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11/09/2013 Incenerimento dei rifiuti, una pratica da evitare

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Vi è una carenza di informazioni a riguardo grazie ad un' amministrazione pubblica incapace di fare anche informazione anche su internet.

Bruciare i rifiuti nella stufa di casa o all'aperto fa molto male: plastiche, vernici, sostanze varie portate ad alta temperatura subiscono trasformazioni chimiche e rilasciano sostanze molto pericolose, oltre a residui incombusti, per esempio le diossine, sostanze altamente cancerogene, prodotto tipico della combustione (ma anche dei pesticidi in agricoltura), che si formano alle temperature di circa 300°C in presenza di composti organici polimerici (per esempio Pvc, plastiche, altri materiali). Il fenomeno è ridotto negli inceneritori sempre che la temperatura sia veramente elevata ed i rischi sono altri.

L’incenerimento non risolve il problema dei rifiuti, ma si limita a ridurne la quantità con formazione di cenere che contiene una concentrazione di alcune delle sostanze più tossiche, come le diossine e i metalli pesanti, il cui smaltimento è problematico anche per via degli inquinanti che filtrano dalle discariche, raggiungono le falde e contaminano l’acqua. Senza considerare poi il danno che ne deriva dai prodotti che vengono rilasciati nell' atmosfera e che dipendono dalla composizione dei rifiuti.







Gli inquinanti persistenti nell’aria, come diossine, furani e mercurio, possono essere dispersi su vaste regioni, ben oltre le aree locali e persino nelle nazioni confinanti. Il cibo inquinato da un inceneritore può essere consumato sia da persone del posto che da persone che abitano molto lontano, per via dei trasporti degli alimenti a mercati, che si possono trovare anche a grande distanza dal luogo di produzione.









Gli impianti moderni causano un minore inquinamento ma è stato rilevato che le ceneri risultano più tossiche e vengono più facilmente trasportate dal vento.

Il costo dell’incenerimento è enorme, non solo per il costo della lavorazione, che è già molto alto, ma anche in termini di danni alla salute e all’ambiente, che possono costare cifre molto alte a carico della collettività, esistendo una correlazione positiva con la comparsa di tumori e di malformazioni congenite.

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