Il Tar del Lazio
ha annullato il decreto ministeriale che prevedeva l'aumento dei
pedaggi autostradali, compreso il Grande Raccordo Anulare di Roma
e la Roma-Fiumicino. Per i giudici del Tar, il decreto non prende in
considerazione l'esistenza di persone che percorrono le strade di
interconnessione senza entrare nelle autostrade, come accade appunto per
il GRA. Il Tar del Lazio ha dunque disposto l'annullamento del decreto
ministeriale che ha aumentato le tariffe sulle strade che si
interconnettono con autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta
dell'Anas. I giudici della I sezione si sono pronunciati sui ricorsi
proposti dalla provincia di Roma (al cui fianco si sono schierati 41
comuni del Lazio) di altre città e della Regione Toscana e del Movimento
Difesa del Cittadino. Commenta MDC: "È l'accoglimento del
ricorso proposto dal Movimento Difesa del Cittadino difeso
dall'avvocato Gianluigi Pellegrino che, grazie alla valenza nazionale
dell'associazione di consumatori, comporta l'annullamento di tutti i
pedaggi stabiliti dal Governo la scorsa estate".
Spiega Pellegrino: "La sentenza conferma quanto
avevamo denunciato e cioè che il sistema scelto dal governo mascherava una
imposta che non si aveva il coraggio di chiamare tale. Ed infatti si
faceva pagare anche a chi non usava le autostrade oggetto di intervento
mentre che le usava poteva benissimo non essere sottoposto ad alcun
pagamento. La sentenza è importante anche per il prosieguo della vicenda,
perché impone che pure le tariffe a regime siano sempre parametrate al
tratto di strada che si percorre. Quindi nemmeno in futuro il governo
potrà fare pagare per l'uso, ad esempio, del raccordo di Roma a
prescindere da quale tratto del raccordo si percorre".
Nell'accogliere le istanze, il Tar sostiene che "non
vi sarebbe la necessaria ed imprescindibile corrispondenza tra chi è
tenuto al pagamento del pedaggio e quanti utilizzano le tratte di strada
interessate dal provvedimento. La tariffa, al pari della tassa, è dovuta
per la fruizione di un servizio a domanda individuale, secondo il
principio del 'beneficio', in ragione del quale il pagamento è dovuto da
chi riceve l'utilità, che si contrappone al criterio della 'capacità
contributiva' alla base del sistema delle imposte. Nel caso di specie, la
tariffa ha natura di corrispettivo per la fruizione di un servizio 'divisibile',
sicché la stessa deve essere ontologicamente posta a carico del soggetto
che fruisce del servizio, vale a dire dell'infrastruttura in gestione
diretta Anas. Viceversa, la ricorrente ha fatto presente che, per otto
stazioni di esazione che interferiscono sul territorio provinciale, non
sussisterebbe la necessaria interconnessione con le tratte di strade in
gestione diretta Anas soggette al nuovo pedaggio".
La decisione è accolta con favore dall'Adoc che parla
di vittoria dei consumatori e dei pendolari. "Accogliamo con soddisfazione
la decisione del Tar del Lazio, con i pedaggi i pendolari avrebbero subito
un danno di oltre 600 euro l'anno - ha detto il presidente
dell'associazione Carlo Pileri - sarebbe stato inaccettabile il pedaggio
sul Grande Raccordo Anulare e sulla Roma-Fiumicino, che avrebbe
danneggiato gravemente non solo i consumatori e i turisti diretti verso
l'aeroporto ma anche i residenti della zona e l'intera area commerciale e
fieristica presente a ridosso della tratta".
Per Pileri "ora occorre migliorare il collegamento su ferro
da e verso l'aeroporto, ad oggi il più caro d'Europa. Siamo d'accordo con
il sindaco Alemanno e il ministro Matteoli sulla necessità e urgenza di
migliorare l'aeroporto di Fiumicino, ma un miglioramento qualitativo
sarebbe inutile senza adeguate infrastrutture di collegamento. Che oggi
sono mediocri e carissime".
Durante gli
Stati Generali della Capitale, infatti, sia il sindaco di
Roma Gianni Alemanno sia il ministro dei Trasporti Altero Matteoli hanno
affermato la necessità di costruire Fiumicino 2.
Secondo Aeroporti di Roma, fra le azioni previste per l'accessibilità
intermodale alla città c'è infatti l'estensione dell'hub Leonardo da Vinci
(insieme alla realizzazione del nuovo scalo di Viterbo): il progetto di
sviluppo e investimenti prevede, afferma Adr, una estensione
dell'aeroporto di ulteriori 1.300 ettari in aggiunta agli attuali 1.400,
al fine di soddisfare la crescita del traffico che su Roma si prevede
arrivi - entro il 2020 - a 50 milioni di passeggeri e a 90 milioni entro
il 2040 allineando la capacità dello scalo romano a quella dei maggiori
aeroporti europei. La gara per la realizzazione del masterplan del
progetto è stata aggiudicata alla società inglese di progettazione
aeroportuale Scott Wilson, che dovrà presentare entro aprile 2012 il piano
di sviluppo.
Per l'Adoc, c'è da sottolineare che nei collegamenti
fra l'aeroporto di Fiumicino e il centro città Roma è una delle città più
care d'Europa. Commenta infatti Pileri: "E' sconcertante che il
collegamento su ferro di Roma verso Fiumicino costi il 600% in più che a
Madrid, dove arrivare in metro direttamente al terminal costa solo 2 euro
contro i 14 euro previsti per il Leonardo Express; per arrivare al Charles
de Gaulle di Parigi o a Schonefeld a Berlino ci vuole lo stesso tempo che
per arrivare a Fiumicino, ma con un costo inferiore rispettivamente del
67% e del 400%. Solo Londra in Europa è più cara, l'Heatrow Express costa
il 53% in più ma arriva in metà tempo. E a Londra, come a Madrid, si può
arrivare al terminal direttamente con la metropolitana, al costo esiguo di
4,80 euro".
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