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20/01/2017 Riduzione dei rifiuti a monte, un elemento base dei Rifiuti Zero in 10 mosse
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20/01/2017 Riduzione dei rifiuti a monte, un elemento base dei Rifiuti Zero in 10 mosse
Dalle proposte del COMITATO PROMOTORE RIFIUTI ZERO riportiamo:
1) Riduzione dei rifiuti a monte.
a) Elaborare
un progetto dettagliato dell’iniziativa.
b) Avviare una campagna di comunicazione a tutta la
cittadinanza del progetto.
c) Organizzare un convegno di presentazione a tutta la cittadinanza del
progetto, contattando ed invitando direttamente i responsabili delle
associazioni di categoria, in particolare negozianti, commercianti,
associazioni professionali, gestori di reti distributive, dirigenti
scolastici e di uffici pubblici, associazioni cittadine, cooperative.
d) Il convegno può essere
affiancato da una mostra interattiva illustrativa del progetto e della sua importanza.
e) Organizzare, con la collaborazione dei dirigenti scolastici un
concorso a premi per i tre ordini di scuola: primaria secondaria di 1° e
2° grado, sull’importanza e sulle azioni possibili per la riduzione dei
rifiuti a monte. f) Partecipare alla settimana europea per la
riduzione dei rifiuti organizzando una giornata in piazza con giochi e
dimostrazioni coinvolgendo le scuole e le associazioni cittadine.
g)
Il progetto deve contenere delle delibere sindacali con le quali si
vieta l’utilizzazione in tutti gli esercizi, negli uffici pubblici e
privati e nelle mense scolastiche, nelle sagre e in tutte le iniziative
pubbliche, dell’uso e getta, (piatti, bicchieri, forchette, coltelli ed
altri contenitori in plastica).
h) Il progetto deve contenere in particolare:
1) L’indicazione di non utilizzare buste di plastica e sostituirle con
borse di cotone o altro materiale a lunga conservazione. Avviare la
campagna : “porta la sporta” per sensibilizzare i cittadini.
2)
L’invito a comprare cibo in quantità tali da evitare di doverli buttare,
evitando inoltre cibi con imballaggi e controllando attentamente le
scadenze, preferendo prodotti locali e di stagione.
3) L’invito ad
utilizzare l’acqua del rubinetto, accompagnato dalla diffusione dei
risultati delle analisi periodiche che dimostrano la potabilità e la
bontà dell’acqua dell’acquedotto campano. Evitare, quindi o ridurre al
massimo l’imballaggio di plastica dell’acqua, ( la produzione di una
bottiglia di plastica da 1e ½ l richiede 0,160 l di petrolio e 12 l di
acqua ). Ove non fosse possibile consigliare i contenitori in vetro a
rendere e segnalare fornitori a domicilio esistenti in città.
4)
Diffondere l’abitudine all’acquisto di prodotti alla spina. In città
sono presenti diversi distributori di detersivi alla spina (anche
biologici) che vanno segnalati.
5) Valutare la possibilità di
diffusione della distribuzione di altri prodotti alla spina e del vuoto a
rendere per altri prodotti in linea con diversi progetti pilota in
attuazione in tutta Europa. In ogni caso invitare a preferire prodotti
ad imballaggio ridotto e ad evitare di far incartare prodotti che non ne
hanno bisogno.
6) L’invito a preferire batterie ricaricabili,
lampadine a lunga durata, elettrodomestici di qualità e tutti i prodotti
che assicurano una lunga durata, cercando, in caso di guasto la
riparazione al posto della sostituzione.
7) Il suggerimento di
arginare il fenomeno della proliferazione della pubblicità apponendo
sulla cassetta postale la dicitura “Stop Pubblicità” e rifiutando i
depliant pubblicitari diffusi per le strade cittadine.
8) Invito all’utilizzazione
di pannolini riciclabili. (costano di più ma durano molto di più).
9) Invito a comprare oggetti usati, quando sia possibile, partecipando
allo scambio, (in particolare dei testi scolastici) ai mercatini e
frequentando il centro per la riparazione e il riuso per portarvi e
prelevare oggetti.
10) Suggerire di evitare di acquistare prodotti
con imballaggi in polistirolo, di limitare l’uso di fazzoletti e
tovaglioli di carta, di utilizzare la carta stampante anche nel retro,
stampando solo se necessario.
11) Prevedere incontri con i
produttori locali e i terminali di catene di distribuzione per
concordare misure atte alla riduzione degli imballaggi a livello di
produzione e distribuzione prevedendo eventuali incentivi, utilizzando
anche le possibilità offerte dall’ Agenda 21”.
12) Istituire il
marchio “Io riduco” da assegnare a produttori, prodotti, esercenti,
scuole, uffici pubblici e privati locali, che si siano particolarmente
distinti nel campo della riduzione dei rifiuti a monte. Il progetto
può essere diviso in fasi e, la sua accoglienzamonitorata mediante la
somministrazione di questionari e l’organizzazione di incontri periodici
con le associazioni di categoria, e associazioni locali, i comitati di
quartiere, per accogliere suggerimenti per il suo miglioramento. Il
progetto deve prevedere la possibilità di valutazione dei risultati
raggiunti nelle sue varie fasi mediante l’adozione di strumenti di
misura adeguati. Particolare attenzione deve essere dedicata alla
partecipazione e alla condivisione del progetto da parte di tutti gli
attori coinvolti per cui anche la fase di elaborazione deve essere
aperta al contributo di tutti. A tal fine l’amministrazione può
prevedere di informare i cittadini dell’avvio di questa fase mediante
l’affissione di manifesti e la pubblicazione sul sito del Comune con
l’invito a fornire un contributo all’elaborazione del progetto.
Particolare attenzione va riservata ai Comitati di quartiere il cui
coinvolgimento è indispensabile per il successo dell’iniziativa. La
democrazia partecipativa è un elemento fondamentale del cambiamento del
rapporto tra l’Amministrazione e la cittadinanza. Nessuna delle
iniziative messe in campo può avere successo senza la partecipazione
attiva di tutti i soggetti coinvolti.
Info Rifiutizero
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