“C’è
un assedio delle Regioni nei confronti del Governo per chiedere provvedimenti
meno rigorosi.
La Regione Campania chiede provvedimenti più rigorosi.
Mi auguro che anche il sistema informativo, quindi, trasmetta notizie
rispondenti alla realtà.
Siamo tanto abituati a considerare solo quelle 3-4 regioni del Centro-Nord che
scambiamo le loro posizioni per le posizioni del resto d’Italia.
La Campania sostiene una linea di rigore, è contraria al rilassamento,
all’apertura della mobilità, a tutte le manfrine del tipo ‘cosa dobbiamo fare a
Natale’.
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Dobbiamo sapere che in queste due settimane ci giochiamo il futuro del nostro
Paese. Decidiamo se ci sarà un ecatombe a gennaio oppure no.
Continuiamo ad avere 800-900 morti al giorno e riprendiamo la manfrina del
periodo estivo, registrata soprattutto a causa di tante regioni del Nord.
Sono state loro che a maggio-giugno hanno cominciato la pressione per aprire
tutto. Oggi i dati delle terapie intensive ci presentano un quadro del genere:
140 ricoveri in Campania, il doppio in tante regioni del Nord.
La Campania è sempre sulla stessa linea: riaprire tutto e per sempre.
Perché dobbiamo essere rigorosi e smetterla con la demagogia: perché siamo in
guerra, ma siamo di fronte a un mese decisivo per due ragioni.
In primo luogo, tra fine dicembre e inizio gennaio avremo il picco influenzale:
e in secondo luogo, se
abbiamo una ripresa forte di contagio e un’esplosione dell’influenza, non
potremo fare le vaccinazioni anti-covid.
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Rimaniamo la regione con il tasso più basso di decessi, nelle TI abbiamo 140
ricoveri e nessun nuovo ricovero.
Registriamo metà dei ricoveri del Veneto, 1/3 di quelli della Lombardia.
Siamo la prima regione d’Italia per tempo di attesa tra sintomi e diagnosi, che
è pari a 24 ore.
Questi sono i dati comunicati dalla Protezione Civile, dall’Unità di Crisi e dal
Ministero della Salute, al di là delle campagne di sciacallaggio che si vanno
concludendo nel ridicolo”.
Info Malattie
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