Ieri i membri del Comitato Pro-Maresca hanno
occupato l’aula consiliare del municipio di Torre del Greco.
L’atto di forza è stato provocato dalla rabbia degli attivisti
del “Pro-Maresca” causata dal mancato incontro con il sindaco
Borriello ed il nuovo direttore generale dell’Asl Na 3 Maurizio D’Amora
per discutere del futuro del nosocomio di via Montedoro.
Infatti la tavola rotonda, prevista per le 13 di ieri, è
stata annullata dal sindaco e dal direttore che a causa di impegni
sopravvenuti non hanno potuto incontrarsi con gli attivisti torresi.
In una nota rilasciata sul web dal Comitato si apprende che
l’atto estremo è stato dettato anche dal fatto che ormai da mesi “nessuno
degli interlocutori competenti si assume la responsabilità di
chiarire a quale sorte è destinato il nosocomio Agostino Maresca.
L’ultimo atto legislativo ufficiale – si legge nel comunicato -
prevede che l’ospedale resti aperto con pesanti deficit fino al
completamento della struttura di Boscotrecase, per poi essere
trasformato in centro di riabilitazione e lungodegenza. Il Comitato
Pro-Maresca occuperà ad oltranza l’aula consiliare fino a quando i
nostri interlocutori politici non forniranno risposte adeguate circa
il potenziamento della rete delle emergenze e delle urgenze”.
A quanto pare quello dello smantellamento dell’ospedale Maresca
è un incubo che sembra non voler volgere ad una fine. Le promesse
ed i risultati ottenuti con le grandi mobilitazioni della scorso
luglio sono oramai carta straccia.
“Purtroppo le modifiche alla delibera 440 sono state
completamente ignorate – si lamentano gli attivisti del Comitato Pro
Maresca – avremmo già dovuto avere il reparto di medicina e
chirurgia d’urgenza ma qui al Maresca non si è mosso ancora niente.
Il Maresca è ancora un ospedale a rischio – continuano gli attivisti
– visto che le principali figure professionali come un cardiologo o
un pediatra non sono ancora reperibili ventiquattrore su
ventiquattro” .
Insomma il Maresca, dopo le vittorie mutilate dell’estate
scorsa, vive ancora in un limbo a metà strada tra la chiusura
definitiva e la riqualificazione tanto agognata , più concretamente
nelle parole che nei fatti, da tutto il popolo torrese.
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