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20/04/2008 Il papa saluta gli Stati Uniti. La preghiera a Ground Zero, difesa della vita allo Yankee Stadium (Mattia Bianchi - Angela Ambrogetti , http://www.korazym.org)

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Ultimo giorno della visita del papa negli Usa. Ieri, la tappa di alto valore simbolico, con la preghiera per la pace a Ground Zero. Nel pomeriggio, messa allo Yankee Stadium e appello per la vita. La cronaca.

Ultimo giorno della visita di Benedetto XVI. Alle 9,30 ora locale (le 15,30 in Italia), una tappa di alto valore simbolico, con la preghiera per la pace a Ground Zero, a New York, nel cratere dove sorgevano le Twin Towers. Nel primo pomeriggio, dopo un pranzo nella residenza dell'Osservatore permanente presso l'Onu, mons. Celestino Migliore, la messa allo Yankee Stadium. Quindi, il trasferimento all'Andrews Air Force Base, per la cerimonia di congedo con il vice-presidente statunitense Dick Cheney e il ritorno a Roma, con arrivo previsto per domani alle 10,45. Sabato, la messa nella cattedrale di Saint Patrick e l'incontro con i giovani

GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
 

Ore 20,00 (02,00 ita): IL SALUTO IN AEROPORTO
"Che Dio benedica l'America!". E' l'ultima preghiera di Benedetto XVI prima della partenza per Roma. Nella breve cerimonia di congedo in aeroporto, alla presenza del vicepresidente Dick Cheney, il papa ripercorre le giornate della sua visita, ringraziando gli organizzatori e tutte le persone incontrate. L'invito è proseguire sulla strada della testimonianza di Cristo, "nostra speranza", mentre l'auspicio per il Paese, così come per tutti i popoli del mondo, è per un futuro di maggiore fraternità, di crescita nel rispetto reciproco e di una rinnovata fiducia in Dio, "nostro Padre Celeste".


Immagini della messa (Foto di Reuters, Afp, Ap Photo)

Ore 16,00 (22,00 ita): LA MESSA A NEW YORK
Lo scenario è il mega palco dello Yankee Stadium, dove hanno celebrato la messa Paolo VI e Giovanni Paolo II, e che tra qualche mese diventerà parcheggio, anche se ha fatto la storia di New York e del baseball. Nell'ultimo impegno pubblico della sua visita, Benedetto XVI spiega la libertà alla terra della libertà. Il papa parla della dimensione che nasce dalla verità, ma anche dall’autorità apostolica e dall’obbedienza della fede. Parole che possono sembrare “pietre d’inciampo” agli uomini di oggi, dice, ma che ci aprono gli orizzonti dello sguardo di Cristo. Quella di New York, è una messa con più di 60 mila persone nello stadio e altrettante all’esterno, che fin dal mattino hanno atteso il papa ascoltando cantanti famosi e cori gospels in una cornice da grande evento. Una grande palco al centro del “diamante” sul prato, un grande sole con lo stemma del papa e raggi bianchi e gialli.

Nell'omelia, l'invito alla coerenza, per "superare ogni separazione tra fede e vita, opponendosi ai falsi vangeli di libertà e di felicità". Le verità di Cristo sono le uniche che rendono liberi, ripete più volte Benedetto XVI , le “sole verità che possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti di ogni uomo, donna e bambino nel mondo, compresi i più indifesi tra gli esseri umani, i bimbi non ancora nati nel grembo materno”. Parole pro-life, accolte a più riprese da applausi. Al tempo stesso, rilancia Benedetto XVI, è ancora valido l'appello di Giovanni Paolo II, pronunciato nello stesso stadio nel 1979: ”In un mondo in cui Lazzaro continua a bussare alla nostra porta, fate in modo che la vostra fede e il vostro amore portino frutto nel soccorrere i poveri, i bisognosi e i senza voce”.


Immagini della messa (Foto di Reuters, Afp, Ap Photo)

E’ un vero appello all’America e al mondo occidentale, affinché riacquisti la speranza persa nel falso senso di libertà, ma è anche un grazie all’entusiasmo dei cattolici statunitensi che, nonostante le difficoltà, vivono con gioia la fede. La messa è una vera esplosione di gioia, tra i cantanti dei cori e la grande orchestra che dalla mattinata ha suonato per le coreografie che hanno preparato la messa, come le bianche colombe portate da bambini. La cronaca
- Le parole del papa
- Il video 

Ore 9,30 (15,30 ita): LA PREGHIERA A GROUND ZERO
Un'immagine simbolo e la preghiera come linguaggio di pace. Benedetto XVI visita Ground Zero, l'area nel cuore di Manhattan dove sorgevano le Torri Gemelle del World Trade Center, colpite dagli attentati dell'11 settembre. Solo il silenzio può dare voce alla memoria dell 2749 vittime. Accompagnato dal cardinale Edward Egan, arcivescovo di New York, e alla presenza del sindaco di New York, dei parenti delle vittime e dei soccorritori, il pontefice si è inginocchiato all'interno della voragine lasciata dai grattacieli, "scenario di incredibile violenza e dolore", per poi accendere una candela ed esprimere i suoi sentimenti in una preghiera.


Il papa a Ground Zero (Foto Reuters/Ap Photo)

Scorre così il ricordo delle vittime e la richiesta a Dio di guarire "la sofferenza delle famiglie ancora in lutto". E ancora: "Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le Nazioni della terra". Al termine, l'emozione dell'incontro con alcuni rappresentanti dei parenti delle vittime e la benedizione con l'acqua benedetta sulla voragine. Anche questo, un segno di speranza. La cronaca
- Le parole del papa
- Il video


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