Un pellegrinaggio di tre giorni per celebrare
gli 850 anni di fondazione del santuario mariano di Mariazell. Si
pensa già alla trasferta di Benedetto XVI in Austria, in programma
dal 7 al 9 settembre.
Un
pellegrinaggio di tre giorni per celebrare gli 850 anni di
fondazione del santuario mariano di Mariazell. Nel giorno
dell’annuncio ufficiale del viaggio in Brasile, si pensa già alla
trasferta di Benedetto XVI in Austria, in programma dal 7 al 9
settembre. I vescovi del paese, al termine della plenaria della
conferenza episcopale, hanno infatti annunciato i particolari della
visita, già approvati dal pontefice. Benedetto XVI arriverà a Vienna
nella tarda mattinata del 7 settembre e il primo atto che compierà
sarà la preghiera alla colonna di Maria, nel centro della città. A
seguire, l’incontro con le autorità politiche e il corpo
diplomatico, nel palazzo Hofburg. Il giorno successivo, appuntamento
al santuario di Mariazell, dove è prevista una Santa Messa per
l’850mo anniversario, mentre nel pomeriggio il papa presiederà la
recita dei Vespri con i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i
diaconi nella basilica di Mariazell. Domenica 9 settembre, Santa
Messa a Vienna, nella cattedrale di Santo Stefano e recita
dell’Angelus nella piazza antistante dove si riuniranno almeno
25mila giovani. Nel pomeriggio, infine, è in programma un incontro
con il mondo del volontariato della Chiesa e della società.
Un’occasione di confronto, prima del rientro a Roma in serata.
Il santuario di Mariazell
Stando a quanto tramandato nel corso dei secoli, Mariazell fu
fondata il 21 dicembre 1157. La prima menzione di Cell in un
documento ufficiale risale al 1243. Nel 1330 la chiesa della Nostra
Signora di Zell viene citata in un breve atto d’indulgenza
dell’arcivescovo di Salisburgo Friedrich III come un luogo di
pellegrinaggio molto frequentato. Di grande importanza per Mariazell
fu il conferimento dell’indulgenza completa nel 1399 da Papa
Bonifacio IX per la settimana dopo l’ottava dell’Assunzione della
Vergine; portò allo sviluppo di riti di penitenza e di processioni
che anche dopo la revoca dell’indulgenza restarono vivi e sono
documentati fino all’età barocca. L’affluenza dei pellegrini aumentò
in continuazione. Intorno al 1400 Mariazell era un luogo di
pellegrinaggio conosciuto anche all’estero: già allora pellegrini
provenienti dalla regione dell’odierna Baviera, dalla Boemia, dalla
Francia, dall’Italia, dalla Croazia, dalla Polonia, dalla Germania,
dalla Svizzera e soprattutto dall’Austria e dall’Ungheria cercavano
aiuto presso la Madonna delle Grazie di Mariazell.
Oggi, Mariazell è meta anche dei pellegrini provenienti dagli stati
limitrofi orientali e meridionali confinanti con l’Austria così che
questa piccola cittadina di meno di 2mila abitanti ospita ogni anno
più di un milione di pellegrini e visitatori. La chiesa gotica,
risalente al sec. XIV fu ampiamente modificata nel 1644-83 da
Domenico Sciassia, che elevò sulla facciata le due torri a fianco
della preesistente torre gotica e costruì le cappelle laterali e la
grande navata trasversale con cupola centrale. Un portale gotico a
rilievi immette nel grandioso interno a tre navate e gallerie,
trasformato dal barocco; al centro, prima del transetto ed isolata,
la Gnadenkapelle, cappella miracolosa ove è venerata la statua
romanica della Madonna del sec. XII detta Magna Mater Austriae,
racchiusa entro un fastoso altare d’argento disegnato da Ficher von
Erlach il giovane ed eseguito ad Augsburg. Secondo un’antica
tradizione, la statua lignea viene abbellita con vestiti che sono
per la maggior parte doni di donne nobili. La statua nello sua stato
originale (vedi accanto, su un francobollo) è possibile ammirarla
solo il giorno della festa del santo patrono, 8 settembre Nascita di
Maria ed il 21 dicembre, giorno della fondazione della Basilica di
Mariazell. Dietro la cappella, è l’ altare maggiore, una grandiosa
opera d’arte dedicata alla Santissima Trinità.
Archivio Vaticano
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