Ultimo giorno della visita del papa negli Usa.
Ieri, la tappa di alto valore simbolico, con la preghiera per la pace a
Ground Zero. Nel pomeriggio, messa allo Yankee Stadium e appello per la
vita. La cronaca.
Ultimo giorno della visita di Benedetto XVI. Alle 9,30 ora locale (le
15,30 in Italia), una tappa di alto valore simbolico, con la preghiera
per la pace a Ground Zero, a New York, nel cratere dove sorgevano le
Twin Towers. Nel primo pomeriggio, dopo un pranzo nella residenza
dell'Osservatore permanente presso l'Onu, mons. Celestino Migliore, la
messa allo Yankee Stadium. Quindi, il trasferimento all'Andrews Air
Force Base, per la cerimonia di congedo con il vice-presidente
statunitense Dick Cheney e il ritorno a Roma, con arrivo previsto per
domani alle 10,45.
Sabato, la messa nella cattedrale di Saint Patrick e l'incontro con i
giovani
GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Ore 20,00 (02,00 ita): IL SALUTO IN AEROPORTO
"Che Dio benedica l'America!". E' l'ultima preghiera di
Benedetto XVI prima della partenza per Roma. Nella breve cerimonia di
congedo in aeroporto, alla presenza del vicepresidente Dick Cheney, il
papa ripercorre le giornate della sua visita, ringraziando gli
organizzatori e tutte le persone incontrate. L'invito è proseguire sulla
strada della testimonianza di Cristo, "nostra speranza", mentre
l'auspicio per il Paese, così come per tutti i popoli del mondo, è per
un futuro di maggiore fraternità, di crescita nel rispetto reciproco e
di una rinnovata fiducia in Dio, "nostro Padre Celeste".
Immagini della messa (Foto di Reuters, Afp, Ap Photo)
Ore 16,00 (22,00 ita): LA MESSA A NEW YORK
Lo scenario è il mega palco dello Yankee Stadium, dove hanno
celebrato la messa Paolo VI e Giovanni Paolo II, e che tra qualche mese
diventerà parcheggio, anche se ha fatto la storia di New York e del
baseball. Nell'ultimo impegno pubblico della sua visita, Benedetto XVI
spiega la libertà alla terra della libertà. Il papa parla della
dimensione che nasce dalla verità, ma anche dall’autorità apostolica e
dall’obbedienza della fede. Parole che possono sembrare “pietre
d’inciampo” agli uomini di oggi, dice, ma che ci aprono gli orizzonti
dello sguardo di Cristo. Quella di New York, è una messa con più di 60
mila persone nello stadio e altrettante all’esterno, che fin dal mattino
hanno atteso il papa ascoltando cantanti famosi e cori gospels in una
cornice da grande evento. Una grande palco al centro del “diamante” sul
prato, un grande sole con lo stemma del papa e raggi bianchi e gialli.
Nell'omelia, l'invito alla coerenza, per "superare ogni separazione tra
fede e vita, opponendosi ai falsi vangeli di libertà e di felicità". Le
verità di Cristo sono le uniche che rendono liberi, ripete più volte
Benedetto XVI , le “sole verità che possono garantire il rispetto della
dignità e dei diritti di ogni uomo, donna e bambino nel mondo, compresi
i più indifesi tra gli esseri umani, i bimbi non ancora nati nel grembo
materno”. Parole pro-life, accolte a più riprese da applausi. Al tempo
stesso, rilancia Benedetto XVI, è ancora valido l'appello di Giovanni
Paolo II, pronunciato nello stesso stadio nel 1979: ”In un mondo in cui
Lazzaro continua a bussare alla nostra porta, fate in modo che la vostra
fede e il vostro amore portino frutto nel soccorrere i poveri, i
bisognosi e i senza voce”.
Immagini della messa (Foto di Reuters, Afp, Ap Photo)
E’ un vero appello all’America e al mondo occidentale, affinché
riacquisti la speranza persa nel falso senso di libertà, ma è anche un
grazie all’entusiasmo dei cattolici statunitensi che, nonostante le
difficoltà, vivono con gioia la fede. La messa è una vera esplosione di
gioia, tra i cantanti dei cori e la grande orchestra che dalla mattinata
ha suonato per le coreografie che hanno preparato la messa, come le
bianche colombe portate da bambini.
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Le parole del papa
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Ore 9,30 (15,30 ita): LA PREGHIERA A GROUND ZERO
Un'immagine simbolo e la preghiera come linguaggio di pace.
Benedetto XVI visita Ground Zero, l'area nel cuore di Manhattan dove
sorgevano le Torri Gemelle del World Trade Center, colpite dagli
attentati dell'11 settembre. Solo il silenzio può dare voce alla memoria
dell 2749 vittime. Accompagnato dal cardinale Edward Egan, arcivescovo
di New York, e alla presenza del sindaco di New York, dei parenti delle
vittime e dei soccorritori, il pontefice si è inginocchiato all'interno
della voragine lasciata dai grattacieli, "scenario di incredibile
violenza e dolore", per poi accendere una candela ed esprimere i suoi
sentimenti in una preghiera.
Il papa a Ground Zero (Foto Reuters/Ap Photo)
Scorre così il ricordo delle vittime e la richiesta a Dio di guarire
"la sofferenza delle famiglie ancora in lutto". E ancora: "Dio della
pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori di
tutti gli uomini e le donne e pace tra le Nazioni della terra". Al
termine, l'emozione dell'incontro con alcuni rappresentanti dei parenti
delle vittime e la benedizione con l'acqua benedetta sulla voragine.
Anche questo, un segno di speranza.
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