Il sistema Thor (Total house waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici) è stato sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società ASSING SpA di Roma: esso permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti senza la preventiva raccolta differenziata, ottenendosi materiali da riutilizzare e combustibile, con un costo inferiore.
Si tratta di una tecnologia ideata e sviluppata in Italia dalla ricerca congiunta pubblica e privata che si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei rifiuti che sono opportunamente trattati in modo da ottenere sostanze utili separate da quelle dannose o inservibili.
L' impianto Thor riduce i rifiuti meccanicamente, come un mulino, in piccolissime particelle (dieci millesimi di millimetro) separate dalle sostanze dannose da utilizzare come combustibile con tutti i sistemi termici, compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Si tratta di sostanze simili alle biomasse ma povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici; mediante pirolisi è anche possibile produrre bio-olio per motori diesel.
Esiste già in Sicilia il primo Thor: l' impianto tratta fino a otto tonnellate l’ora di rifiuti e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori.
L' impianto è autosufficiente in quanto consuma una parte della stessa energia prodottaed è adatto alle emergenze, essendo meccanico e non termico.
Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto. L’impianto può essere montato ovunque, anche su un camion o su navi. In quest’ultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento, reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto all’esterno.
Il costo è competitivo anche con quello dei rifiuti in discarica o degli inceneritori, che richiedono anche spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, della gestione degli odori e dei gas delle discariche. Un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
Per una identica quantità, una discarica richiederebbe almeno 100 euro a tonnellata e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor.
Con 50 tonnellate di rifiuti prodotti da una popolazione di 5000 abitanti, si possono ricavare 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate di metalli, una tonnellata di inerti. L' acqua viene espulsa come vapore
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