Sorge nel territorio del comune di Veroli,
provincia di Frosinone, in località Cerrate, patria del console romano
Caio Mario da cui deriva il nome Casa Mari. Fondata nel 1035 dai
benedettini, nel 1140 divenne cistercense.
L’ordine dei cistercensi è un ramo dell’ordine benedettino, fondato da
Bernardo di Clairvaux che si ispirò ad una interpretazione più rigorosa
della Regola di Benedetto da Norcia.
Nel 1152, dunque, i monaci cistercensi, iniziarono a costruire l’attuale
monastero secondo i principi architettonici tipici del loro ordine,
demolendo in parte il fabbricato benedettino. Protetta da Federico II,
Casamari riuscì a controllare 18 abbazie, costituendo per circa 200 anni
un centro di potere politico e religioso di notevole importanza. La
decadenza ebbe inizio nel XV secolo e culminò circa tre secoli più
tardi, con il saccheggio da parte delle truppe napoleoniche. Nel 1874
venne dichiarata monumento nazionale. Negli ultimi decenni, un’attenta
opera di restauro le ha restituito l’antico splendore.
Intorno al chiostro, incorniciato da una serie di colonne binate, si
snodano le varie costruzioni abbaziali di cui la maggiore è la chiesa,
consacrata nel 1217, la cui semplice facciata è preceduta da un portico
gotico sotto il quale si apre il bellissimo portale d’ingresso. L’interno,
di tipica impronta cistercense, è a tre navate sormontate da volte
ogivali; grandi pilastri scandiscono lo spazio in sette campate
regolari. Nella parte absidale si aprono cinque monofore ad arco acuto
ed un rosone a sei lobi. Imponenti il coro ligneo e l’organo con ben
1525 canne. In fondo alla navata destra della basilica, una porta
immette nel vicino refettorio con sette possenti colonne cilindriche. Di
notevole interesse anche la sala capitolare, a tre navate di chiara
ispirazione francese.
Casamari resta una delle rare abbazie cistercensi in cui la vita
monastica non è stata mai interrotta dalla sua fondazione fino ad oggi ,
tranne tra il 1811 ed il 1814.
Nella casa abbaziale vi è la rivendita di libri stampati dalla
tipografia del monastero, ma anche di olio, cosmetici, cioccolato ed
altri prodotti fatti dai monaci. La liquoreria prepara vari sciroppi,
liquori ed elisir.
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