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10/02/2009 Eluana, dal dolore privato al tempo per la legge sul fine vita (http://www.aprileonline.info)

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La morte di Eluana Englaro infrange il copione che la politica si apprestava a scrivere sulla falsarigha di quello di Terry Schiavo, la donna americana a cui fu più volte tolto e rimesso il sondino tra battaglie legali e politiche. La notizia del decesso è infatti giunta mentre il Senato aveva iniziato la discussione generale sul ddl del governo in cui la maggioranza si apprestava ad inserire una norma che imponeva la ripresa della nutrizione artificale.

La tragica notizia giunta da Udine ha interrotto solo per un istante i rituali politici, con le parole commosse del ministro Maurizio Sacconi all'indirizzo del papà di Eluana. Subito dopo, infatti, il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri e il suo vice Gaetano Quagliariello, hanno aperto una violenta polemica in cui sotto tiro è finito il presidente della Repubblica. Dopo due ore di tensione, su proposta del Pd, il governo accetta di accantonare il suo ddl e di esaminare rapidamente un testo organico sul testamento biologico.

L'iter della legge ha assunto in Senato i connotati di una corsa contro il tempo, con il centrodestra che ha esplicitato l'intenzione di approvare quanto prima il testo per "salvare la vita a Eluana". La Conferenza dei capigruppo ha così deciso una seduta notturna, con l'approvazione definitiva del disegno di legge martedì mattina alle 9:30, in modo da trasmetterlo subito alla Camera.

Nel primo pomeriggio, in commissione Sanità, Sacconi ha annunciato la modifica al provvedimento visto che, così come era scritto, non sarebbe stato applicabile a Eluana. E infatti ecco arrivare un emendamento di Pdl e Lega, con l'appoggio dell'Udc, che specificava non solo il divieto di "sospendere" l'alimentazione artificiale, ma anche di "ripristinarla" nei casi in cui era stata già interrotta. Insomma, in caso di approvazione definitiva del ddl da parte della Camera mercoledì, il sondino sarebbe stato rimesso a Eluana, sei giorni dopo l'asportazione. Periodo sufficiente a provocare danni irreversibili.

I radicali hanno presentato circa 1.500 emendamenti (ma solo 70 sono ammessi) e le questioni pregiudiziali in aula, mentre il Pd ha deciso di evitare l'ostruzionismo, depositando solo alcuni emendamenti di merito. La motivazione va ricercata anche nel fatto che il gruppo del Pd in Senato è quello con il maggior numero di cattolici praticanti, tra le cui file si sono registrate valutazioni diverse. Il gruppo in una riunione stabilisce la libertà di coscienza pur registrando che la maggioranza è contraria al ddl. Analoga la decisione di Idv, Nel Pdl, invece, si registra una maggioranza bulgara a favore del ddl. Solo due i contrari (Ferruccio Saro e Antonio Paravia) mentre altri, come Enrico Musso, spiegano che votano sì come "male minore".

Quando alle 19 comincia l'esame in aula, vengono respinte le pregiudiziali di costituzionalità presentate da radicali, da Idv e da alcuni senatori del Pd. Mentre è appena iniziata la discussione generale, ecco la notizia choc: Eluana è morta.

Arriva immediatamente il presidente Renato Schifani a guidare i lavori, e chiede un minuto di silenzio ad un'aula incredula. Interviene subito dopo un commosso Sacconi, che esprime il "dolore" del governo e la vicinanza al papà Peppino Englaro: "Da parte nostra - dice - c'è sempre stata comprensione delle sue scelte anche se non ne abbiamo condiviso lo scopo". Queste parole di riconciliazione sono accompagnate dalla richiesta di andare comunque avanti con l'approvazione del ddl, in attesa di "una disciplina organica" sul testamento biologico. Schifani si unisce al dolore a alla richiesta del governo, ma il clima dura un minuto. "Eluana - tuona in aula Quagliariello - non è morta, Eluana è stata ammazzata e noi non ci stiamo".

A chiarire che l'obiettivo degli attacchi è il Quirinale ci pensa Maurizio Gasparri: "Su questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe". Che replica le sue accuse dopo il comunicato di Napolitano che invita al rispetto e al silenzio: "Non può chiederci di tacere". E anche il premier Silvio Berlusconi sembra alludere al Quirinale: "E' grande il rammarico che sia stata resa impossibile l'azione del governo per salvare una vita". Il presidente della Camera Gianfranco Fini, però, non ha intenzione di farsi trascinare su questo piano e bolla come "irresponsabile" Gasparri, "deve imparare a tacere", lo attacca con inusitata durezza. E anche Schifani telefona al Quirinale.

Per il Pd l'attacco del Pdl al Colle è troppo: Anna Finocchiaro parla di "sciacallaggio politico" e preannuncia che il Pd non parteciperà più all'esame del ddl, chiedendo invece di esaminare in tempi certi la legge organica sul testamento biologico. Schifani media, e alla fine il governo, con Sacconi definisce "accettabile" la controproposta. Della fine vita il Senato discuterà nelle prossime due settimane, oltre il ddl del governo e lontano dalla pressione della vita e della morte di Eluana Englaro.

da aprileonline

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