Costi addizionali per pagare via Internet un biglietto aereo acquistato
con carta di credito. Uno o piu' euro per non aver stampato a casa la
carta d'imbarco. E per il controllo bagagli. Da 6 a 10 euro per avere il
biglietto cartaceo. Tasse, ricarichi e imposte obbligatorie o prevedibili.
I viaggiatori aerei che usano abitualmente il low cost conoscono
grossomodo le tasse e i costi che molte compagnie aggiungono ai biglietti
che vengono venduti a prezzi molto bassi e che alla fine, balzello dopo
balzello, rendono spesso il biglietto meno conveniente.
La Commissione europea ha aperto un'indagine su questo sistema che
lede i diritti dei passeggeri: l'intento e' migliorare una legislazione
che ha alcune lacune e consente a diverse compagnie aeree di coprire i
costi base del loro servizio invece che offrire servizi addizionali.
Le attuali norme non impediscono che tali costi ci siano, ma prevedono
che il viaggiatore ne sia informato fin dal momento della stipula del
primo contratto d'acquisto. E cosi' non e' sempre. Alcuni costi in
piu', per esempio, non vengono aggiunti per servizi addizionali scelti dal
passeggero, ma per tutelare la compagnia da cancellazioni e spese sui
ritardi (come fa Ryanair con 2 euro per tratta) o per non meglio precisate
“spese amministrative”.
Attendiamo quindi fiduciosi quando, terminata l'indagine Ue in autunno,
l'anno prossimo la Commissione decidera' gli eventuali provvedimenti per
far fronte a questa situazione..
Nel frattempo, pero', l'utente di questi servizi che prende
una fregatura, cosa deve fare?
Prima di tutto non demordere, magari spinto dalla voglia di non
volersi imbarcare in richieste che spesso urtano su muri di gomma, pur in
presenza di normative italiane e comunitarie che gli danno ragione in
pieno.
Di conseguenza, a fronte di un tentativo di ottenere il dovuto in
modo conciliativo tramite
una
raccomandata A/R di messa in mora, se questa non dovesse funzionare o
funzionasse solo in parte rispetto alle proprie richieste, puo'
procedere in giudizio anche se il vettore aereo ha sede in altro Paese
comunitario:
- Nel caso di vettore con sede legale in Italia,
il
giudice a cui rivolgersi e' quello di pace.
- Nel caso di vettore con sede legale in altro Paese comunitario (per
esempio Ryanair in Irlanda o Easyjet in Gran Bretagna), ci si puo'
rivolgere sempre al giudice di pace della propria citta' ma con una
procedura di “Giustizia
Europea” che prevede l'immediata esecutivita' della sentenza nel Paese
dove ha sede la compagnia.
L'Aduc, ovviamente,
puo' fornire
ulteriori informazioni pratiche e assistenza in merito.
http://www.aduc.it
Archivio Trasporti
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