Nonostante la contrarietà del presidente della Repubblica, il Consiglio
dei Ministri ha deciso di approvare un decreto legge per interrompere la
procedura di riduzione dell'idratazione fino a che non verrà approvata una
legge sulla fine vita ma Napolitano ha fatto sapere che non firmerà.
Il Consiglio dei Ministri interviene sulla
dolorosa vicenda di Eluana Englaro e, nonostante la contrarietà del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, vara all'unanimità un
decreto legge per interrompere la procedura di riduzione dell'alimentazione
e dell'idratazione. Il CdM ha infatti adottato oggi un provvedimento che
impedisce la sospensione dell'idratazione e della nutrizione artificiale a
Eluana Englaro fino a che non verrà approvata una legge sul testamento
biologico. Per entrare in vigore, il provvedimento deve essere controfirmato
dal Capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il Parlamento dovrà
convertirlo entro 60 giorni. Ed è scontro istituzionale: il presidente della
Repubblica ha infatti espresso "rammarico" per la decisione del CdM e
annunciato che non firmerà il decreto. Il decreto, ha detto il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in conferenza stampa,
"in attesa dell'approvazione di una completa e organica legge sulla fine
vita", prevede che "l'alimentazione e l'idratazione come forme di sostegno
vitale non possono in alcun caso essere sospesi". Ha aggiunto Berlusconi:
"Sulla mia personale coscienza, se non avessi prodotto ogni sforzo per
evitare la morte di una persona in pericolo di vita, che respira in modo
autonomo, una persona viva, rispondendo alla mia coscienza, mi sentirei
responsabile di omissione di soccorso nei confronti di una persona in
pericolo di vita".
Berlusconi ha detto inoltre che "nel caso di Eluana Englaro
sussistono i presupposti di necessità e urgenza, presupposti che sono
affidati alla responsabilità del governo in base all'articolo 77 della
Costituzione: poi spetta al Parlamento decidere se confermare o meno questi
presupposti". Per il Presidente del Consiglio, "se il Capo dello Stato non
firmasse il decreto, noi inviteremmo immediatamente il Parlamento a riunirsi
ad horas ed approvare in pochissimo tempo, due o tre giorni, una legge che
anticipasse quella legge che è già nell'iter legislativo, e cioè quella che
contiene questa norma".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
annuncia una nota del Quirinale, "ha preso atto con rammarico della
deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge relativo
al caso Englaro. Avendo verificato che il testo approvato non supera le
obiezioni di incostituzionalità da lui tempestivamente rappresentate e
motivate, il presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del
decreto".
06/02/2009 EDITORIALE. Eluana, l’ultima vigliaccheria di una minoranza feticista e succube, di A. Longo (AL, http://www.helpconsumatori.it)
Avevamo pensato che il silenzio fosse la migliore
risposta all'attacco mediatico che una parte politica e alcuni
giornali stanno conducendo contro la famiglia Englaro. Abbiamo apprezzato
chi, come il presidente della Camera Fini, aveva invitato a rispettare la
scelta drammatica e dolorosissima di un padre e di una madre che, dopo aver
accudito amorevolmente la figlia per 17 lunghissimi anni di coma vegetativo,
hanno deciso di rispettare la sua volontà di non essere sottoposta a terapie
mediche finalizzate soltanto a far funzionare organi di un corpo ormai
incapace di andare avanti autonomamente. Abbiamo sperato che le
polemiche si placassero dopo il pronunciamento del Tar Lombardia
che ha dato l'alt all'intrusione della Regione Lombardia.
Invece assistiamo ad un vero e proprio "accanimento" politico
e mediatico che sta violando ogni regola costituzionale e del vivere civile.
Il decreto-legge per fermare l'azione della famiglia Englaro, per l'ennesima
intimidazione, è costituzionalmente e politicamente inaccettabile. Bene ha
fatto il presidente della Repubblica a negare la sua firma a questo atto
insensato.
Il Movimento Difesa del Cittadino aveva annunciato
tempestivamente che avrebbe presentato domattina al TAR Lazio eccezione di
incostituzionalità sul DL, per farla discutere nell'udienza già prevista per
l'11 febbraio prossimo, quando il TAR si pronuncerà sulla Direttiva Sacconi.
Se verrà approvata una legge "ad horas" come afferma Berlusconi (ma
immaginiamo che l'opposizione scatenerebbe un ostruzionismo senza fine...e
magari speriamo anche in Fini!), l'eccezione di incostituzionalità sarà
presentata contro l'eventuale legge.
Ogni cittadino che abbia un minimo di senso dello Stato,
del convivere civile e del rispetto delle opinioni altrui, non può accettare
il diktat che una parte assolutamente minoritaria di "cittadini" vuole
imporre alla stragrande maggioranza, cominciando da una famiglia
tragicamente colpita. La vecchia DC si tenne rispettosamente a distanza da
metodi ricattatori in occasione delle discussioni su leggi che pure erano
violentemente contestate dalla Chiesa, come quella sul divorzio e
soprattutto quella sull'aborto.
Oggi abbiamo una minoranza succube della gerarchia, che
calpesta qualsiasi diritto di chi non la pensa allo stesso modo. Oggi
personaggi che pure provengono dal mondo socialista e laico, come il
ministro Sacconi o il direttore del "Foglio" Ferrara, impugnano l'ascia
distruttiva e menano fendenti con direttive ministeriali o titoli e articoli
che grondano sadica voglia feticista di mantenere in "vita" a tutti i costi
un corpo. Chissà cosa pensano, queste anime belle, dei trapianti di organi
che vengono espiantati da corpi la cui attività cerebrale e ogni altra
funzione vitale sono cessate da poche ore e vengono mantenute solo
artificialmente, allo scopo di non far deperire il cuore o il fegato o la
cornee da prelevare!
Siamo al fianco della famiglia Englaro e della scelta di
Eluana. Naturalmente rispettiamo chi fa scelte diverse. Ma ci opporremo con
tutte le nostre forze a chi vorrà imporci il suo credo.
06/02/2009 DIRITTI. Eluana, MDC pronto al ricorso anche contro l’eventuale legge (GA, http://www.helpconsumatori.it)Contro il decreto legge approvato oggi dal
Consiglio dei Ministri sulla vicenda di Eluana Englaro, ma reso
inefficace dalla mancata firma di Napolitano, il Movimento Difesa del
Cittadino (MDC) aveva preparato con l'avvocato Gianluigi Pellegrino
eccezione di incostituzionalità da sottoporre al Tar Lazio per l'udienza del
prossimo 11 febbraio, quando si discuterà il ricorso presentato da MDC
contro la direttiva Sacconi. "Siamo soddisfatti della scelta
limpida e coerente del Presidente Napolitano e siamo pronti a
ricorrere anche contro una eventuale legge che dovesse essere approvata nei
prossimi giorni - afferma il presidente del Movimento Difesa del Cittadino
Antonio Longo - Riteniamo che il comportamento del Governo sia fortemente
lesivo dei diritti dei cittadini alla libera scelta sui trattamenti sanitari
e sembra dettato più da uno spirito di rivalsa contro una famiglia colpevole
solo di voler rispettare la volontà della propria figlia.
E' inaccettabile infine che il Governo della Repubblica
sia totalmente succube della gerarchia ecclesiastica, che esprime valori di
parte e ha certamente il diritto di farlo ma non può imporli alla
maggioranza degli italiani, che non li condivide".
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Archivio Eluana Englaro
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