Mutui prima casa: la trasparenza non abita nelle
banche italiane, nonostante le famiglie si indebitino sempre più per
comprare la propria abitazione. Altroconsumo presenta i risultati
dell'inchiesta condotta in 96 banche di 6 grandi città: Bari, Bologna,
Milano, Napoli, Roma, Torino.
Mutui prima casa: la trasparenza non abita nelle banche
italiane, nonostante le famiglie italiane si indebitino sempre
più per comprare la propria abitazione - nel 2005 l'importo medio è
stato 100.000 euro per 20 anni. In attesa del previsto rialzo dei tassi
da parte della Bce, Altroconsumo presenta i risultati che emergono
dall'inchiesta che ha condotto in 96 banche di 6 grandi città: Bari,
Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino.
Le cifre, a differenza di quanto affermano gli istituti
bancari, parlano chiaro: su 96 banche visitate
dall'associazione 91 non hanno consegnato le condizioni contrattuali e
60 non hanno consegnato il modello Esis, l'informativa personalizzata
contenente condizioni economiche e giuridiche sul prodotto e
l'indicatore sintetico di costo, utile per raffrontare la convenienza
del mutuo con altre offerte. Secondo l'indagine quasi il 20% non dà
nessun consiglio su quale tasso scegliere. Dato preoccupante -
sottolinea Altroconsumo - visto che il mutuo è un passo talmente
complesso e impegnativo per il risparmiatore che il consulente bancario
dovrebbe fornire tutte le spiegazioni necessarie perché il cliente possa
orientarsi tra i diversi prodotti a tasso fisso o variabile.
Ma non solo la fotografia attuale è allarmante: la
situazione è peggiorata di anno in anno, nonostante le raccomandazioni
provenienti dall'Unione europea e le nostre denunce a Bankitalia.
Questo il raffronto dei risultati delle precedenti inchieste: in
particolare l'associazione prendendo a riferimento la consegna del
modello Esis: nel maggio 2004 il 45% (32 su 70) delle banche visitate
non l'ha consegnato, nel marzo 2005 sono diventate il 54% (61 su 112) e
ad ottobre 2005 sono il 62,5%.
Alcuni dettagli dell'inchiesta: solo 5 il totale
degli istituti che hanno consegnato il contratto sono stati il San Paolo
Imi di piazza Rebaudengo a Torino, due agenzie Unicredit a Bologna, in
via San Lorenzo e via Roma, a Milano Banca Intesa di via Varesina e
Banca di Roma di viale Certosa. Alcune delle frasi che non avremmo
voluto sentire si legge dal comunicato diffuso dall'associazione sono:
"La documentazione precontrattuale non posso dargliela, il contratto non
c'è l'ho nemmeno io" (Roma); " Non ho la sfera magica. E' lei che deve
scegliere il tasso più vicino al suo carattere" (Torino).
Dunque il rapporto tra banche e risparmiatori è sempre più
opaco, nonostante le buone intenzioni (sulla carta):
Altroconsumo ricorda: "Ben quattro anni fa è stato firmato il Codice di
condotta europeo per il credito ipotecario - accordo volontario in
vigore dal settembre 2002 stipulato tra associazioni bancarie (Abi per
l'Italia) e di consumatori europee. Sulla base dell'accordo le banche
dovrebbero consegnare al risparmiatore due informative standard, una
generale e una personalizzata (il modello Esis) relativa allo specifico
mutuo richiesto, promesse di trasparenza a cui non seguono fatti
concreti per i consumatori".
"La Banca d'Italia fino ad oggi ha ignorato i nostri ripetuti
richiami alla trasparenza" ha commentato Paolo Martinello,
presidente di Altroconsumo. In compenso la Commissione europea ha aperto
un'indagine per valutare il livello reale di concorrenza nel mercato dei
mutui in Europa. Ci aspettiamo da Bankitalia, a cui stiamo inviando i
risultati di questa inchiesta, un segnale concreto di attenzione alle
istanze dei consumatori, che segni il nuovo corso di Via Nazionale".
L'associazione per aiutare il risparmiatore a scegliere
se sia conveniente passare a un mutuo a tasso fisso, dopo gli eventuali
rialzi dei tassi da parte della Bce, mette a disposizione sul sito
www.altroconsumo.it il calcolatore on-line, aperto a tutti nei
prossimi giorni.
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