Secondo giorno del viaggio di Benedetto XVI: una
giornata dedicata agli incontri politici, con la visita alla Casa
Bianca, ma anche ad un primo appuntamento pastorale, con il discorso ai
vescovi del Paese.
Secondo giorno del viaggio di Benedetto XVI:
una giornata dedicata agli incontri politici, con la visita alla Casa
Bianca, ma anche ad un primo appuntamento pastorale, con il discorso ai
vescovi del Paese.
Secondo giorno del viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti: una
giornata dedicata agli incontri politici, con la visita di cortesia al
presidente Bush alla Casa Bianca, ma anche ad un primo appuntamento
pastorale, con il discorso ai vescovi degli Usa, nella Basilica del
Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione. Previsto anche un pranzo
con i cardinali e il seguito papale presso la nunziatura, in occasione
dell'81mo compleanno del papa.
Ieri, l'arrivo a
Washington e la presa di posizione sulla pedofilia tra il clero. "I
pedofili - ha detto il papa - saranno completamente esclusi dal
sacerdozio".
GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Ore 13,00 (19,00 ita): PRANZO IN NUNZIATURA
Dopo la visita alla Casa Bianca, il papa è rientrato nella
Nunziatura di Washington, dove è in programma un pranzo con i cardinali
statunitensi e con il seguito papale.
Ore 12,30 (18,30 ita): IL COMUNICATO CONGIUNTO SANTA SEDE-USA
Africa, Iraq, lotta al terrorismo, immigrazione. Il resoconto
del colloquio privato tra il papa e George Bush, è affidato ad un
comunicato congiunto della Santa Sede e della presidenza degli Stati
Uniti. Spazio a temi come la difesa del matrimonio, l'educazione, i
diritti umani, la libertà religiosa, ma anche allo sviluppo sostenibile
e alla lotta contro la povertà e le malattie. Il papa e il presidente,
si legge, "hanno riaffermato il loro totale rigetto del terrorismo, così
come della manipolazione della religione per giustificare atti violenti
e immorali contro innocenti". Da qui, la necessità di affrontare il
"terrorismo con mezzi appropriati, nel rispetto della persona umana e
dei suoi diritti". La nota precisa che i due hanno dedicato parecchio
tempo al Medio Oriente, a cominciare dal conflitto israelo-palestinese, per
arrivare al Libano (ribadito il sostegno all'indipendenza del Paese) e
all'Iraq, con particolare attenzione alla "precaria condizione delle
comunità cristiane". L'auspicio è che "finisca la violenza e si arrivi
velocemente ad una soluzione ampia alle crisi che affliggono la
regione". Al termine, anche una riflessione sull'America Latina e
all'immigrazione. Servono "politiche coordinate in materia", conclude la
nota, soffermandosi sulla necessità di garantire un trattamento umano
agli immigrati e il benessere delle loro famiglie.
Il testo integrale
del comunicato
Ore 10,30 (16,30 ita): IL PAPA ALLA CASA BIANCA
Benedetto XVI arriva alla Casa Bianca per la visita di cortesia
al presidente degli Stati Uniti, George Bush. Grande accoglienza sul
prato della residenza settecentesca, con 21 colpi di cannone a salve,
gli onori militari e anche un coro di "Happy Birthday to you, Holy
Father". La visita si è svolta in due tempi: il primo, ufficiale, con la
lettura dei discorsi, il secondo, riservato, con un colloquio tra il
papa e Bush nello Studio Ovale. La cerimonia pubblica nel giardino della
Casa Bianca è stata introdotta da un mini concerto d'arpa e la sfilata
dei militari in divise d'epoca, e si è conclusa con il canto di "Glory,
Alleluja" e un altro "Happy Birthday".
Nel suo discorso, il presidente Bush ha ricordato il riferimento dei
padri costituenti a Dio e alla religione. Un Paese che ''accoglie la
fede nella pubblica piazza'', spiega, "una nazione moderna, piena di
verità, nazione creativa, dinamica dove la fede e la ragione stanno
insieme". E ancora: "L'America crede nella libertà religiosa, l'amore
per la libertà e la legge morale comune". Bush ha chiesto al papa di
pregare per il Paese e ha ricordato che "il mondo ha bisogno del suo
messaggio per respingere il relativismo" e riaffermare che "ogni vita è
sacra".
Parole ricambiate dal pontefice, che ha riconosciuto ancora una volta la
validità del modello di laicità proprio della società americana e la
difesa del valore della libertà. Essa, tuttavia, richiede
responsabilità, perché "una democrazia senza valori può perdere la sua
stessa anima". Il ragionamento si sposta così sul ruolo internazionale
degli Stati Uniti e il papa riafferma "l’esigenza di una solidarietà
globale". "L’America – dice - si è sempre dimostrata generosa nel venire
incontro ai bisogni umani immediati, promuovendo lo sviluppo e offrendo
sollievo alle vittime delle catastrofi naturali". Tutto questo però non
basta, sembra dire Benedetto XVI, invocando lo stesso metodo anche nel
campo della diplomazia internazionale, per "risolvere i conflitti" e
"promuovere il progresso".
Dopo i discorsi, è seguito l'incontro privato nello Studio Ovale
(parallelamente si è svolto quello tra il segretario di Stato americano
Condoleeza Rice e il card. Tarcisio Bertone, al quale hanno partecipato
anche il sostituto della segreteria di Stato, Fernando Filoni, il nunzio
mons. Pietro Sambi e l'ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Mary Ann
Glendon). Ultimo momento della visita: la presentazione dei familiari e
dei collaboratori dei Bush, le foto e lo scambio dei doni. Quello del
papa è un quadro a mosaico realizzato dallo Studio del mosaico vaticano.
Ore 07,00 (13,00 ita): ATTESA PER L'INCONTRO ALLA CASA BIANCA
Inizierà alle 10,30 ora locale (le 16,30 italiane) la visita di
cortesia di Benedetto XVI al presidente degli Stati Uniti, George Bush.
Il papa sarà accolto in modo solenne con 21 colpi di cannone a salve e
gli onori militari. Poi riceverà gli auguri dei coniugi Bush, delle
autorità civili e ecclesiastiche presenti, insieme a circa 5mila
persone. Quindi, il papa e il presidente americano si trasferiranno
nello studio ovale, per un lungo colloquio che verterà sulle sfide
locali e globali. Ieri, la Casa Bianca ha parlato di visita ''storica''
e ha spiegato che 'iI presidente Bush dirà al Santo Padre, che i cuori
degli americani sono aperti al suo messaggio di speranza''.
L'amministrazione americana ha sottolineato che Bush e Benedetto XVI
''condividono numerosi valori comuni: la difesa dei diritti umani e
della dignità umana, l'opera comune per combattere le ideologie
estremiste, specialmente nel mondo musulmano". Altri argomenti al centro
della visita: ''la libertà di religione, l'Africa (la lotta alle
epidemie ed alla fame), anche il Libano''. Per quanto riguarda la guerra
in Iraq, la Casa Bianca ha chiarito che ''c'e' stata una differenza di
opinione nel 2004 e negli anni successivi'' ma adesso esiste un punto di
vista comune che ''per stabilizzare la regione e promuovere i diritti
umani e la giustizia'' la presenza delle truppe Usa in Iraq
''costituisce un aiuto'' a raggiungere questi traguardi, con
attenzione particolare alle "minoranze religiose''. Rimane però il
contrasto sulla pena di morte che, precisa la Casa Bianca, "se eseguita
nell'ambito del sistema di giustizia, può aiutare a proteggere vite
innocenti e a punire i crimini più gravi''. Nel suo discorso, il
presidente Bush ringrazierà il papa anche per la sua decisione di
visitare Ground Zero a New York, "un gesto molto importante''.
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