Iniziativa della campagna "Marketing Overdose" per svelare le tecniche
di vendita di farmaci: un finto spot per un finto prodotto destinato a
curare una fantomatica "carenza motivazionale". Altroconsumo aderisce e
intanto denuncia all'Antitrust il messaggio televisivo del primo
medicinale a marchio Coop.
C'è un finto spot televisivo che intende svelare
le tecniche con le quali si vendono farmaci anche al di là della
reale necessità medica, attraverso forme di fascinazione e bisogni indotti:
nello spot c'è un prodotto inesistente, ribattezzato Strivor, e una finta
patologia chiamata "carenza motivazionale". È una delle iniziativa di
"Marketing Overdose", una campagna contro il "marketing irresponsabile"
delle aziende farmaceutiche. Promossa da Consumers International, ha
prodotto il video e ha raccolto l'adesione dell'associazione Altroconsumo,
che ha denunciato al Garante della Concorrenza e del Mercato il messaggio
del primo farmaco a marchio Coop come pubblicità scorretta. "Il
farmaco è "a un prezzo speciale, con un risparmio che fa star
bene". Il messaggio è cantato da consumatori e farmacisti. Nessun
riferimento al principio attivo contenuto, l'acido acetilsalicilico, nessun
rimando alla lettura delle avvertenze sul foglietto illustrativo, nessun
cenno al fatto che la sua assunzione può avere effetti collaterali": è
quanto commenta Altroconsumo annunciando di aver denunciato all'Antitrust la
pubblicità del primo farmaco Coop perché "banalizzare il prodotto farmaco
come se fosse acqua fresca, uno shampoo o un utensile qualsiasi è scorretto,
contro la legge e controproducente per la salute dei consumatori".
L'associazione ha condotto un monitoraggio su 26 spot
televisivi di 28 farmaci da banco. E commenta: solo in due casi su tredici
per i quali era obbligatorio è stato citato il principio attivo; solo 15 su
26 rimandano esplicitamente alla lettura del foglietto illustrativo. "Il
Codice del Farmaco, che pone i paletti in tema di pubblicità in Italia, è
chiaro - commenta l'associazione - La pubblicità non può proporre il farmaco
in modo ingannevole, né esagerarne le proprietà. Il messaggio deve dare al
consumatore informazioni indispensabili per un uso razionale del farmaco e
per una corretta automedicazione. Dovrebbe quindi sollecitare esplicitamente
la lettura del foglietto illustrativo, invitare a un utilizzo cauto e
comunque limitato nel tempo, e a rivolgersi al proprio medico curante nel
caso i sintomi persistano".
Clicca sul sito di Marketing Overdose per vedere il video
http://www.helpconsumatori.it
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