentamento nel corso dell’anno sulla scia del raffreddamento del mercato immobiliare ma anche l'inflazione appare "in rallentamento nel tempo": i recenti indicatori economici si sono rilevati contrastati, ma è probabile che l’economia cresca ad un tasso moderato nei prossimi trimestri.

A votare a favore dell’azione di politica monetaria del FOMC sono stati la maggioranza; a votare contro e’ stato Jeffrey M. Lacker che ha chiesto un rialzo dei Fed Fund di 25 punti base, al 5,5%.

La prossima riunione del Fomc è prevista per il 30-31 gennaio 2007, ma si ha l' impressione che la Fed voglia prima di tutto conoscere i nuovi dati macroeconomici (inflazione in testa) e, se soddisfacenti, prepararsi al possibile taglio dei tassi, atteso da gran parte degli economisti tra marzo e maggio.


Questo il  testo originale del documento che accompagna la decisione della Federal Reserve di lasciare il tasso interbancario al 5.25%:

The Federal Open Market Committee decided today to keep its target for the federal funds rate at 5-1/4 percent.

Economic growth has slowed over the course of the year, partly reflecting a substantial cooling of the housing market. Although recent indicators have been mixed, the economy seems likely to expand at a moderate pace on balance over coming quarters.

Readings on core inflation have been elevated, and the high level of resource utilization has the potential to sustain inflation pressures. However, inflation pressures seem likely to moderate over time, reflecting reduced impetus from energy prices, contained inflation expectations, and the cumulative effects of monetary policy actions and other factors restraining aggregate demand.

Nonetheless, the Committee judges that some inflation risks remain. The extent and timing of any additional firming that may be needed to address these risks will depend on the evolution of the outlook for both inflation and economic growth, as implied by incoming information.

Voting for the FOMC monetary policy action were: Ben S. Bernanke, Chairman; Timothy F. Geithner, Vice Chairman; Susan S. Bies; Donald L. Kohn; Randall S. Kroszner; Frederic S. Mishkin; Sandra Pianalto; William Poole; Kevin M. Warsh; and Janet L. Yellen. Voting against was Jeffrey M. Lacker, who preferred an increase of 25 basis points in the federal funds rate target at this meeting.

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