Su aborto ed eutanasia, l’obiezione di coscienza è una scelta obbligata. Mons. Elio Sgreccia,
presidente della Pontificia accademia per la vita, ha ribadito stamani
la posizione della Chiesa sui temi etici.
Su aborto ed eutanasia, l’obiezione di
coscienza è una scelta obbligata. Mons. Elio Sgreccia, presidente della
Pontificia accademia per la vita, ha ribadito la posizione della Chiesa
sui temi etici. Lo ha fatto stamani, presentando in Vaticano il
Congresso internazionale "La coscienza cristiana a sostegno del diritto
alla vita", che si terrà nei giorni 23 e 24 febbraio, in occasione della
XIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita. "Aborto
chimico, ricerca sulle staminali dove implichi la morte degli embrioni e
altre forme di violazione della vita – ha detto - sono ambiti nei quali
il cristiano può scegliere di opporre l'obiezione di coscienza". "Siamo
convinti - ha proseguito il presule - che non soltanto c'è uno spazio
legittimo per la coscienza cristiana nella società pluralista, ma c'è
un'utilità per tutta la società quando la coscienza cristiana può
esprimersi e può offrire il suo contributo".
Rispetto all’eutanasia, in particolare, l’obiezione diventa un vero e
proprio obbligo che, spiega Greccia, "non comporta necessariamente una
dichiarazione pubblica, questo dipende dalle leggi". "Per la
legislazione sull'aborto - ha ricordato il presule - l'obbligo per il
medico cattolico non è quello di dichiarare pubblicamente di essere
obiettore ma quello di astenersi dall'atto che è considerato illecito
dalla Chiesa. Dipende poi dalle legislazioni nazionali se tale diniego
debba essere comunicato ufficialmente in anticipo".
Durante la conferenza stampa è stato fatto accenno anche al documento
vaticano su Aids e preservativo, che secondo alcune indiscrezioni
avrebbe dovuto essere presentato giovedì prossimo. Al contrario, ha
detto mons. Sgreccia, " non è prevista a giorni una dichiarazione del
Vaticano sull'uso dei contraccettivi artificiali”, sebbene “sul tema si
stia riflettendo". Concetto chiarito anche dal direttore della Sala
Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, secondo cui la voce
potrebbe essere nata da alcune dichiarazioni di monsignor Angelo Amato,
segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha
dichiarato di raccogliere materiale per un aggiornamento del documento
“Donum Vitae”, di cui giovedì ricorre il 20mo anniversario della
pubblicazione.
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