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28/09/2005 150Km/h all'Ora: Schiaffo alla Sicurezza (Carlo Venturini, www.prontoconsumatore.it)
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Sicurstrada, ASAPS, ANVU e l'Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada si fanno promotrici - presso tutte le associazioni impegnate nel campo della sicurezza stradale - di un manifesto "CONTRO I 150 KM/H IN AUTOSTRADA"...
Tutto si fa in nome della sicurezza
stradale: caschi allacciati, autovelox che crescono come funghi,
motocicli con la mannaia della confisca se vi si trasporta la borsa
della spesa, limiti di velocità arretrati agli anni 50, luci accese
anche di giorno, giubbotti catarifrangenti. Ma poi, quasi un fulmine a
ciel sereno il ministro Giancarlo Lunardi nel 2003 eleva i limiti di
velocità su autostrada a tre corsie, ai 150km/h. Tutto ciò è coerente
con la sbandieratissima sicurezza stradale? Molti addetti ai lavori la
pensano in maniera differente. Sicurstrada, ASAPS (Associazione
Sostenitori Amici Polizia Stradale), ANVU (Associazione Professionale
Polizia Municipale e Locale d'Italia) e l'Associazione Italiana
Familiari e Vittime della strada, si fanno promotrici presso tutti i
cittadini e le Associazioni, in particolare quelle impegnate nel campo
della sicurezza stradale e prevenzione ai rischi degli incidenti
stradali, di un manifesto "CONTRO I 150 KM/H IN AUTOSTRADA".
Tale provvedimento che concede la possibilità di elevare il limite di
velocità a 150 km/h in alcune autostrade a 3 corsie, introdotto dal
Decreto Legislativo del 15 gennaio 2002, ha trovato la sua definitiva
approvazione con l'approvazione da parte del Parlamento del Decreto 27
giugno 2003, n. 151. Sicurstrada, ASAPS, ANVU, Associazione Italiana
Familiari e Vittime della strada e tutte le Organizzazioni
sottoscrittrici del manifesto chiedono l'immediato annullamento del
provvedimento, che avrà negli automobilisti un impatto con conseguenze
negative, soprattutto dal punto di vista psicologico, dal momento che
invita a "correre di più".
L'elevazione a 150 km/h dei limiti di velocità, concesso il 5 per cento
di tolleranza sulla velocità misurata, nei fatti consentirà di
viaggiare:
- sino a 157 km/h senza sanzione;
- sino a 168 km/h si pagheranno appena 33,60 euro e zero punti per la
patente;
- sino a 200 km/h si pagheranno 137,55 euro e 2 punti per la patente;
- oltre 200 km/h si pagheranno 343,35 euro e 10 punti, col ritiro della
patente solo se la vettura verrà fermata immediatamente;
Questo provvedimento viene a vanificare il positivo messaggio offerto
agli automobilisti dalle modifiche al Codice della Strada del 30 giugno
2003 ed in particolare dalla patente a punti, provvedimenti che già in 4
mesi hanno evidenziato la loro efficacia, con una diminuzione sensibile
di incidenti, morti e feriti. Consentire ai veicoli di viaggiare nel
nostro Paese a 150 km/h (unico Paese in Europa), lancia un'ombra di
grande preoccupazione tra chi persegue l'obiettivo di una maggiore
sicurezza stradale. ”Ricordiamo infatti che l'Italia è uno dei paesi
industrializzati con i più elevati indici di incidentalità e mortalità –
dicono i promotori dell’iniziativa - in netto peggioramento dal 1995 in
poi ed in controtendenza rispetto alle indicazioni dell'Unione Europea
che ci chiede una riduzione entro il 2010 di almeno il 50% delle
vittime”.
Inoltre, secondo l'ISTAT, l'eccesso di velocità causa oltre 25.000
incidenti all'anno che provocano 1.300 vittime ed oltre 36.000 feriti.
Cosa possono essere 5 minuti risparmiati, di fronte all'incalcolabile
perdita di vite umane se poi a causa di un incidente in autostrada
causato dall'alta velocità si possono invece perdere ore e ore in coda?
Per questi motivi i sottoscrittori del manifesto invitano:
1) I gestori delle concessioni autostradali a non elevare i limiti di
velocità nei loro tratti di competenza. Ricordiamo loro le
responsabilità che ne potrebbero derivare in caso di incidente stradale
provocato dalla mancata corrispondenza tra limiti di velocità e
condizioni di traffico e sicurezza delle strade.
Le Organizzazioni firmatarie potranno costituirsi in giudizio contro i
concessionari responsabili, qualora in caso di incidente stradale, fosse
evidenziata una loro responsabilità a causa dei limiti di velocità
elevati.
2) Il Governo a rivedere tale provvedimento, che va contro un positivo
impegno assunto sul fronte della sicurezza stradale e culminato con
l'introduzione della "patente a punti".
3) Il Parlamento ad attivarsi, affinché tramite i suoi rappresentanti
modifichi nel pacchetto di ulteriore riforma del Codice della Strada,
questo discutibile provvedimento che crea ulteriori difficoltà sul
versante del contrasto al fenomeno della violazione delle regole
stradali, in particolare la velocità.
Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale
Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada
Archivio Trasporti
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