Dopo 10 ore di viaggio, il papa è atterrato alla
base Andrews di Washington. Ad accogliere Benedetto XVI, il presidente
George Bush. Durante il volo, il papa ha incontrato i giornalisti e ha
usato parole dure sullo scandalo pedofilia tra il clero.
E' iniziato il viaggio del papa negli Stati Uniti. Il volo papale è
decollato stamani intorno a mezzogiorno e ha toccato terra a Washington
alle 16 ora locale, le 22 in Italia. Il programma di cinque giorni
prevede una tappa anche a New York ed eventi significativi come il
discorso all'Assemblea generale dell'Onu, la preghiera a Ground Zero,
l'incontro con il presidente Bush. Sul volo papale, durante l'incontro
con i giornalisti, è arrivata la prima presa di posizione di Benedetto
XVI sullo scandalo della pedofilia tra il clero. "Ci vergognamo
profondamente - ha detto - e faremo tutto il possibile affinché questo
non si ripeta in futuro".
GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Ore 16,00 (22,00 ita): L'ARRIVO A WASHINGTON
Una puntualità svizzera per l'aereo del papa, che ha toccato terra alla
base militare Andrews, non distante da Washington. Ad attenderlo il
presidente George W. Bush per un benvenuto senza precedenti, giacché
nessun presidente degli Stati Uniti aveva prima d'ora accolto
all'aeroporto un capo di Stato in visita. Con la First Lady Laura e la
figlia Jenna, Bush ha dato il benvenuto al papa ai piedi
della scaletta del Boeing 777 dell'Alitalia. Tra le autorità che hanno
accolto il papa c'erano i vertici della Chiesa cattolica locale, guidati
dall'arcivescovo di Chicago, cardinale Francis George, presidente della
Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti, e il nunzio della Santa Sede
negli Usa, arcivescovo Pietro Sambi. Il programma non prevede discorsi
ufficiali, che saranno letti domani nel corso della visita alla Casa
Bianca. Frattanto, conversando con i giornalisti al Palazzo di
Vetro, dove Benedetto XVI si recherà venerdì, il segretario generale
dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato che le Nazioni Unite ''stanno
affrontando sfide difficili e di tutte i tipi'' e che per risolverle
c'è bisogno ''dell'appoggio forte e spirituale del papa''.
Il diplomatico ha auspicato che Benedetto XVI possa aiutare l'Onu
nell'affrontare problemi come la povertà nel mondo, i cambiamenti
climatici, e nel fare passi avanti verso il disarmo, rilanciando il
dialogo tra civiltà.
Il video
L'arrivo di papa Benedetto XVI alla base Andrews di Washington sul
volo Alitalia partito da Fiumicino. L'accoglienza è del presidente
George Bush, accompagnato dalla moglie Laura e dalla figlia Jenna. (Foto
Reuters, Ap, Afp)
Ore 14,00: IL PAPA IN VOLO: MAI PIU' PRETI PEDOFILI
Alle 13, sul volo papale, si è svolta la consueta conferenza
stampa del pontefice con i 70 giornalisti. Tra i temi della conferenza,
il problema della pedofilia. Benedetto XVI ha confermato il suo impegno
a fare "tutto il possibile" perché non si ripetano i casi dei preti
pedofili che hanno scosso la Chiesa cattolica negli Usa. "I pedofili
saranno completamente esclusi dal sacerdozio", ha assicurato Benedetto
XVI conversando in aereo."Ci vergognamo profondamente e faremo tutto il
possibile affinché questo non si ripeta in futuro". Benedetto XVI ha
assicurato che la Chiesa cercherà di selezionare i candidati al
sacerdozio "in modo che solo le persone davvero integre possano esservi
ammesse". "E' più importante avere buoni preti che avere molti preti",
ha sottolineato. Il papa ha ricordato che lo scandalo degli abusi
sessuali ha causato "gravi sofferenze" alla Chiesa negli Stati Uniti e
ha annunciato tre linee d'azione, specificando - a scando di equivoci -
che la pedofilia non c'entra con l'omosessualità. Spazio anche ad altri
temi, dal modello di laicità degli Stati Uniti agli aiuti per gli
immigrati: il papa spiega che ne parlerà con il presidente Bush, mentre
all'Onu tutto ruoterà intorno alla centralità dei diritti umani e dei
valori non negoziabili.
La cronaca -
Le parole del papa
- Il video
Conferenza stampa in aereo (Foto di Alessia Giuliani - Catholic
Press Photo)
Ore 12,00: LA PARTENZA E LO SCAMBIO DI MESSAGGI CON
NAPOLITANO
E' stato il Presidente del Consiglio uscente Romano Prodi,
accompagnato dal presidente di Aeroporti di Roma Fabrizio Palenzona e
dal presidente di Alitalia Aristide Police, a salutare Benedetto XVI al
momento della partenza per gli Stati Uniti d'America. Il pontefice è
arrivato in auto alle 11,40, mentre il volo, un Boeing 777 Alitalia,
denominato ''Sestriere', è partito intorno a mezzogiorno. Inviato come
sempre un telegramma al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
''Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in visita negli Stati Uniti
d'America e all'Onu - scrive il papa - mi è caro rivolgere a Lei signor
Presidente il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici
per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano cui
invio volentieri la mia benedizione''. Immediata la risposta del
presidente Napolitano: "Santità desidero farle pervenire un sentito
ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente inviarmi alla
partenza per il suo viaggio apostolico negli Stati Uniti d'America. Ella
si appresta a visitare un paese che attribuisce un rilievo centrale ai
nobili valori della democrazia e della libertà e che è chiamato a
svolgere un ruolo di grande importanza nella vita internazionale. Sono
certo che il suo messaggio di pace e di solidarietà fra i popoli
verràaccolto con emozione e piena condivisione del suo alto e profondo
valore. Alla vigilia del suo genetliaco, mi è gradito rivolgerle i
migliori auguri di benessere e serenitàe rinnovarle i sensi della mia
profonda stima e considerazione". La
cronaca - Il
video
La partenza da Fiumicino (Foto Reuters/Ap Photo)
Ore 09,00: L'ATTESA DELLA CHIESA DEGLI STATI UNITI
Cresce l'attesa negli Stati Uniti per la visita di Benedetto
XVI. In particolare, la Chiesa locale ha avuto modo di dare voce a
richieste e speranze. Ieri, il cardinale Sean P. O'Malley, arcivescovo
di Boston, ha fatto appello al papa perché affronti, nella sua visita
negli Usa, il team della crisi degli abusi sessuali da parte dei preti.
''Abbiamo cercato di far ben presente all'arcivescovo Pietro Sambi, il
nunzio Vaticano negli Usa, - ha detto - che i vescovi si aspettano che
il Santo Padre affronti la crisi degli abusi e il nunzio ci ha
assicurato che non saremo delusi''. Di questioni internazionali ha
parlato invece, l'arcivescovo di Washington, mons. Donald Wuerl,
dicendosi convinto della necessità di un ritiro dall'Iraq. In
un'intervista a Famiglia Cristiana, mons. Wuerl descrive la guerra in
Iraq come ''tragedia'' per il popolo americano, e soprattutto come una
tragedia ''non necessaria''. ''Prima - dice - non si potevano nemmeno
vedere le bare dei soldati morti, perché il potere le nascondeva.
Sicuramente è stata ed è ancora una tragedia. Ma alcuni ritengono che
sia una tragedia necessaria per la sicurezza del Paese. Sono molte le
voci che lo dicono, ma non la mia''.
La notizia
La foto: Benedetto XVI ricevuto dal presidente Bush e dalla moglie
(Foto Reuters)
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