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22/09/2022 La BCE ha annunciato un aumento dei tassi di 75 punti base, il più grande aumento dei tassi nella sua storia


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La Banca Centrale Europea ha annunciato un aumento dei tassi di interesse di riferimento di 75 punti base (in termini pratici dello 0,75 per cento), il più grande da quando esistono l’euro e la BCE stessa, dopo l' aumento di 50 punti di luglio, dopo 11 anni che erano fermi a zero, e la presidente della BCE Christine Lagarde ha anche detto che nei prossimi mesi dovrebbero esserci altri rialzi, con l’obiettivo di contenere l’aumento dell’inflazione nell’area dei paesi che adottano l’euro (la cosiddetta “Eurozona”).

L' annuncio non ha sorpreso gli analisti ma con un aumento così alto dei tassi d’interesse, infatti, la BCE vuole colpire in maniera decisa l’inflazione ma questo potrebbe finire per rallentare l’economia dell’Eurozona più del previsto, con il rischio di una recessione.

Secondo Lagarde il Prodotto interno lordo (PIL) crescerà del 3,1 per cento quest’anno, per poi rallentare allo 0,9 per cento l’anno prossimo e risalire all’1,9 nel 2024 ma vi sono consistenti rischi che potrebbero portare l’area dell’euro in recessione il prossimo anno, con una riduzione possibile dello 0,9 per cento.

L’inflazione dovrebbe attestarsi all’8,1% nel 2022, al 5,5 per centonel 2023 e calare di nuovo al 2,3 nel 2024.

I tassi di interesse sono i tassi a cui le banche centrali prestano alle altre banche e rappresentano il costo del denaro. Essi si riducono per stimolare l’economia ma se aumentano l’obiettivo è opposto, cioè si vuole infatti raffreddare un’economia che sta crescendo troppo.

Con tassi alti diventa più costoso chiedere un mutuo per comprare una casa, un prestito per comprare un’auto, o un finanziamento per aprire una nuova impresa per cui si raffredda l' economia e diminuisce l’inflazione: si compra meno, si investe meno, e i prezzi si abbassano.

L' aumento dei tassi per tenere sotto controllo l’inflazione ha un effetto collaterale: se l’economia si raffredda troppo si rischia una recessione e molte imprese si fermeranno.

Già la guerra in Ucraina ha aumentato il costo dell’energia provocando scarsità di tante materie prime ma tante imprese si stanno fermando: dopo la pandemia le imprese si trovano in una situazione in cui non si sa quando le cose torneranno normali.

L’inflazione, ossia l’aumento generalizzato del livello dei prezzi, ad agosto ha registrato il 9,1 per cento su base annua per cui un bene che lo scorso agosto costava 100 euro, oggi ne costa 109,1 ma si tratta di una media perchè vi sono paesi come l' Estonia che hanno superato il 20% e altri che sono rimasti sotto questa soglia (Italia 9%, Germania 8,8% e Francia 6,5%.

In tutto il mondo si sta avendo un consistente aumento generale dei prezzi, sia per la pandemia sia per la mancanza di molti materiali e per il rincaro del costo dell’energia causato prevalentemente dalla guerra in Ucraina.

L’inflazione preoccupa quindi troppo per non agire. Anche se l’inflazione europea deriva in larga parte dall’aumento del prezzo dell’energia, Lagarde ha spiegato che l’aumento dei prezzi ha ormai raggiunto vari settori in cui la domanda si è molto intensificata, come quello dei servizi. Ed è questa l’inflazione che il rialzo dei tassi mira a ridurre. Rispondendo a una domanda in conferenza stampa ha poi aggiunto:

"L’INFLAZIONE È UN FENOMENO TREMENDO, SOPRATTUTTO PER LE PERSONE MENO PRIVILEGIATE. IL NOSTRO COMPITO È RIPORTARE L’INFLAZIONE AL 2 PER CENTO E LO FAREMO.

MA NON CI ARRIVERÀ NEL GIRO DI QUALCHE MESE, PERCHÉ SERVE TEMPO PRIMA CHE LE NOSTRE DECISIONI PRODUCANO EFFETTI.

E ANCHE PERCHÉ SIAMO DAVANTI A UN’INFLAZIONE DA OFFERTA. IO NON POSSO RIDURRE IL COSTO DELL’ENERGIA.

IO NON POSSO CONVINCERE LE GRANDI AZIENDE ENERGETICHE A RIDURRE IL PREZZO DEL GAS.

IO NON POSSO RIFORMARE IL MERCATO DELL’ENERGIA.

LA POLITICA MONETARIA NON PUÒ RIDURRE IL PREZZO DELL’ENERGIA, MA CONTRIBUIRÀ A RIDURRE LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE, DARÀ UN SEGNALE AI CITTADINI CHE NOI SIAMO SERI E CHE CONTRIBUIREMO A RIDURRE I PREZZI.

MA SE LE CAUSE SONO PRINCIPALMENTE PROBLEMI DI OFFERTA E RINCARI DELL’ENERGIA, QUESTO RIGUARDA IL LAVORO DI QUALCUN ALTRO"
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