Al mattino la messa allo stadio di Washington,
seguita da un incontro con un gruppo di vittime di abusi sessuali da
parte di rappresentanti del clero. In serata il discorso al mondo
universitario cattolico e l'incontro interreligioso. La diretta...
Terzo giorno del viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti. Al
centro, il primo incontro di massa con la messa celebrata nel ''Nationals
Park Stadium'', un ultramoderno stadio di baseball, inaugurato poche
settimane fa dal presidente George W. Bush. Nel pomeriggio (la notte in
Italia), il discorso al mondo universitario alla Catholic University of
America e l'incontro con i rappresentanti delle altre religioni, al
centro culturale "Giovanni Paolo II". Subito dopo, incontro privato con
i rappresentanti ebraici e consegna di un messaggio di auguri per la
Pasqua ebraica che comincia il 19 aprile.
Ieri, la visita alla
Casa Bianca e l'incontro con i vescovi americani
GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Ore 19,00 (01,00): L'INCONTRO CON GLI EBREI
Al termine dell'incontro interreligioso, il pontefice ha consegnato in
privato ai rappresentanti della Comunità ebraica, un messaggio in
occasione della Pesah (la Pasqua ebraica), che inizia il 19 aprile.
L'appuntamento, inizialmente non previsto, serve anche a chiarire i
contrasti nati dopo la revisione della preghiera per gli Ebrei del
venerdì santo, prevista nel Messale Tridentino. Il papa non ne parla
esplicitamente, ma il riferimento è chiaro quando riafferma la
continuità del suo pontificato con "l'insegnamento del Concilio Vaticano
II" e la volontà di proseguire il dialogo degli ultimi 40 anni. Il
tutto, all'insegna del "rispetto e dell'amicizia" e invocando "uno
spirito di apertura alle reali possibilità di cooperazione". C'è spazio
anche per riflessioni di merito: "La nostra Pasqua e il vostro Pesah,
sebbene distinti e differenti, - spiega Benedetto XVI - ci uniscono
nella comune speranza centrata su Dio e sulla Sua misericordia. Questo
ci sprona a cooperare gli uni con gli altri e con tutti gli uomini e le
donne di buona volontà per rendere migliore questo mondo per tutti, in
attesa del compimento delle promesse di Dio". Il messaggio si conclude
con una preghiera per la Terra Santa.
Le parole del papa.
La cronaca.
Alcuni momenti dell'incontro del papa con i rappresentanti delle
altre religioni (Foto Reuters / Ap Photo)
Ore 18,00 (00,00): L'INCONTRO INTERRELIGIOSO
Rispetto della libertà religiosa e disponibilità a confrontarsi anche
sulle questioni dottrinarie, perché il dialogo non può ridursi solo al
tema della pace. E in questo senso il contributo dei cattolici è chiaro:
Gesù di Nazareth. Benedetto XVI espone la sua agenda del dialogo,
incontrando i rappresentanti delle altre religioni al Centro culturale
Giovanni Paolo II, a due passi dall'Università Cattolica di Washington.
Nella sala la Rotunda, sono arrivate circa 200 persone, tra ebrei,
musulmani, indù, buddisti e gianaisti. Nel suo discorso, il pontefice
cita lo storico Alexis de Tocqueville e sottolinea il ruolo della
religione nel costruire una "democrazia stabile", virtuosa e
partecipata. Importante però rispettare la libertà religiosa come
diritto fondamentale, perché solo così le religioni possono condividere
e soprattutto, testimoniare, "i valori etici, raggiungibili dalla
ragione umana". Dopo aver ricordato il contributo delle scuole
confessionali, il papa tocca un nodo cruciale del rapporto tra religioni
e chiede che il dialogo non si limiti ai temi della pace o ai valori.
L'obiettivo più importante è scoprire la verità e interrogarsi sulle
realtà ultime. Sono domande che non possono essere cancellate dal cuore
umano, chiarisce Benedetto XVI, ricordando che la risposta dei cristiani
è Gesù di Nazareth. In definitiva, si tratta di partire dalla propria
fede, per discutere "con calma e chiarezza" anche delle "nostre
differenze" e delle "rispettive dottrine religiose". Del resto, "mentre
uniamo sempre i nostri cuori e le menti nella ricerca della pace,
dobbiamo anche ascoltare con attenzione la voce della verità. In questo
modo, il nostro dialogo non si ferma ad individuare un insieme comune di
valori, ma si spinge innanzi ad indagare il loro fondamento ultimo. Non
abbiamo alcun motivo di temere, perché la verità ci svela il rapporto
essenziale tra il mondo e Dio".
Le parole del papa.
La cronaca.
Ore 17,00 (23,00): VISITA ALL'UNIVERSITA'
Identità cattolica e società secolarizzata nella sfida dell’educazione:
nel tempio della cultura cattolica, l'Università dei vescovi americani
(CUA), il papa ribadisce con filosofica chiarezza la necessità di una
forte identità per i cattolici nel “forum pubblico”. Compito non facile
ma necessario e richiesto anche dalla società civile. Benedetto XVI ha
incontrato gli educatori cattolici nel campus della Catholic University
of America, che abbraccia il santuario della Immacolata Concezione
frequentato da studenti e professori. Il papa nel suo discorso a
circa seicento tra rappresentanti del mondo accademico e responsabili
diocesani, ripercorre la storia americana dell’educazione cattolica,
dalle scuole per immigrati a quelle per i nativi e gli Afro-americani.
Momenti di attesa e di festa durante la visita del papa alla
Catholic University of America (Foto Reuters - Ap Photo)
Fondamentale, per il papa, che la Chiesa entri nel “forum pubblico”
con un suo contributo specifico, anche perché non solo i cattolici
cercano l’educazione cattolica per i figli. ”Osserviamo oggi - dice
Benedetto - una certa timidezza di fronte alla categoria del bene e
un'inconsulta caccia di novità in passerella come realizzazione della
libertà”. La risposta degli educatori cristiani per il papa è una
“carità intellettuale che sappia sostenere l’unità contro la
frammentazione". “Una volta che la passione per la pienezza e l'unità
della verità è stata risvegliata, i giovani sicuramente gusteranno la
scoperta che la questione su ciò che essi possono conoscere li apre alla
vasta avventura di ciò che essi dovrebbero fare”, afferma. Libertà
accademica in virtù della quale professori e studenti sono chiamati a
cercare la verità ovunque una attenta analisi dell’evidenza conduce.
La cronaca.
Le parole del papa.
Ore 16,45 (22,45): INCONTRO CON VITTIME DI ABUSI SESSUALI
Benedetto XVI ha incontrato a Washington un gruppo di vittime di abuso
sessuale da parte di esponenti del clero. Lo ha reso noto il direttore
della sala stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi. "Oggi, alle
16.15 - ha detto ai giornalisti - il Santo Padre ha incontrato, nella
cappella della Nunziatura a Washington D.C., un piccolo gruppo di
persone vittime di abusi sessuali da parte di esponenti del clero. Il
gruppo, accompagnato dall'arcivescovo di Boston, card. Sean O'Malley, ha
pregato insieme al Santo Padre, il quale ha poi ascoltato i loro
racconti personali e detto loro parole di incoraggiamento e di speranza.
Il papa li ha assicurati della sua preghiera per le loro intenzioni, per
le loro famiglie e per tutte le vittime di abuso sessuale".
Ore 10,00 (16,00): LA MESSA A WASHINGTON
Un'occasione per rendere grazie per la storia della Chiesa in
America, ma anche per usare parole chiare sulla vicenda degli abusi
sessuali. Il papa parla dello scandalo della pedofilia per la terza
volta in due giorni. Lo fa durante il primo incontro di massa con i
fedeli statunitensi, durante la messa nell'avveniristico Nationals Park
Stadium di Washington. Presenti oltre 45mila fedeli, in gran parte
giovani, arrivati già all’alba per celebrare il 200mo anniversario delle
diocesi di Boston, Louisville, New York e Philadelphia. Lo stadio è
stato trasformato in una grande chiesa, con il palco papale realizzato
da due studenti di architettura dell’università cattolica d’America, un
ampio spazio per le confessioni e un clima di raccoglimento interrotto
soltanto, quando il papa, tra cori e applausi, ha fatto il giro in
papamobile davanti alle tribune.
Immagini della celebrazione (Foto di Ap Photo/Reiters)
Nella sua omelia, il papa ha ricordato l’eredità di fede degli Stati
Uniti, un segno concreto di speranza. Ed è proprio in questa
prospettiva, ha detto, che “prende atto del dolore che la Chiesa in
America ha provato come conseguenza dell’abuso sessuale di minorenni”. È
categorico Benedetto XVI e invita a circondare “quanti hanno sofferto”
con “un’amorevole attenzione pastorale”, anche per promuovere “il
risanamento e la riconciliazione”. Segue poi l’invito a testimoniare la
fede in “un tempo pieno di grandi promesse”, ma segnato da un “crollo
preoccupante negli stessi fondamenti della società”. Correnti che
investono anche la Chiesa, con divisioni e incoerenze. Come rispondere a
tutto questo? Con la credibilità, la riscoperta dei sacramenti (specie
la confessione), unite ad una cultura “genuinamente cattolica” e ad una
fede in armonia con la ragione. Il papa ha parlato anche in spagnolo,
rivolgendosi ai nuovi immigrati, affinché non cedano “al pessimismo e
all’inerzia”. “La Chiesa attende molto da voi. Non la deludete nel
vostro generoso impegno. “Ciò che avete ricevuto gratuitamente,
gratuitamente donatelo!”.
La cronaca -
Le parole del papa
- Il video
La foto: il papa nel Nationals Park Stadium di Washington (Foto
Ap)
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