1.separazione alla fonte: per partire bene bisogna
realizzare una raccolta differenziata spinta. La gestione dei rifiuti
non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto è
il coinvolgimento di tutta la cittadinanza chiamata a collaborare per attuare
la sostenibilità ambientale, parte integrante dello sviluppo sostenibile
necessario per permettere la continuazione della vita sulla terra.
2.raccolta porta a porta: organizzare una raccolta
differenziata “porta a porta” (o domiciliare o mista), che è
l’unico sistema per tendere ai rifiuti zero. Anche con quattro contenitori per
organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo
un calendario settimanale prestabilito.
3.compostaggio: realizzazione di un impianto di
compostaggio o più impianti di zona, da prevedere prevalentemente in aree
rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori,
spingendo anche i cittadini al compostaggio domestico.
4.riciclaggio: il materiale differenziato deve arrivare a
delle piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei
materiali, da rimettere di nuovo nella filiera produttiva.
5.riduzione dei rifiuti: oltre al compostaggio
domestico, bisogna sostituire stoviglie e bottiglie in plastica,
utilizzare l’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in
bottiglia), utilizzare dei pannolini lavabili, acquistare prodotti
alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione
degli shoppers in plastica con sacchetti riutilizzabili.
6.riuso e riparazione: cercare di riutilizzare o far
riutilizzare tutto quanto possibile e di riparare quanto si riesce a riparare.
Realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la ristrutturazione
degli edifici, in cui riparare beni durevoli, mobili, vestiti, infissi,
sanitari, elettrodomestici, da riutilizzare o rivendere. Con la
creazione anche di tanto lavoro.
7. tariffazione puntuale: far pagare i rifiuti in
base alla produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere
per poter premiare il comportamento virtuoso dei cittadini e
incoraggiarli ad acquisti piu’ consapevoli.
8. recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di
recupero e selezione dei rifiuti, per poter recuperare altri materiali
riciclabili e separare i materiali tossici, oltre che per ottenere
una migliore frazione organica.
9. centro di ricerca e riprogettazione: a valle
della RD: recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla
riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili e per
promuovere buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10. azzeramento rifiuti: l' obiettivo è quello di
raggiungere, entro il 2020, l’ azzeramento dei rifiuti, ricordando
che questa è l' unica strada per uno sviluppo sostenibile
Dieci passi verso il divieto nel 2020 imposto dalla UE di bruciare rifiuti recuperabili
Un reportage di Riccardo Iacona a San Francisco dimostra come con la determinazione dei politici il problema può essere risolto e la spazzatura può addirittura diventare risorsa: sono arrivati al 90% di rifiuti differenziati con l'ambizione di arrivare nel 2020 al 100%. Alla faccia di quelli che dicono che la differenziata spinta non si può fare nelle grandi città, nella città della baia si arriva al 90%: tre bidoncini di fronte a case, uffici e grattacieli raccolgono e differenziano i rifiuti. Il comune impone agli esercenti e ai privati l'obbligo di usare materiali biodegradabili, e allora via i sacchetti di plastica, via i contenitori in polistirolo: tutta roba che bloccherebbe il ciclo dei rifiuti.
Video Strategia Rifiuti Zero applicata con successo a San Francisco
FOTO - 21/01/2013 Rifiuti Zero a Torre Annunziata
FOTO - 21/01/2013 Paul Connett - RIFIUTI ZeRo - Oplotiamo
Il power point utilizzato da Paul Connett nell'incontro del 21 gennaio su RIFIURTI ZERO a Torre Annunziata
Foto Rifiuti zero
Info TuttoRaccoltaDifferenziata
|