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03/09/2013 Amianto, presentato il Piano nazionale. Suo riciclaggio

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In data 08/04/2013 è stato presentati il Piano nazionale amianto a Casale Monferrato, luogo simbolo della vicenda Eternit, dove la fabbrica ha operato per 80 anni e dove, proprio pochi giorni fa c'è stata un'altra vittima del mesotelioma pleurico.

Il Piano è stato presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi per contrastare la cosiddetta fibra killer.







La questione amianto è un'emergenza nazionale trattandosi di un materiale pericolosissimo che ha avuto ricadute devastanti a livello sanitario e anche a livello sociale, psicologico, economico ed era atteso un piano del tipo di quello presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi.

In natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie, l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare.







La legge italiana ne ha vietato la lavorazione e l'utilizzo nel 1992, ma non c'è stato l'obbligo di smantellamento, rimozione e bonifica dei siti inquinati.

Il piano nazionale stabilisce le linee di azione da seguire in tre aree: tutela della salute, tutela ambientale, tutela della sicurezza sul lavoro e previdenziale. Adesso è al vaglio della Conferenza unificata che comprende rappresentati dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni; poi verrà presentato in Parlamento.

La rimozione dell' amianto avviene a mezzo ditte specializzate ed ha un certo costo ed ora si parla anche trasformazione e il riuso delle fibre in quanto a Sedegliano sorgerà il primo impianto industriale in grado di trasformare le fibre di amianto rendendole inerti e riutilizzabili nel ciclo produttivo, frutto da un accordo fra la Friulana Costruzioni srl di Sedegliano, titolare del contratto di esclusiva, e la Chemical Center srl di Castello d’Argile (Bo) che ha sviluppato il brevetto in grado di eliminare la tossicità mediante un processo di disgregazione e di reazione idrotermale con altri prodotti. Si tratta di una scoperta di 9 mesi fa, quando si è fatto interagire l’amianto con il siero di latte scoprendo di poter rendere così rendere inerti i rifiuti pericolosi.

Le fibre d’amianto potranno essere recuperate, riciclate e riutilizzate nel ciclo produttivo.

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