Sono sempre più numerosi i professionisti nel campo medico-sanitario a
denunciare l’esistenza di un nesso fra l’insorgenza epidemica in tutto il
paese di disturbi dello sviluppo neurologico, quali autismo, disturbo da
deficit di attenzione e iperattività, e ritardo della parola e del
linguaggio, e l’uso nei vaccini pediatrici del timerosal, un conservante
contenente mercurio.
In America, i vaccini sono gli unici farmaci obbligatori per ottenere
l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alcuni tipi di impiego.
Inoltre, i genitori che ricevono assistenza federale hanno l’obbligo di
certificare l’avvenuta vaccinazione dei figli.
Se il mandato in virtù del quale le vaccinazioni devono essere incluse nel
programma di profilassi è di competenza statale, sono però il Centro di
Controllo e Prevenzione delle Patologie (CDC) e la relativa Commissione
consultiva a diffondere le raccomandazioni, cui gran parte degli stati
aderiscono al momento dell’emanazione dei mandati. L’epidemia in corso ha
avuto inizio proprio alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, quando
al programma di profilassi sono state aggiunte numerosissime nuove
vaccinazioni.
La colpa è almeno in parte attribuibile all’omissione da parte dei
funzionari governativi di considerare la quantità totale di mercurio
somministrata quando hanno incluso nel programma il vaccino triplo, che di
fatto triplica il dosaggio di timerosal.
Ciascun nuovo vaccino conteneva 25 microgrammi di mercurio e, secondo il
professor Lynn Adams della Radford University, specializzata in autismo, uno
studio uscito già nel 1999 calcolava che ai bambini venivano mediamente
somministrate 33 dosi di 10 vaccini diversi entro il quinto anno d’età.
I legislatori vennero informati del problema nel 1999, quando la Commissione
parlamentare sulle riforme di governo aprì un’inchiesta sui rischi
dell’esposizione al mercurio. Ben presto scattò l’allarme sull’esposizione
infantile al timerosal.
Già il 25 ottobre 2000, il presidente della Commissione, Dan Burton (R-IN),
nel tentativo di rimuovere la sostanza dai vaccini il prima possibile, inviò
una lettera al Dipartimento della Sanità e dei Servizi Umani richiedendo al
direttore di fare pressioni sul FDA affinché ritirasse tutti i vaccini
contenenti timerosal.
“A tutti è noto e da tutti riconosciuto che il mercurio è una
neurotossina, eppure l’FDA non ha ancora ritirato i 50 vaccini che
contengono timerosal”, scrisse Burton. “Ogni giorno in più che i
vaccini a base di mercurio restano in commercio equivale a un giorno in più
in cui il Dipartimento mette a rischio 8000 bambini”.
“Vi imploro di attuare il totale sequestro di questi prodotti”, scrisse e
avvertì: “Se l’unica misura... è quella di un ritiro graduale, si continuerà
a mettere quotidianamente a rischio i bambini”. Aggiunse poi: “Questi
vaccini continueranno ad essere iniettati nei bambini negli anni a venire,
mettendo la popolazione più vulnerabile della nazione... a rischio di
intossicazione da mercurio”.
La Commissione per le riforme scoprì ben presto che gli enti di
regolamentazione del mercato farmaceutico avevano continuato a consentire
l’impiego del timerosal per decenni dopo le rivelazioni sull’effettiva
tossicità della sostanza. Alla commissione fu riferito che l’FDA utilizza un
barometro soggettivo per determinare quando un prodotto a rischio conclamato
può restare in commercio. Secondo l’ente federale, alla base delle decisioni
di valutazione di un prodotto da parte dell’FDA sta la considerazione che i
benefici che tale prodotto è passibile di portare ai consumatori sono
maggiori dei rischi che comporta. Nessun prodotto è totalmente esente da
rischi, quindi tali valutazioni sono importanti. L’FDA approva un prodotto
che comporti più di un rischio se il potenziale beneficio che apporta è
elevato, specialmente nel caso di sostanze utilizzate per la cura di
patologie gravi e potenzialmente letali.
Così, i funzionari hanno perdurato nel sostenere la tesi che i rischi noti
delle malattie infettive sono maggiori dei rischi potenziali di danno
neurologico. L’FDA sostiene che qualsiasi rischio comportato dal timerosal è
teorico perché non esistono prove di danno effettivo.
Comunque, dopo aver riesaminato la letteratura scientifica e ascoltato
testimonianze dirette, la Commissione ha rinvenuto una masse di prove a
supporto del fatto che il timerosal pone rischi gravi. “Le probabilità di
rischio di danni derivanti da dosaggi bassi ma ripetuti o da un’unica
somministrazione ad alto dosaggio (dose bolo) al timerosal non è ‘teorica’
ma molto reale e documentata in letteratura medica”, sostenne la
Commissione.
La Commissione scoprì anche che gli enti di regolamentazione non hanno mai
richiesto alle case farmaceutiche di condurre ricerche sull’impiego del
timerosal. Nel corso di un’udienza, tenutasi il 20 giugno 2002, Burton
interrogò i funzionari dell’FDA e del CDC e disse: “Mi state dicendo che
abbiamo usato il timerosal dal 1929 e che l’unico test di cui siete a
conoscenza risale al 1929, e che tutte le persone sottoposte al test avevano
la meningite e sono tutte morte?”.
Nel discorso di apertura dell’udienza del 18 luglio 2000, Burton disse:
“Noi presumevamo che l’FDA avrebbe tutelato i nostri figli dall’esposizione
a qualsiasi livello di mercurio contenuto nei farmaci. Non è stato così. Il
timerosal è stato immesso in commercio per la prima volta nel 1930 ed è
diventato il conservante più largamente impiegato nei vaccini. È contenuto
in oltre 50 vaccini brevettati”.
”Recentemente, l’FDA ha riconosciuto che, nei primi sei mesi di vita, i
bambini assumono mercurio in quantità superiori ai limiti considerati sicuri
dall’EPA”, rimarcò Burton. “Le verità è che capita che a un bambino
vengano somministrati quattro o cinque vaccini in un solo giorno”,
aggiunse.
“Mio nipote è stato vaccinato contro nove diverse malattie in uno stesso
giorno”, disse Burton, “ed è probabile che assieme ai vaccini gli
siano stati somministrati 62,5 microgrammi di mercurio in un solo giorno”.
“Considerato il suo peso, il livello massimo di mercurio cui avrebbe
dovuto essere esposto in un giorno è pari a 1,51 microgrammi. Ebbene, ha
ricevuto quarantun volte più mercurio di quello passibile di provocare
danni”.
Nel commento d’apertura alla sessione del 19 giugno 2002, Burton descrisse
la sua disperazione nell’aver assistito alla correlazione fra vaccini e
autismo.
“Il mio unico nipote è diventato autistico davanti ai miei occhi – poco
dopo aver fatto le sue vaccinazioni, raccomandate dal governo federale e
imposte dallo stato. Senza una spiegazione esauriente di ciò che veniva
iniettato con il vaccino, il mio nipotino Christian, così chiacchierone,
giocherellone, espansivo e sano, è stato esposto a livelli altissimi di
mercurio. Gli hanno fatto anche la vaccinazione tripla. Pochi giorni dopo,
mostrava già i primi segni di autismo”.
La gente si chiede spesso perché i funzionari degli enti di regolamentazione
proteggerebbero le case farmaceutiche. In gran parte, perché le decisioni
politiche assunte dal CDC e dall’FDA sono prese attraverso comitati
consultivi i cui membri hanno rapporti finanziari con le stesse aziende che
sono incaricati di controllare.
Le decisioni dei 300 esperti che siedono nei 18 comitati consultivi dell’FDA
muovono miliardi di dollari di fatturato. I membri di tali comitati svolgono
un ruolo cruciale nell’approvazione dei farmaci e partecipano a quasi tutte
le decisioni sostanziali riguardo alla regolamentazione dell’industria
farmaceutica.
Quando si tratta di vaccinazioni, la grande popolazione degli Stati Uniti
diventa una clientela fruttuosa per un governo che rende obbligatorio
vaccinarsi e aggiunge costantemente nuovi vaccini al programma profilattico.
È stato calcolato che, fra il 2003 e il 2006, il mercato globale annuale per
i vaccini passerà dai 6 ai 10 miliardi di dollari, secondo le stime
pubblicate da Marl Benjamin nell’United Press International il 21
luglio 2003.
Gli investitori seguono da vicino le decisioni prese dai comitati
consultivi. Un voto favorevole da parte di uno di questi è passibile di
aumentare di milioni di dollari il capitale azionario di un’azienda, il che
si traduce altresì in enormi probabilità di corruzione all’interno dei
comitati.
Nell’udienza del 18 luglio 2000, Burton ha fatto cenno al problema.
“Molti nostri medici che sono membri dei comitati consultivi federali hanno
gravi conflitti di interesse. Hanno il potere di votare su vaccini prodotti
dalle aziende da cui prendono soldi”.
Un’indagine condotta da USA Today su 159 sedute del comitato
consultivo dell’FDA, tenutesi fra il 1 gennaio 1998 e il 30 giugno 2000,
rivela la presenza diffusa di conflitti di interesse:
* Nel 92% delle sedute, almeno un membro del comitato aveva un conflitto di
interesse finanziario.
* Almeno un commissario aveva interessi finanziari sulla questione in esame
in 146 su 159 sedute del comitato consultivo.
* Nel 55% delle sedute, metà o più dei consulenti dell’FDA aveva un
conflitto di interesse.
* Nelle 102 sedute che si sono occupate dell’approvazione di uno specifico
farmaco, il 33% dei commissari aveva un conflitto di interesse.
Oggi, molti genitori si rifiutano di vaccinare i figli perché credono che
esista una cospirazione da parte dei funzionari governativi e delle case
farmaceutiche, che aspirano a gonfiare i profitti rendendo obbligatori
vaccini non necessari e negando al tempo stesso l’esistenza dei possibili
rischi di danno.
Burton ha affrontato la questione il 19 giugno 2002:
“I genitori sono sempre più preoccupati del fatto che il Ministero possa
soffrire di conflitti interni a causa dei suoi molteplici compiti di
promozione dell’immunizzazione, regolamentazione della produzione, ricerca
di eventi collaterali, gestione del programma di risarcimento dei danni
conseguenti alle vaccinazioni e ricerca di nuovi vaccini. Le famiglie, come
me, sono preoccupate inoltre dell’eccessiva influenza che possono avere le
case produttrici di vaccini.”
Burton rimarcava inoltre la necessità di sincerità riguardo all’attuale
epidemia.
“In qualità di rappresentanti del popolo, abbiamo la responsabilità di
assicurare che i nostri funzionari di salute pubblica stiano affrontando
adeguatamente e onestamente l’epidemia e i suoi possibili legami con i danni
conseguenti alle vaccinazioni”, ha dichiarato.
Nel maggio 2003, la Commissione per le Riforme ha emesso un
rapporto in cui si legge che “l’FDA e la CDC hanno mancato al dovere
di vigilanza poiché i nuovi vaccini a base di timerosal sono stati approvati
e inclusi nel programma di immunizzazione”.
A titolo di esempio, il rapporto citava il vaccino contro l’epatite B.
“Quando i vaccini dell’epatite B e dell’ Haemophilus Influenzae tipo b sono
stati inclusi nel programma consigliato di immunizzazione infantile, la
quantità cumulata di etilmercurio cui erano esposti i bambini è quasi
triplicata”. Il rapporto identificava nel timerosal la causa dell’autismo e
richiamava l’FDA:
“Il timerosal impiegato come conservante nei vaccini è direttamente
correlato all’epidemia di autismo. Con tutta probabilità, l’epidemia sarebbe
stata evitata o limitata se l’FDA non fosse stato sonnolento nel momento in
cui è stato rivelato che mancavano dati sul fattore di rischio sul timerosal
iniettato e sull’esposizione infantile a questa nota neurotossina.
L’inefficienza degli enti preposti alla salute pubblica è indicativa del
malcostume delle istituzioni riguardo alla tutela degli individui e del
malriposto protezionismo nei confronti dell’industria farmaceutica.”
Molti non hanno ancora realizzato la gravità dell’epidemia, in gran parte
perché la maggioranza della popolazione non ha visto molti casi di bambini
autistici. Infatti, i genitori dei bambini malati espongono raramente i loro
figli in pubblico, perché sono difficilmente controllabili in ambienti
estranei.
L’aumento però del numero di classi speciali nelle scuole pubbliche del
paese fornisce un chiaro metro di misura della diffusione assunta ormai
dall’epidemia. Le statistiche, stato per stato, di studenti con problemi di
autismo, pubblicate dal Ministero dell’Istruzione nei 12 anni compresi fra
il 1992-93 e il 2003-04, sono pressoché incredibili. Per esempio, nell’Ohio
c’erano solo 22 casi di autismo nel 1992-93, poi aumentati a 5146 nel
2003-04. Nell’Illinois, 12 anni fa si contavano solo 5 casi e 6005 nel
2003-04. In Winsconsin c’erano 18 casi di autismo nel 1992-93, saliti a 3259
nel 2003-04.
La vera realtà di queste statistiche si percepirà in un prossimo futuro.
“Con l’80% degli americani autistici sotto i 18 anni, l’impatto tragico di
quest’emergenza sarà sentito dai contribuenti negli anni a venire, quando
questi bambini passeranno all’età adulta”, sostiene Anne McElroy Dachel,
coordinatrice delle relazioni con i mass media dell’Associazione Nazionale
per l’Autismo.
Molti vaccini attualmente inclusi nel programma di immunizzazione sono
dichiarati esenti da timerosal, ma alcuni ne contengono ancora.
“Un’eccezione è il vaccino antinfluenzale che i Centri di prevenzione e cura
raccomandano alle donne gravide e ai bambini dai 6 ai 23 mesi”, sostiene
Don Olmsted nell’United Press International il 19 novembre 2005.
Il programma immunitario per i bambini fra i 6 e i 23 mesi prevede due
iniezioni di antinfluenzale che contengono 12,5 microgrammi di timerosal
ciascuna, da somministrare ad un mese di distanza. “La quantità totale è
pari a quella contenuta nei vaccini che secondo alcuni genitori hanno
scatenato l’autismo dei loro figli”, dice Olmsted. “Alcuni credono
che l’esposizione al mercurio nell’utero attraverso vaccini somministrati
alla madre in gravidanza sia la più pericolosa in assoluto”, aggiunge.
Al momento di decidere se i vaccini contenenti mercurio siano sicuri per i
loro figli, i genitori farebbero bene a riflettere bene e a lungo prima di
tentare la sorte.
Evelyn J. Pringle scrive per Independent Media TV ed è una cronista
investigativa, specializzata sulle corruzioni governative. Potete scriverle
a: epringle05@yahoo.com
Fonte: www.dissidentvoice.org
28 novembre 2005
Traduzione per comedonchisciotte.org di RAFFAELLA GRASSELLI Archivio Vaccinazioni
01/08/2008 Archivio vaccinazione anti-HPV per le ragazze
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