Sono nulle le multe per le auto che parcheggiano
nelle strisce blu se vicino non vi sono parcheggi liberi. Lo ha
stabilito la Corte di Cassazione in una sentenza, in cui respinge il ricorso
del Comune di Quartu Sant'Elena (Sardegna) contro una sentenza del giudice
di pace di Cagliari. La Corte precisa con la decisione l'obbligo dei comuni
di realizzare parcheggi liberi accanto alle aree a pagamento.
Una sentenza rivoluzionaria. Cos' il Codacons definisce
la decisione della Suprema Corte. Secondo l'associazione, infatti, il 50%
delle multe comminate nelle città è impugnabile dinanzi ai Giudici di pace,
ovviamente se non sono già scaduti i 60 giorni. "Questo per la semplice
ragione - si legge nella nota del Codacons - che nella gran parte delle
città le amministrazioni hanno esteso i parcheggi a pagamento nella quasi
totalità del territorio, senza alcun criterio logico. Anche laddove sono
previste delle eccezioni, ossia zone a traffico limitato, aree pedonali e
aree di particolare rilevanza urbanistica, i comuni dovranno dimostrare che
ci si trova effettivamente dinanzi a zone di questo tipo".
Per Adiconsum la sentenza della Cassazione assume un
importante significato perché si fa carico dei diritti dei cittadini troppo
spesso violati per "tutelare" le esigenze di "cassa" dei Comuni. "Una
decisione - ha commentato Paolo Landi, segretario generale dell'associazione
- che si fa carico dei diritti dei cittadini troppo spesso violati dalle
esigenze di "cassa" dei Comuni".
Anche l'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) si è
espressa sulla sentenza della Cassazione: "Tutti i Sindaci - ha detto il
vice presidente Fabio Sturani - sono interessati alla questione, per quello
che essa può significare per le nostre città. Nel ricordare che, come
riportano anche le notizie di stampa, già il Codice della Strada prevede,
per i centri urbani, zone all'interno delle quali può essere istituita
esclusivamente la sosta a pagamento e in considerazione del fatto che molti
Comuni in questi mesi discutono altri provvedimenti restrittivi del traffico
(quali ad esempio gli ingressi a pagamento nei centri storici), come ANCI
siamo fin da subito disponibili ad un confronto serio con il Governo per
valutare le possibili prospettive su questo fronte, mantenendo presente che
deve esserci rispetto del Codice della Strada, ma anche che la
regolamentazione della sosta deve rimanere in capo all'Ente locale. Questo
perchè in alcuni casi l'introduzione della sosta a pagamento è stata fatta
anche con l'obiettivo di ridurre il traffico e per abbassare quindi i
livelli di inquinamento''.
"Quando potremo - ha concluso - disporre del testo del
pronunciamento della Corte di Cassazione analizzeremo con attenzione la
situazione, che potrebbe anche rischiare di mettere in crisi scelte fatte in
tema di mobilità e traffico, nonchè le risorse finanziarie dei Comuni.
L'intervento della Suprema Corte evidenzia comunque un problema
interpretativo della norma contenuta nel Codice della Strada, che riteniamo
sia utile chiarire definitivamente. E anche su questo fronte siamo sempre
disponibili ad un confronto costruttivo con il Governo''.
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