
NEWS SUI DEPURATORI LUGLIO-AGOSTO
08/08/2016 Dopo l' allacciamento di Ercolano al depuratore di Napoli Est, si parla di altri problemi per Ercolano e Portici. Approfondimenti alla Festa delle Stelle Dopo l' allacciamento di Ercolano al depuratore di Napoli Est, si parla di altri problemi per Ercolano e Portici. Approfondimenti alla Festa delle Stelle...
05/08/2016 Finalmente attivato l’impianto di sollevamento delle acque reflue per il comune di Ercolano. Ci si aspetta ora un rapido miglioramento della balneabilità anche per le due zone di Ercolano non balneabili Eliminati tutti gli scarichi a mare della rete fognaria del Comune di Ercolano in Alveo Villanova, zona Favorita, via IV Orologi, Alveo Comune e via Macello, che ora confluiscono nell’impianto di depurazione di Napoli Est...
04/08/2016 Completati i collegamenti dei collettori di Ercolano con l' impianto di depurazione di San Giovanni a Teduccio Il giorno 5 agosto dovrebbe segnare la chiusura definitiva di tutti gli scarichi a mare....
19/07/2016 La questione dei depuratori come emerge da una delibera comunale n 91 del 20 giugno 2016 La questione dei depuratori come emerge da una delibera comunale n 91 del 20 giugno 2016...
18/07/2016 Anche per Torre Annunziata, al via l’eliminazione degli scarichi fognari a mare. Il sindaco: “Per la città è una svolta storica” Anche per Torre Annunziata, al via l’eliminazione degli scarichi fognari a mare. Il sindaco: “Per la città è una svolta storica”...
16/07/2016 Si riprende a parlare dei nuovi depuratori: Torre del Greco, Punta Gradelle, Ercolano . Tutte le indiscrezioni Si riprende a parlare dei nuovi depuratori: Torre del Greco, Punta Gradelle, Ercolano . Tutte le indiscrezioni...
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A pochissimi giorni di distanza dall' incontro in Regione di Mare Nostrum con il vice presidente con delega all’ambiente ed all’urbanistica Fulvio Bonavitacola, arrivava la conferma che il direttore generale dell’ente, Michele Palmieri, aveva firmato il provvedimento sui vecchi depuratori, sbloccando di fatto quella che era una situazione in stallo da diversi mesi.
E martedì 12 gennaio, esattamente dopo un mese, arriva la nuova conferenza dei servizi con la scelta della strada via mare
12/01/2016 Depurazione delle acque: nella nuova conferenza dei servizi si sceglie di nuovo la strada via mare di collegamento a foce Sarno
Conferenza dei servizi convocata in Regione, con proposta degli interventi che dovranno sostituire gli impianti di San Giuseppe alle Paludi e villa Inglese che sarebbero trasformati in parchi pubblici.
Hanno partecipato i rappresentanti di Regione, Gori, Ente d'ambito, Procura di Torre Annunziata e Comune di Torre del Greco.
Il progetto definitivo in fase di stesura impegnerà allora i 35 milioni di euro finanziati da palazzo Santa Lucia per l'intero intervento. Insomma è stata confermata ancora la soluzione via mare a mezzo di due condotte sottomarine adeguatamente protette.
Sarebbe questa la soluzione di più celere esecuzione che minimizza la prevalenza geodetica di sollevamento dei reflui con i conseguenti benefici in termini di consumi energetici.
Per ridurre complessivamente i salti di quota da superare, si prevede un unico impianto di sollevamento, da villa Inglese a Torre Annunziata.
E questo è il comunicato stampa appena diffuso dal comune.
16/01/2016 Collettamento dei reflui all’impianto di Foce Sarno. Ancora una frenata: l’amministrazione chiede l’interessamento della Procura
L’ennesima frenata in merito all’approvazione del progetto definitivo del collettamento dei reflui della città di Torre del Greco all’impianto di depurazione di Foce Sarno, spinge l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello a chiedere l’interessamento dei consulenti nominati sulla vicenda dalla Procura di Torre Annunziata.
A sollecitare un incontro urgente con tutti gli attori interessati all’ok allo stralcio del progetto che prevede il collegamento dalla zona di Villa Inglese a Foce Sarno (oltre al Comune di Torre del Greco, ci sono la gestione commissariale dell’ente d’ambito, la Regione Campania, l’autorità di bacino Campania centrale, la Soprintendenza di Pompei, Trenitalia, Telecom Italia, Enel e Gori) è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Mele: “Ho personalmente – dice – contattato il funzionario incaricato dalla Procura per informarlo di quanto avvenuto nell’ultimo incontro tenutosi lo scorso 12 gennaio nella sede dell’ente d’ambito.
In quella occasione ci siamo riuniti per arrivare finalmente all’approvazione definitiva del progetto, un’attesa che dura da quasi due anni. Anche in questa circostanza, però, senza riuscire a licenziare il piano, passo fondamentale per permettere l’avvio delle procedure di bando e gara”.
La conferenza degli enti interessati, infatti, ha “preso atto – si legge nel verbale redatto a fine incontro – della necessità di sottoporre l’intervento alla verifica di assoggettabilità a Via” sospendendo “temporaneamente il procedimento per il tempo strettamente necessario alla medesima verifica di assoggettabilità, che la Regione sin d’ora si impegna ad esprimere nel minor tempo possibile”.
“Mi chiedo – aggiunge il sindaco Ciro Borriello – questo parere la Regione non avrebbe potuto esprimerlo prima dell’ultimo incontro, in maniera da velocizzare l’iter, che necessità di importanti passaggi successivi? Quello che mi sorprende di più, però, è che ci siano forze politiche che già parlano dell'avvio della gara d’appalto per il collettore”.
Mele per questo ha chiesto al consulente della Procura di convocare a breve un incontro per “chiarire quali siano le procedure da seguire e soprattutto per avere garanzie sui tempi di approvazione del progetto definitivo”.
“È meglio specificare – conclude l’assessore ai Lavori pubblici – che non abbiamo alcuna preclusione sul progetto che verrà adottato per portare i reflui di Torre del Greco a Foce Sarno: siamo aperti a qualsiasi soluzione, tenuto anche conto che in passato i rappresentanti locali del Pd hanno detto è loro intenzione recuperare i depuratori. L'importante è che si inizi a fare qualcosa di concreto per il bene della nostra linea di costa e ovviamente anche per quelle delle città a noi vicine”.
21/11/2015 Depuratori, si cambia ancora. Proposto di nuovo il vecchio progetto di adeguamento dei vecchi depuratori con soppressione del progetto Gori delle due condotte sottomarine
A pochissimi giorni di distanza dall' incontro in Regione di Mare Nostrum
con il vice presidente con delega all’ambiente ed all’urbanistica Fulvio
Bonavitacola, arriva la conferma che il direttore generale dell’ente,
Michele Palmieri, ha firmato il provvedimento sui vecchi
depuratori, sbloccando di fatto quella che era una situazione in stallo da
diversi mesi.
Con questa firma sono state sbloccate le procedure per i due vecchi
depuratori che sono nella nostra città. Finalmente funzioneranno ed i reflui
saranno trattati prima di raggiungere le acque del nostro Golfo.
Questa decisione annulla di fatto la vecchia proposta fatta dalla Gori su
due condotte sottomarine fino al gallerione di Torre Annunziata.
Si ricorda che, nell' estate del 2014, vi erano quattro ipotesi sui
depuratori, di cui una prevedeva il rifacimento dei depuratori esistenti e
tre prevedevano l' allaccio al depuratore di Foce Sarno, poi la
Gori propose di arrivare a foce Sarno via mare per poi salire verso il
gallerione di Torre Annunziata e questa era l' ipotesi discussa
nella conferenza dei servizi del 15/04/2015.
Ora la regione ha appena proposto la ristrutturazione dei
depuratori esistenti, progetto che costerebbe di meno ed
i lavori richiederebbero solo due anni.ma questa è proprio la
soluzione che voleva portare avanti il comune nell' estate del 2014 .
Infatti, fra
le quattro proposte per la costruzione
del depuratore a Torre del Greco, il comune si stava organizzando per
avviare la più semplice, quella che prevedeva il rafforzamento del
depuratore giù a San Giuseppe alle Paludi. Immediata fu la reazione degli
abitanti del posto che volevano protestare e denunciare ma al tempo
stesso, per trasformare definitivamente una zona così degradata,
proponevano una soluzione la realizzazione di un parco urbano sul mare al
posto di quell'orrendo impianto, il che avrebbe portato a frequentare la zona
anche i non residenti a vantaggio della riqualificazione dell'intero quartiere
ed automaticamente aumenterebbe il senso civico dei residenti che adesso lascia
molto a desiderare.
L' 11 agosto
2014 il sindaco
confermò che il programma per i depuratori riguardava tutti e due i
depuratori, quello di San Giuseppe alle Paludi e quello di viale Europa, e
assicurò che, per entrambi, sarebbe stata utilizzata una
moderna tecnologia efficiente e silenziosa. L'
ipotesi prevista era proprio quella di realizzare due depuratori
interrati di nuova tecnologia in modo da poter sfruttare l' area sovrastante
come parco pubblico.
Questa è, invece, la proposta della Gori che è stata abbandonata:essa fu
discussa nella conferenza dei servizi del 6 aprile
2015 per favorire la definitiva sostituzione degli impianti di depurazione
di San Giuseppe alle Paludi e villa Inglese, a cui presero parte
i rappresentanti di Regione, Gori, Ente d’ambito, Procura di Torre Annunziata e
Comune di Torre del Greco.
Per il progetto erano stati stanziati dalla regione 35 milioni di euro,
per un intervento programmato che optava per la soluzione via mare a mezzo
di due condotte sottomarine posate sul fondo marino ed adeguatamente protette,
soluzione che aveva inoltre il vantaggio di essere di più celere
esecuzione e avrebbe minimizzato la prevalenza geodetica di sollevamento dei
reflui con i conseguenti benefici in termini di consumi energetici.
Una prima condotta doveva partire dal porto, collegarsi con l' impianto di
San Giuseppe alle Paludi fino a via Prota dove si sarebbe collegata al
gallerione di Torre Annunziata Nord.
Una seconda condotta sarebbe partita da viale Europa ricalcando un
percorso che per una parte ricalcava quello all’epoca previsto dalla
ipotesi commissariale, per altra veniva realizzata in microtunneling per
ridurre complessivamente i salti di quota da superare, prevedendo un unico
impianto di sollevamento.
Questo impianto era quello proposto dalla Gori che lo avrebbe poi
gestito ed avrebbe provveduto alla manutenzione che sarebbe stata semplificata
in quanto tutto il liquame veniva convogliato al gallerione di Torre Annunziata
con cui sono collegati Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase
ed una parte di Torre del Greco.
Con il nuovo intervento della regione, si passa ad un altro progetto, quello
che voleva portare avanti il comune nell' estate del 2014, quello di
rimettere in funzione i vecchi depuratori.di San Giuseppe alle Paludi e di viale
Europa, con abbandono del progetto delle condotte via mare.
Si attendono ora i dettagli del progetto perchè i vecchi depuratori non
sono assolutamente utilizzabili così come erano:
1) Le vasche devono essere a tenuta stagno e completamente chiuse
2) Si deve rivedere tutto il progetto di depurazione
3) Le tubazioni devono essere completamente riviste
Si ricorda che attualmente i liquidi fognari sono sottoposti solo a
grigliatura per eliminare il materiale grossolano e poi versati nel mare senza
depurazione alcuma.
Il nostro mare è, in effetti, un buon depuratore in quanto molto profondo ed
il liquame viene versato nel mare a grande profondità in una massa di acqua
immensa che lo diluisce e avvia la decomposizione dei materiali biodegradabilia al punto tale che, verso la costa, il mare risulta
balneabile secondo la normativa europea dei due batteri fecali.
13/09/2015 Si riprende a parlare dei depuratori a Torre del Greco
Ha preso forma il progetto di depurazione delle acque reflue a Torre del Greco, con le ultime modifiche apportate al progetto. con la nuova conferenza dei servizi di aprile per la realizzazione dei collegamenti cittadini all’impianto di Foce Sarno attraverso una condotta via mare dopo che tutti gli attori seduti attorno al tavolo hanno portato le loro osservazioni al progetto preliminare, dando così avvio alla fase che porterà alla discussione sul progetto definitivo. A breve dovranno essere presentate le ultime modifiche al progetto, così come venuto fuori nel corso dell’incontro, in maniera da poter passare alle fasi successive, propedeutiche alla messa al bando.
Il Fiume Sarno è il fiume più inquinato, con un depuratore funzionante solo per 200mila abitanti anzichè 500mila Anche Torre del Greco dovrà collegarsi dunque al depuratore di foce Sarno, ma anche qui serve il collettore di cui devono ancora essere iniziati i lavori.
Tutte le acque reflue del territorio di Torre del Greco saranno collegate all’impianto di Foce Sarno attraverso una condotta via mare, secondo quanto stabilito in Regione.
Nell' ultima assemblea del 10/09/2015 al comune si è cercato di sollecitare soprattutto l' inizio dei lavori ai nuovi depuratori ma ci è stato riferito che dipende tutto dalla Gori.
Gli attivisti hanno insistito e sembra che la settimana entrante il comune si incontrerà con la Gori in forma privata. Gli attivisti non sono riusciti a contattare ancora tutti i dirigenti del demanio marittimo per capire come si può intervenire nelle sollecitazioni alla Gori..
I lavori dovranno iniziare dal porto per proseguire per corso Garibaldi ed arrivare poi a San Giuseppe alle Paludi. Si procederà poi sempre via mare fino a foce Sarno.
E' assolutamente necessario che gli attivisti si organizzino per fare in modo che si realizzino i nuovi depuratori senza dimenticare tutte le altre emergenze riguardanti mare e spiagge.
Alcune note sul fiume Sarno
Il Sarno è un fiume della Campania lungo appena 24 km ma con un bacino notevolmente esteso di circa 500 km².
Grazie anche ai torrenti Cavaiola e Solofrana il Sarno è il fiume più inquinato d'Europa
ed interessa le province di Salerno, Napoli e Avellino. Dal punto di vista politico-amministrativo il bacino si compone di 39 Comuni, di cui 18 appartengono alla Provincia di Salerno, 17 a quella di Napoli e 4 a quella di Avellino.
Con Legge Regionale 29 dicembre 2005 n. 24, è stato istituito l'Ente Parco regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno, che abbraccia il territorio dei Comuni di Sarno, San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno, Angri, Scafati, Nocera Inferiore, appartenenti alla Provincia di Salerno, e dei Comuni di Striano, Poggiomarino, Pompei, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, appartenenti alla Provincia di Napoli.
Il fiume era alimentato da numerose sorgenti ma dalla metà del secolo scorso le maggiori sorgenti furono utilizzate dall'Acquedotto Campano.
Per fronteggiare vari problemi, parallelamente al fiume furono costruiti due alvei artificiali: il "rio Mannara" (o "Controfosso sinistro") e il "Canale Piccolo Sarno" a cui va aggiunto il "Controfosso Destro" dell'Alveo Nocerino, che per diminuire la portata del predetto corso d'acqua, sottopassa a sifone l'alveo principale, per confluire nel Controfosso Sinistro, il quale raccoglie anche la modestissima portata di un altro corso d'acqua naturale, il fiumicello di "Acquaviva", che un tempo raggiungeva direttamente il Sarno.
Poichè la valle degrada verso il mare con pendenza bassissima, il fiume Sarno accumula sedimenti rendendo necessaria la rimozione continua per evitare le esondazioni.
15/04/2015 Prende forma il progetto di depurazione delle acque reflue a Torre del Greco. Fra 20 giorni le modifiche
Nuova conferenza dei servizi prima dell’avvio dei lavori.
Prende forma il progetto di depurazione delle acque reflue dopo una nuova riunione della conferenza dei servizi per la realizzazione dei collegamenti cittadini all’impianto di Foce Sarno attraverso una condotta via mare dopo che tutti gli attori seduti attorno al tavolo hanno portato le loro osservazioni al progetto preliminare, dando così avvio alla fase che porterà alla discussione sul progetto definitivo.
“Entro una ventina di giorni – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Mele, che nell’occasione ha rappresentato l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello – l’ente fornirà le opportune modifiche al progetto, così come venuto fuori nel corso dell’incontro, in maniera da poter passare alle fasi successive, propedeutiche alla messa al bando”.
Alla conferenza dei servizi, utile a favorire la definitiva sostituzione degli impianti di San Giuseppe alle Paludi e villa Inglese, hanno preso parte i rappresentanti di Regione, Gori, Ente d’ambito, Procura di Torre Annunziata e Comune di Torre del Greco.
Per il progetto sono stati stanziati dalla regione 35 milioni di euro,per un intervento programmato che opta per la soluzione via mare a mezzo di due condotte sottomarine posate sul fondo marino ed adeguatamente protette soluzione che ha inoltre il vantaggio di essere di più celere esecuzione e minimizza la prevalenza geodetica di sollevamento dei reflui con i conseguenti benefici in termini di consumi energetici.
Relativamente al tracciato da villa Inglese al recapito di Torre Annunziata, è stato individuato un percorso che per una parte ricalca quello all’epoca previsto dalla ipotesi commissariale, per altra viene realizzato in microtunneling per ridurre complessivamente i salti di quota da superare, prevedendo un unico impianto di sollevamento.
Come affermato dall' assessore Mele, per creare il minor impatto possibile sulla intera viabilità cittadina e al contempo capace di portare finalmente all’eliminazione della problematica legata allo smaltimento delle acque reflue, è stata evidenziata la necessità di riconvertire i due impianti di depurazione di San Giuseppe alle Paludi e Villa Inglese, dove c’è la volontà di realizzare altrettante aree a verde attrezzato.
04/03/2015 Depurazione delle acque, conferenza dei servizi per il programma definitivo via mare2015>
Tutte le acque reflue del territorio di Torre del Greco saranno collegate all’impianto di Foce Sarno attraverso una condotta via mare, secondo quanto stabilito in Regione ed ora si avvieranno gli interventi che serviranno a sostituire gli impianti di San Giuseppe alle Paludi e villa Inglese, facendo ritornare le stesse aree a disposizione dell’ente che punta a farne altrettanti parchi pubblici.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di Regione, Gori, Ente d’ambito, Procura di Torre Annunziata e Comune di Torre del Greco ed è stato possibile delineare le strategie che saranno alla base del progetto definitivo in fase di stesura utile a impegnare i 35 milioni di euro finanziati da palazzo Santa Lucia per l’intero intervento.
Si è optato “per la soluzione via mare a mezzo di due condotte sottomarine posate sul fondo marino ed adeguatamente protette, soluzione che ha il vantaggio di essere di più celere esecuzione e minimizza la prevalenza geodetica di sollevamento dei reflui con i conseguenti benefici in termini di consumi energetici.
Per il depuratore di villa Inglese è stato individuato un percorso che per una parte ricalca quello all’epoca previsto dalla ipotesi commissariale, per altra viene realizzato in microtunneling per ridurre complessivamente i salti di quota da superare, prevedendo un unico impianto di sollevamento
Sarebbe questa la soluzione fortemente voluta dal sindaco, in quanto permette di evitare lavori lungo via Nazionale, fermo restando che il recupero dei due depuratori non permetteva la risposta tecnica inizialmente avanzata dall’amministrazione. Un'’opera fondamentale per il territorio e in particolare per il litorale, con un impatto urbanistico pari a zero
23/08/2015 Fiume Sarno, il fiume più inquinato d' Europa, con un depuratore funzionante parzialmente per mancanza di collegamenti
Il paradosso di un depuratore funzionante a cui non arrivano i liquami da
depurare dopo che da tre mesi è in atto un piccolo miracolo: l'impianto di
depurazione è stato trasformato da chimicofisico a biologico, e riesce a
immettere in mare acqua pulita, nel pieno rispetto dei parametri europei.
Solo che viene utilizzato per i 2/5 della sua capacità, se fogne e
collettori ci versassero i lori liquami ma . mancano tubature e
allacciamenti per cui tanti comuni continuano a scaricare nel Sarno e nei
fiumicelli maleodoranti che sfociano nel litorale vesuviano, anzichè
dirigerli al depuratore.
Ritardo nei lavori, compresi quelli che dovevano essere iniziati nel 2009 e
che non sono mai partiti. Le indagini riguardano vari comuni per i ritardi
nei lavori alla rete fognaria: Torre del Greco, Castellammare, Pompei,
Scafati, Torre Annunziata.
In quattro anni di indagini, il pm Antonella Lauri della Procura di Torre
Annunziata ha raccolto tanti documenti per accertare le responsabilità di
ben 10 comuni.per l' inquinamento del Sarno per i ritardi accumulati dai
vari enti locali nella realizzazione e nel collettamento delle reti fognarie
cittadine.
L' indagine iniziò nel 2011 con il comandante della capitaneria di porto di
Torre Annunziata. Claudia Di Lucca, proprio su delega del pm Antonella
Lauri.e riguadò ben 10 comuni: Castellammare di Stabia, Torre Annunziata,
Torre del Greco, Trecase, Boscoreale, Boscotrecase, Gragnano, Portici,
Scafati e Pompei
Bisognava controllare con dei sopralluoghi se i comuni avevano realizzato
gli impianti fognari e se avessero effettuato l' allacciamento al collettore
madre. Nel 2013 la delega dell' inchiesta passò da Torre Annunziata a
Castellammare, alla capitaneria di porto guidata dal comandante Savino Ricco
che ha concentrato la sua attenzione sull’inquinamento del fiume Sarno che
raccoglie materiali inquinanti per 24 chilomentri e li porta al mare.
La fonte di inquinamento più grave viene dagli scarichi fognari di diversi
Comuni che, attraverso affluenti, canali e semplici corsi d’acqua che poi vi
confluiscono, facendo in modo che il fiume scarichi poi nel mare tutti i
veleni accumulati rendendo non balneabili tutte le spiagge confinanti con la
foce del Sarno o vicine.
Questi scarichi si sarebbero dovuti deviare ad esempio con il collettore di
Gragnano, ma anche a Torre Annunziata i lavori iniziarono solo
nel 2012 riuscendo a collegare 20 dei 31 scarichi fognari che finivano in
mare, mentre a Castellammare sono iniziati nel 2014 e non sono stati
completati.
Il 2015 era stato indicato dall' Unione Europea come l' anno del recupero
del Sarno, un recupero che è ancora lontano a venire.
Potrebbero scattare ora i primi avvisi di garanzia per tutti i ritardatari.
Ricordiamo che vi sono comuni come Torre del Greco che dovevano
collegare la rete fognaria al collettore di Napoli Est mentre ancora oggi
vanno scaricati direttamente in mare e dovrebbero arrivare i primi avvisi di
garanzia ai responsabili dei ritardi.
L’inquinamento del golfo, però, non deriva solamente dai veleni del Sarno.
Ci sono comuni, infatti, che non hanno una rete fognaria adeguata e i cui
scarichi finiscono direttamente in mare, mentre le opere previste dovrebbero
collegarli al collettore di Napoli est. E’ il caso di Torre del Greco e
Portici, e anche in questo caso ovviamente gli effetti sono devastanti per
l’intero golfo. Un vero e proprio disastro ambientale che ha dei
responsabili, perché i ritardi accumulati per la realizzazione di questi
lavori ha contribuito in maniera determinante al perdurare dell’inquinamento
del golfo.
Anche a Scafati il Fiume Sarno è meno inquinato di un tempo ma sono
pericolose anche le esondazioni.
Si sta conducendo un lavoro di biomonitoraggio della fauna del fiume
Sarno, analizzando esemplari di trote del Rio Palazzo, rane di tutto il
Bacino Idrografico e sanguisughe delle tre sorgenti del Sarno e dalle
analisi eseguite presso la Federico II, si evincono alcuni casi di
malformazioni atipiche e dei danni al dna, ma ciò non permette di trovare un
rapporto di causa effetto tra Sarno e tumori ma sarebbe necessario uno
studio epidemiologico molto complesso.
Secondo Carmine Ferrara oggi il Sarno è meno inquinato rispetto agli
anni scorsi, perchè la crisi economica ha avuto come conseguenza anche
l’abbandono di molte colture agricole, di un comparto che inquina al 30%
L' inquinamento a Scafati avviene soprattutto in seguito agli
allagamenti, conseguenti alle esondazioni coi fanghi che si depositano,
seccano e formano polveri a volte pericolose che possono essere respirate.
che il vento veicola nei nostri apparati respiratori. Per quanto riguarda la
biodisponibilità nei prodotti agricoli il discorso è complesso – continua
ancora Ferrara – è rarissimo che i prodotti agricoli coltivati nelle
vicinanze del fiume siano pericolosi, perché quasi mai i veleni diventano
biodisponibili, cioè attraverso meccanismi complicati, entrano nel nostro
metabolismo.
A Scafati non sono ancora partiti i lavori per la realizzazione del sistema
fognario ma in altri Comuni è iniziata una depurazione minimale delle acque
reflue e tutti i depuratori sono completati e funzionanti.
18/08/2014 Si parla di nuovo dei depuratori
Gli impianti di via San Giuseppe alle Paludi (zona centrale della città) e di Viale Europa (nella periferia ovest del comune torrese) torneranno presto
in attività come da decisione dell' amministrazione comunale di Torre del Greco che vuole organizzare la riattivazione degli impianti di depurazione
che da tempo hanno smesso di funzionare.
E questo per poter risolvere il problema della balneabilità essendo il mare in condizioni pessime, nonostante il via libera alla balneahilità da parte dell'Arpac dopo 10 anni ma ogni giorno compaiono scie di schiuma e sporcizia su tutta la litoranea.
Si spera che, con il ripristino dei due impianti costruiti e da anni fuori funzione, si possa favorire la balneabilità.
Ed ecco che nella zona di San Giuseppe alle Paludi l'iniziativa appena annunciata ha scatenato una vera e propria rivolta nel quartiere di San Giuseppe che si oppongono al via libera al depuratore e chiedono, invece, di trasformare la zona interessata in un parco.
Ma i depuratori saranno ad altissima tecnologia e saranno silenziosi in modo da evitare i tanti disagi legati al loro funzionamento.
I depuratori saranno inoltre interrati in modo da poter rivalutare l' intera zona trasformandola in parco pubblico.
L' installazione dei nuovi depuratori che sostituiranno quelli vecchi che hanno funzionato a singhiozzo nel breve periodo di attività, sversando i reflui fognari direttamente in mare tramite condotte sottomarine ad altissima tecnologia.
L'ultimo sopralluogo fu fatto nel maggio 2013 quando la III Commissione consiliare speciale per il controllodelle bonifiche ambientali e i siti di smaltimento rifiuti ed ecomafie visitarono gli impianti di depurazione e misero in luce le problematiche relative ai due depuratori della città per deciderne l'immediata dismissione. Mancava infatti il collettore comprensoriale che con una spesa di 35 milioni di euro collegava con quello di foce Sarno. Al sopralluogo parteciparono anche il vicesindaco Lorenzo Porzio, il direttore generale della Cori Francesco Rodriguez e l'allora presidente della comissione regionale Antonio Amato, oltre ai tecnici dell'Arpac che espressero parere negativo circa il funzionamento dei depuratori già esistenti.
Sembra proprio che, fra le quattro proposte per la costruzione del depuratore a Torre del Greco, il comune si stia organizzando per avviare la più semplice, quella che prevede il rafforzamento del depuratore giù a San Giuseppe alle Paludi.
Immediata la reazione degli abitanti del posto che vogliono protestare e denunciare ma al tempo stesso vogliono proporre una soluzione per trasformare definitivamente una zona così degradata: la realizzazione di un parco urbano sul mare al posto di quell'orrendo impianto, porterebbe a frequentare la zona anche i non residenti a vantaggio della riqualificazione dell'intero quartiere ed automaticamente aumenterebbe il senso civico dei residenti che adesso lascia molto a desiderare.
11/08/2014 Viene confermato che il programma depuratore riguarda tutti e due i depuratori
Viene confermato che il programma depuratore riguarda tutti e due i depuratori, quello di San Giuseppe alle Paludi e quello di viale Europa,
e per entrambi assicurano che sarà utilizzata una moderna tecnologia efficiente e silenziosa.
L' ipotesi prevista è proprio quella di realizzare un depuratore interrato di nuova tecnologia in modo da poter sfruttare l' area sovrastante come parco pubblico
26/07/2014 IPOTESI DEPURATORE A TORRE DEL GRECO
Sembra proprio che, fra le quattro proposte per la costruzione del depuratore a Torre del Greco, il comune si stia organizzando per avviare la più semplice, quella che prevede il rafforzamento del depuratore giù a San Giuseppe alle Paludi.
Immediata la reazione degli abitanti del posto che vogliono protestare e denunciare ma al tempo stesso vogliono proporre una soluzione per trasformare definitivamente una zona così degradata: la realizzazione di un parco urbano sul mare al posto di quell'orrendo impianto, porterebbe a frequentare la zona anche i non residenti a vantaggio della riqualificazione dell'intero quartiere ed automaticamente aumenterebbe il senso civico dei residenti che adesso lascia molto a desiderare.
26/07/2014 I lavori sul depuratore dovrebbero essere decisi dalla regione
I lavori sul depuratore dovrebbero essere decisi dalla regione e non dal comune e come dal verbale della Commissione Consiliare Speciale per il controllo delle bonifiche ambientali e i siti di smaltimento rifiuti ed ecomafie, riutilizzo dei beni confiscati del 10 luglio 2013, vi sono quattro ipotesi di cui una prevede il rifacimento dei depuratori esistenti e tre prevedono l' allaccio al depuratore del Sarno.
La ristrutturazione dei depuratori esistenti costerebbe 20 milioni ma prevederebbe il trasporto con camion dei liquami nella zona di San Giuseppe alle Paludi.
Vi sarebbe poi la possibilità di passare con un tubo per la litoranea e villa Inglese, collegandosi al gallerione di Torre Annunziata, con un costo di 30 milioni.
Si potrebbe con un tubo attraversare tutta la città in modo rettilineo ma scavando ovunque si correrebbe il rischio di far crollare qualche palazzo.
Collegamento passando per via Nazionale al gallerione di Torre Annunziata, che rappresenterebbe la soluzione più probabile e più costosa, fino a 35 milioni.
Come riportato nel verbale della commissione consiliare, la somma stanziata dalla regione Campania è stata utilizzata per l' emergenza rifiuti. Come fu chiarito nell' assemblea di fine 2012, i fondi furono utilizzati e mai più integrati perchè, a differenza dei comuni vicini di Ercolano e Torre Annunziata, Torre del Greco è sempre stata trascurata perchè risultavano disponibili dei depuratori (anche se non funzionanti)
12/07/2014 Fiume Sarno, il fiume più inquinato, con un depuratore funzionante solo per 200mila abitanti anzichè 500mila

Il paradosso di un depuratore funzionante a cui non arrivano i liquami da depurare dopo che da tre mesi è in atto un piccolo miracolo: l'impianto di depurazione è stato trasformato da chimicofisico a biologico, e riesce a immettere in mare acqua pulita, nel pieno rispetto dei parametri europei. Solo che viene utilizzato per i 2/5 della sua capacità, se fogne e collettori ci versassero i lori liquami ma mancano tubature e allacciamenti per cui tanti comuni continuano a scaricare nel Sarno e nei fiumicelli maleodoranti che sfociano nel litorale vesuviano, anzichè dirigerli al depuratore.
L' iimpianto di Castellammare di Stabia è stato progettato nel 1973 dopo il colera ma, come tutto il sistema di pulizia del Sarno e come gli impianti di Sant'Antonio Abate, sono destinati a ripulire anche le fogne di Scafati e Pompei, che nel frattempo, non avendo rete fognarie e collettori, continuano a riversare nel Sarno liquami di ogni genere. L' impianto di medio Sarno tratta attuaslmente solo 200 litri al secondo, rispetto ai 700 potenziali.
Stesso paradosso a Castellammare, il più grande depuratore a norma attivo in Campania. Secondo . il direttore dell'impianto, Mauro Pasquariello, della società lombarda Termomeccanica Ecologia: ? "Serviamo ad oggi? ? l'80 per cento del territorio di Castellammare, la metà di Torre Annunziata, e alcune zone di Santa Maria la Carità, Boscotrecase e Trecase, per circa 200 mila abitanti. Si aspettano gli altri.
Gli altri liquami sarebbero quelli dei comuni dei monti Lattari, come Gragnano, Lettere, Pimonte e Casola di Napoli, che sversano nei torrenti Vernotico e San Marco, col risultato di inquinare fortemente l'arenile di Castellammare, che ha l' impianto, le fogne, collettori quasi al completo, ma si ritrova un litorale sporco perché non è stato realizzato il collettore di Gragnano.
Anche Torre del Greco dovrà collegarsi al depuratore di foce Sarno, ma anche qui serve il collettore di cui devono ancora essere iniziati i lavori.
Si parla di una riduzione degli sversamenti abusivi nel Sarno del 30 per cento circa ma si pensa che in realtà ciò sia dovuto alla crisi economica degli ultimi anni
La speranza è che intervenga la pretura con un' indagine a tappeto per spingere i responsabili a portare a termine i lavori.
31/03/2014 Fiume Sarno, entra in funzione il depuratore biologico alla foce
Sei mesi di "rodaggio", poi il depuratore biologico alla foce del Sarno dovrebbe garantire la portata massima sempre che tutti i comuni facciano gli allacciamenti.
Arpac monitoraggio balneazione
I dati del Ministero della Salute spesso differiscono dai dati Arpac come è successo agli inizi del mese di giugno quando secondo il sito del Ministero della Salute risultavano al momento balneabili le zone di Calastro, Mortelle, Torre di Bassano.Diventa ora necessario intervenire con una vera pulizia delle acque, con la costruzione delle condotte sottomarine che convoglieranno le acque reflue nel depuratore di foce Sarno.
Ministero della salute - Balneabilità a Torre del Greco:
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