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16/04/2008  Il papa negli Stati Uniti. La prima giornata (Mattia Bianchi, http://www.korazym.org)

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Dopo 10 ore di viaggio, il papa è atterrato alla base Andrews di Washington. Ad accogliere Benedetto XVI, il presidente George Bush. Durante il volo, il papa ha incontrato i giornalisti e ha usato parole dure sullo scandalo pedofilia tra il clero.

E' iniziato il viaggio del papa negli Stati Uniti. Il volo papale è decollato stamani intorno a mezzogiorno e ha toccato terra a Washington alle 16 ora locale, le 22 in Italia. Il programma di cinque giorni prevede una tappa anche a New York ed eventi significativi come il discorso all'Assemblea generale dell'Onu, la preghiera a Ground Zero, l'incontro con il presidente Bush. Sul volo papale, durante l'incontro con i giornalisti, è arrivata la prima presa di posizione di Benedetto XVI sullo scandalo della pedofilia tra il clero. "Ci vergognamo profondamente - ha detto - e faremo tutto il possibile affinché questo non si ripeta in futuro".

GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
 

Ore 16,00 (22,00 ita): L'ARRIVO A WASHINGTON
Una puntualità svizzera per l'aereo del papa, che ha toccato terra alla base militare Andrews, non distante da Washington. Ad attenderlo il presidente George W. Bush per un benvenuto senza precedenti, giacché nessun presidente degli Stati Uniti aveva prima d'ora accolto all'aeroporto un capo di Stato in visita. Con la First Lady Laura e la figlia Jenna, Bush ha dato il benvenuto al papa ai piedi della scaletta del Boeing 777 dell'Alitalia. Tra le autorità che hanno accolto il papa c'erano i vertici della Chiesa cattolica locale, guidati dall'arcivescovo di Chicago, cardinale Francis George, presidente della Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti, e il nunzio della Santa Sede negli Usa, arcivescovo Pietro Sambi. Il programma non prevede discorsi ufficiali, che saranno letti domani nel corso della visita alla Casa Bianca. Frattanto, conversando con i giornalisti al Palazzo di Vetro, dove Benedetto XVI si recherà venerdì, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato che le Nazioni Unite ''stanno affrontando sfide difficili e di tutte i tipi'' e che per risolverle c'è bisogno ''dell'appoggio forte e spirituale del papa''. Il diplomatico ha auspicato che Benedetto XVI possa aiutare l'Onu nell'affrontare problemi come la povertà nel mondo, i cambiamenti climatici, e nel fare passi avanti verso il disarmo, rilanciando il dialogo tra civiltà. Il video


L'arrivo di papa Benedetto XVI alla base Andrews di Washington sul volo Alitalia partito da Fiumicino. L'accoglienza è del presidente George Bush, accompagnato dalla moglie Laura e dalla figlia Jenna. (Foto Reuters, Ap, Afp)


Ore 14,00: IL PAPA IN VOLO: MAI PIU' PRETI PEDOFILI
Alle 13, sul volo papale, si è svolta la consueta conferenza stampa del pontefice con i 70 giornalisti. Tra i temi della conferenza, il problema della pedofilia. Benedetto XVI ha confermato il suo impegno a fare "tutto il possibile" perché non si ripetano i casi dei preti pedofili che hanno scosso la Chiesa cattolica negli Usa. "I pedofili saranno completamente esclusi dal sacerdozio", ha assicurato Benedetto XVI conversando in aereo."Ci vergognamo profondamente e faremo tutto il possibile affinché questo non si ripeta in futuro". Benedetto XVI ha assicurato che la Chiesa cercherà di selezionare i candidati al sacerdozio "in modo che solo le persone davvero integre possano esservi ammesse". "E' più importante avere buoni preti che avere molti preti", ha sottolineato. Il papa ha ricordato che lo scandalo degli abusi sessuali ha causato "gravi sofferenze" alla Chiesa negli Stati Uniti e ha annunciato tre linee d'azione, specificando - a scando di equivoci - che la pedofilia non c'entra con l'omosessualità. Spazio anche ad altri temi, dal modello di laicità degli Stati Uniti agli aiuti per gli immigrati: il papa spiega che ne parlerà con il presidente Bush, mentre all'Onu tutto ruoterà intorno alla centralità dei diritti umani e dei valori non negoziabili. La cronaca - Le parole del papa - Il video


Conferenza stampa in aereo (Foto di Alessia Giuliani - Catholic Press Photo)


Ore 12,00: LA PARTENZA E LO SCAMBIO DI MESSAGGI CON NAPOLITANO
E' stato il Presidente del Consiglio uscente Romano Prodi, accompagnato dal presidente di Aeroporti di Roma Fabrizio Palenzona e dal presidente di Alitalia Aristide Police, a salutare Benedetto XVI al momento della partenza per gli Stati Uniti d'America. Il pontefice è arrivato in auto alle 11,40, mentre il volo, un Boeing 777 Alitalia, denominato ''Sestriere', è partito intorno a mezzogiorno. Inviato come sempre un telegramma al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. ''Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in visita negli Stati Uniti d'America e all'Onu - scrive il papa - mi è caro rivolgere a Lei signor Presidente il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano cui invio volentieri la mia benedizione''. Immediata la risposta del presidente Napolitano: "Santità desidero farle pervenire un sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente inviarmi alla partenza per il suo viaggio apostolico negli Stati Uniti d'America. Ella si appresta a visitare un paese che attribuisce un rilievo centrale ai nobili valori della democrazia e della libertà e che è chiamato a svolgere un ruolo di grande importanza nella vita internazionale. Sono certo che il suo messaggio di pace e di solidarietà fra i popoli verràaccolto con emozione e piena condivisione del suo alto e profondo valore. Alla vigilia del suo genetliaco, mi è gradito rivolgerle i migliori auguri di benessere e serenitàe rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione". La cronaca - Il video


La partenza da Fiumicino (Foto Reuters/Ap Photo)


Ore 09,00: L'ATTESA DELLA CHIESA DEGLI STATI UNITI
Cresce l'attesa negli Stati Uniti per la visita di Benedetto XVI. In particolare, la Chiesa locale ha avuto modo di dare voce a richieste e speranze. Ieri, il cardinale Sean P. O'Malley, arcivescovo di Boston, ha fatto appello al papa perché affronti, nella sua visita negli Usa, il team della crisi degli abusi sessuali da parte dei preti. ''Abbiamo cercato di far ben presente all'arcivescovo Pietro Sambi, il nunzio Vaticano negli Usa, - ha detto - che i vescovi si aspettano che il Santo Padre affronti la crisi degli abusi e il nunzio ci ha assicurato che non saremo delusi''. Di questioni internazionali ha parlato invece, l'arcivescovo di Washington, mons. Donald Wuerl, dicendosi convinto della necessità di un ritiro dall'Iraq. In un'intervista a Famiglia Cristiana, mons. Wuerl descrive la guerra in Iraq come ''tragedia'' per il popolo americano, e soprattutto come una tragedia ''non necessaria''. ''Prima - dice - non si potevano nemmeno vedere le bare dei soldati morti, perché il potere le nascondeva. Sicuramente è stata ed è ancora una tragedia. Ma alcuni ritengono che sia una tragedia necessaria per la sicurezza del Paese. Sono molte le voci che lo dicono, ma non la mia''. La notizia

La foto: Benedetto XVI ricevuto dal presidente Bush e dalla moglie (Foto Reuters)

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