
Janus Henderson Global Dividend Index nel suo rapporto elaborato ora, ha segnalato che il 2018 è stato un anno particolarmente ricco dal punto di vista della distribuzione dei dividendi e, secondo quanto riportato dal settimanale economico di Repubblica, ne hanno beneficiato soprattutto le aziende americane e meno quelle europee, con particolare riferimento ai titoli minerari e del greggio.
La crescita dei dividendi americani sarebbe stata del 9,3% ma anche i dividendi distribuiti dalle aziende italiane sarebbero aumentati nel corso del 2018.
In base alle indicazioni ufficiali, 20 delle 40 aziende quotate sul Ftse Mib hanno deciso per quest’anno di distribuire una cedola superiore a quella dell’anno precedente.
A livello generale, in Italia l’aumento dei dividendi è del +3,2% a fronte del +7,7% registrato dalle 1.200 società a maggior capitalizzazione al mondo. In soldoni si tratta di circa 12,9 miliardi di dollari in più contro i 1.252 miliardi di dollari di crescita del monte annuo dei dividendi globale.
Per i dividendi maggiori ricordiamo Azimut che il prossimo 21 maggio staccherà ai propri azionisti una cedola pari a 2 euro per azione (di cui 1 euro in contanti e 1 in azioni), esattamente il doppio di quanto corrisposto nell' esercizio precedente.
Segue Monclear con un dividendo che passa da 9,18 euro a 0,28 euro.
Cnh Industrial porta i dividendi da 0,11 euro a 0,14 euro mentre la cedola di Atlantia sale da 0,97 a 1,22 euro (acconto di 0,57 euro già pagato a novembre).
Crescono altri dividendi come ENI, Enel, Recordati.
La cedola del titolo UnipolSai aumenta molto più del 10% ma si va oltre il 10% anche per Ferrari ,Campari e Brembo.
Dividendi 2018: la classifica dei migliori su Borsa Italiana
Per il calcolo sono stati utilizzati come base di acquisto i prezzi dei titoli alla fine dello scorso anno.
Questo prezzo è quello riportato nella colonna "prezzo di acquisto"
Ordine |
Titoli |
Dividendo 2018 |
Prezzo di acquisto |
1 |
Banca Farmafactoring |
7,9% |
6,6 euro |
2 |
Intesa Sanpaolo |
7,2% |
2,8 euro |
3 |
Azimut |
6,7% |
15,9 euro |
4 |
Poste Italiane |
6,4% |
6,4 euro |
5 |
Saras |
6,3% |
2,0 euro |
6 |
Unipolsai |
6,1% |
6,1 euro |
7 |
Eni |
5,7% |
14,0 euro |
8 |
Generali Assicurazioni |
5,5% |
15,4 euro |
9 |
Snam |
5,3% |
4,1 euro |
10 |
Mediolanum |
5,3% |
7,5 euro |
11 |
Unipol |
4,8% |
3,9 euro |
12 |
Banca Generali |
4,6% |
28,4% |
13 |
Terna |
4,4% |
5,0 euro |
14 |
Enel |
4,3% |
5,3 euro |
15 |
Mediobanca |
4,3% |
9,4 euro |
16 |
Beni Stabili |
4,2% |
0,8 euro |
17 |
Enav |
4,0% |
4,5 euro |
18 |
Italgas |
4,0% |
5,2 euro |
19 |
Atlantia |
4,0% |
26,7 euro |
20 |
Acea |
3,9% |
16,1 euro |
Si noti che la variazione percentuale espressa come cedola cambia in base ai movimenti della quotazione del titolo per cui la percentuale di dividendo a cui si ha dirotto viene calcolata partendo la prezzo a cui il titolo è stato acquistato.
Il valore del dividendo percentuale diminuisce quando la quotazione del titolo aumenta e, viceversa, il valore del dividendo percentuale aumenta quando scende il prezzo del titolo. Il valore del dividendo non può cambiare ma cambia in continuazione il dividendo in percentuale: dividendo percentuale=valore del dividendo x 100/prezzo di acquisto.
Perchè investire in titoli ad alto dividendo? Perchè questi sono quelli che normalmente soffrono di meno in caso di crolli improvvisi sul mercato, il dividendo stesso poi tutela il ritorno dell’investimento o permette di contenere le perdite.
I dividendi sono tssati in Italia con un’aliquota del 26%.
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