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05/11/2014 La riduzione dei rifiuti a monte aggiornata al 2018
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Da una proposta base dell' Osservatorio dei Rifiuti Zero è stata ottenuta la seguente proposta aggiornata al 2018:
a) Elaborare un progetto dettagliato dell’iniziativa.
b) Avviare una campagna di comunicazione a tutta la cittadinanza del progetto.
c) Organizzare un convegno di presentazione a tutta la cittadinanza del
progetto, contattando ed invitando direttamente i responsabili delle
associazioni di categoria, in particolare negozianti, commercianti, associazioni
professionali, gestori di reti distributive, dirigenti scolastici e di uffici
pubblici, associazioni cittadine, cooperative.
d) Il convegno può essere affiancato da una mostra interattiva illustrativa del
progetto e della sua importanza.
e) Organizzare, con la collaborazione dei dirigenti scolastici un concorso a
premi per i tre ordini di scuola: primaria secondaria di 1° e 2° grado,
sull’importanza e sulle azioni possibili per la riduzione dei rifiuti a monte.
f) Partecipare alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti organizzando
una giornata in piazza con giochi e dimostrazioni coinvolgendo le scuole e le
associazioni cittadine.
g) Il progetto deve contenere delle delibere sindacali con le quali si vieta
l’utilizzazione in tutti gli esercizi, negli uffici pubblici e privati e nelle
mense scolastiche, nelle sagre e in tutte le iniziative pubbliche, dell’uso e
getta, (piatti, bicchieri, forchette, coltelli ed altri contenitori in
plastica). In alternativa utilizzare le stoviglie biocompostabili (di mais, soia, riso).
h) Il progetto deve contenere in particolare tutti quei suggerimenti atti a ridurre
il consumo di plastica, di carta, dei prodotti usa e getta, ecc.:
1) L’indicazione di non utilizzare buste di plastica e sostituirle con borse di
cotone o altro materiale a lunga conservazione. Avviare la campagna : “porta la
sporta” per sensibilizzare i cittadini.
2) L’invito ad utilizzare l’acqua del rubinetto, accompagnato dalla diffusione
dei risultati delle analisi periodiche che dimostrano la potabilità e la bontà
dell’acqua dell’acquedotto campano. Evitare, quindi o ridurre al massimo
l’imballaggio di plastica dell’acqua. Ove non fosse
possibile consigliare i contenitori in vetro a rendere e segnalare fornitori a
domicilio esistenti in città. Utilizzare in alternativa una borraccia.
Quando possibile, per rifornirsi di acqua frizzante, utilizzare le casette dell'
acqua evitando di acquistare acqua minerale in bottiglie di plastica.
3) Diffondere l’abitudine all’acquisto di prodotti alla spina. In città sono
presenti diversi distributori di detersivi alla spina (anche biologici) che
vanno segnalati.
4) Valutare la possibilità di diffusione della distribuzione di altri prodotti
alla spina e del vuoto a rendere per altri prodotti in linea con diversi
progetti pilota in attuazione in tutta Europa. In ogni caso invitare a preferire
prodotti ad imballaggio ridotto e ad evitare di far incartare prodotti che non
ne hanno bisogno. Sempre al supermercato combattere l’eccesso di plastica preferendo i prodotti sfusi,
formaggi, salumi, carne, le uova e la pasta con i contenitori di carta e le salse, yogurt e succhi in vetro.
Per conservare o congelare il cibo utilizzare dei recipienti di vetro come per il trasporto.
5) Per la pulizia utilizzare spazzolini da denti con testine intercambiabili, filo interdentale biodegradabile,
pettine per capelli in legno Scegliere gli accappatoi in spugna e non in microfibra ed evitare
i contenitori monodose di shampoo e bagnoschiuma. Per stendere i panni preferire le mollette di legno e
guanti riutilizzabili in cellulosa.
6) Suggerire di limitare l’uso di fazzoletti e tovaglioli di carta, di utilizzare la carta
stampante anche nel retro, stampando solo se necessario. Limitare in ogni altro modo
l' uso della carta, scegliendo di conservare la rendicontazione online del conto
corrente e di altri documenti, utilizzando la posta elettronica certificata (Pec)
al posto delle raccomandate.
7) Il suggerimento di arginare il fenomeno della proliferazione della pubblicità
apponendo sulla cassetta postale la dicitura “Stop Pubblicità” e rifiutando i
depliant pubblicitari diffusi per le strade cittadine.
8) L’invito a comprare cibo in quantità tali da evitare di doverli buttare,
evitando inoltre cibi con imballaggi e controllando attentamente le scadenze,
preferendo prodotti locali e di stagione. Sempre in cucina,preferire tovaglie di stoffa
o di carta riciclata.
Cercare anche di produrre in proprio prodotti semplice come succhi,yougurt, conserve, saponi, detersivi ed altri prodotti
per l’igiene della casa.
9) L’invito a preferire batterie ricaricabili, lampadine a lunga durata,
elettrodomestici di qualità e tutti i prodotti che assicurano una lunga durata,
cercando, in caso di guasto la riparazione al posto della sostituzione.
10) Invito all’utilizzazione di pannolini riciclabili. (costano di più ma durano
molto di più), biberon in vetro, giocattoli in corda o legno.
Per se stessi preferire abiti in fibra naturale (cotone, seta, lana, ecc.) più facilmente riciclabili.
11) Invito a comprare oggetti usati, quando sia possibile, partecipando allo
scambio (baratto) di oggetti vari, in particolare dei testi scolastici, ai mercatini e frequentando il
centro per la riparazione e il riuso per portarvi e prelevare oggetti.
Per la spesa preferire i gruppi di acquisto solidali, i piccoli negozi di quartiere e non i grandi supermercati.
12) Suggerire di evitare di acquistare prodotti con imballaggi in polistirolo o con imballaggi voluminosi.
13) Attenzione anche ai mozziconi di sigaretta che non devono essere
sparsi per l' ambiente trattandosi di un rifiuto tossico e pericoloso per
insetti, pesci e uccelli; i mozziconi sono anche molto lenti a decomporsi.
Per gli scarti delle cucina biodegradabili, utilizza il compostaggio domestico. Per gli animali domestici
utilizzare lettiere biodegradabili, cucce di legno, ciotole di metallo.
14) Prevedere incontri con i produttori locali e i terminali di catene di
distribuzione per concordare misure atte alla riduzione degli imballaggi a
livello di produzione e distribuzione prevedendo eventuali incentivi,
utilizzando anche le possibilità offerte dall’ Agenda 21”.
15) Istituire il marchio “Io riduco” da assegnare a produttori, prodotti,
esercenti, scuole, uffici pubblici e privati locali, che si siano
particolarmente distinti nel campo della riduzione dei rifiuti a monte.
Il progetto può essere diviso in fasi e, la sua accoglienza monitorata mediante
la somministrazione di questionari e l’organizzazione di incontri periodici con
le associazioni di categoria, e associazioni locali, i comitati di quartiere,
per accogliere suggerimenti per il suo miglioramento.
Il progetto deve prevedere la possibilità di valutazione dei risultati raggiunti
nelle sue varie fasi mediante l’adozione di strumenti di misura adeguati.
Particolare attenzione deve essere dedicata alla partecipazione e alla
condivisione del progetto da parte di tutti gli attori coinvolti per cui anche
la fase di elaborazione deve essere aperta al contributo di tutti. A tal fine
l’amministrazione può prevedere di informare i cittadini dell’avvio di questa
fase mediante l’affissione di manifesti e la pubblicazione sul sito del Comune
con l’invito a fornire un contributo all’elaborazione del progetto. Particolare
attenzione va riservata ai Comitati di quartiere il cui coinvolgimento è
indispensabile per il successo dell’iniziativa.
La democrazia partecipativa è un elemento fondamentale del cambiamento del
rapporto tra l’Amministrazione e la cittadinanza. Nessuna delle iniziative messe
in campo può avere successo senza la partecipazione attiva di tutti i soggetti
coinvolti.
COSA POSSONO FARE I CITTADINI PER RIDURRE LA TARI IN FUTURO? POSSONO INCOMINCIARE A DIFFERENZIARE MEGLIO E RIDURRE I RIFIUTI
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