Le centinaia di cittadini rivoltisi a
Federconsumatori per il caso Tucker potranno far valere i propri
diritti in giudizio. Il tribunale di Rimini ha infatti accolto la richiesta
di costituzione di parte civile delle persone danneggiate dalla ditta. La
vicenda nasce dalla creazione di un canale di vendita piramidale studiato
dalla società romagnola per la commercializzazione del c.d. Tubo-Tucker,
presunto dispositivo per il risparmio energetico. Il caso fu
sollevato per la prima volta nel 2002 dalla trasmissione "Striscia la
Notizia", che ne evidenziò la duplice truffa, una a danno di coloro
che si affiliavano alla catena di vendita, l'altra per gli acquirenti del
prodotto. "Ora, - sottolinea Federconsumatori - a distanza di oltre 4 anni
dall'esplosione del c. d. "Caso Tucker" è finalmente arrivato il primo
importante segnale di riconoscimento degli sforzi sin qui profusi dalla
Associazione: il G. U. P di Rimini ha ordinato l'ammissione alla
costituzione di parte civile per tutti i querelanti nei confronti dei
vertici della ditta Tucker. Inoltre, nella medesima ordinanza il Giudice per
l'Udienza Preliminare dott. L. Ardirò ha disposto altri due importantissime
decisioni, in linea con le richieste avanzate dal pool legale di
Federconsumatori: 1) l'ammissione di Federconsumatori a costituirsi Parte
Civile poiché ente direttamente danneggiato dalle condotte delittuose
ascritte agli imputati 2) il rigetto della richiesta dei difensori degli
imputati, nonché della curatela fallimentare della Tucker, di dissequestrare
le somme di denaro sottoposte a sequestro preventivo già nel corso delle
indagini preliminari". Fissata per il prossimo 8 Marzo 2007 la successiva
udienza.
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