Costruzione impianto di depurazione in località Santa Maria la Bruna, Comune di Torre del Greco (NA), ad alto impatto ecologico-ambientale, trattamento acque reflue pericolose, nocive - Società WISCO S.p.A..
Comune di Torre del Greco
(Provincia di Napoli)
Il Sindaco
Prot. n. 0049742.
Torre
del Greco, 27.07.2010
Al Signor Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano,
Al Signor Presidente
del Consiglio dei Ministri, on. dott. Silvio Berlusconi, Palazzo Chigi, Roma,
Al Ministro
dell’Ambiente, on. dott.ssa Stefania Prestigiacomo,
Al Ministro della
Salute, on. dott. Ferruccio Fazio,
Al Signor Presidente
della regione Campania, On.le Stefano Caldoro,
Al Signor Presidente della
Provincia di Napoli, On.le Luigi Cesaro,
Al Signor Prefetto di Napoli, Eccellenza Alessandro Pansa,
Al Signor Procuratore della Repubblica di
Napoli, Dott. Giandomenico Lepore,
Al Signor Procuratore della Repubblica di Torre
Annunziata, Dott. Diego Marmo,
Al Signor Generale
Eduardo Centore, Comando Tutela Ambiente, Via Largo Mossa, Roma
Al Signor Comandante
del N.O.E. Luogotenente Antonio Rusciano, Piazza Eritrea, n. 3, Napoli
All’Ass.
all’Ecologia - Tutela dell’Ambiente, on. dott. Giovanni Romano, Regione
Campania,
Al Sig. Pres. della
Comm. Ambiente, En. e Protezione Civile, Luca Colasanto, Regione Campania,
Al Sig. Pres.
della Comm. Bonifiche Ambientali, On.le Antonio Amato, Regione Campania,
Al Sig. Presidente della Comm. Urbanistica, on. dott. Domenico De Siano,
Regione Campania,
Al Sig. Pres.
Comm. San. Sicurezza Soc., on.le Michele Schiano Di Visconti, Regione
Campania,
Al Sig. Ass.
all’Ambiente, on. dott. Giuseppe Caliendo, Provincia di Napoli,
Al dott. Vincenzo Sportiello, ASL
NA 5, Distretto 85, Torre del Greco.
Oggetto: Costruzione impianto di
depurazione in località Santa Maria la Bruna, Comune di Torre del Greco (NA), ad
alto impatto ecologico-ambientale, trattamento acque reflue pericolose, nocive -
Società WISCO S.p.A..
L’Amministrazione comunale di
Torre del Greco, in persona del sindaco pro tempore dott. Borriello Ciro, si è
profusa in una difficile attività informativa e partecipativa per sollecitare ed
impegnare la Regione Campania, titolare della potestà amministrativa in materia,
a riesaminare, sia sotto il profilo della legittimità che sotto il profilo
dell’opportunità, gli atti autorizzatori illo tempore rilasciati in favore della
società Wisco e, segnatamente, il decreto n. 513 del 16.12.2005 a firma del
Dirigente del Settore Provinciale ecologia, tutela dell’ambiente,
disinquinamento e protezione civile. Con il Decreto Dirigenziale n. 513 del
16.12.2005, infatti, la società Wisco è stata autorizzata a realizzare un
impianto per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non, nel territorio del
Comune di Torre del Greco.
Al fine di contrastare
l’ulteriore scempio del territorio, la Amministrazione Comunale di Torre del
Greco si sta battendo, evidenziando - nelle diversi sedi - che il procedimento
amministrativo avente ad oggetto l’approvazione del progetto presentato dalla
Wisco è carente quanto ad istruttoria oltre che viziato dalla falsità dei
presupposti di fatto posti a fondamento del provvedimento autorizzatorio
(decreto n. 513/2005).
Per meglio comprendere la
censurabilità dell’autorizzazione, occorre precisare che l’approvazione del
progetto da parte della Regione è il frutto di un procedimento amministrativo
complesso, articolato in più fasi, che presuppone la preventiva acquisizione del
parere di compatibilità ambientale dell’impianto da realizzare, reso dalla
Commissione VIA, attesa l’enorme incidenza dell’opera sull’ecosistema e sulla
salute umana.
Al contrario, nel caso di
specie, come è stato segnalato ripetutamente dall’Amministrazione comunale di
Torre del Greco, il parere favorevole emesso dalla Commissione VIA (decreto n.
256 del 22.4.2005) è stato reso sulla base di un progetto “erroneamente”
qualificato come delocalizzazione dell’ impianto di depurazione già esistente ed
in esercizio presso l’officina Trenitalia (in località Santa Maria La Bruna),
laddove in realtà si tratta della creazione di un’opera nuova per dimensioni e
per destinazione d’uso.
Come si evince dalla
documentazione tecnica prodotta dalla Wisco ed allegata alla conferenza dei
servizi del 4.8.2005, infatti, l’impianto che la Wisco intende realizzare è
destinato a trattare rifiuti industriali estremamente pericolosi e provenienti
da cicli di produzione diversi da quelli originati da Trenitalia; quest’ultimi
peraltro impegnerebbero solo 1/30 dell’attività complessiva del nuovo impianto.
Gli ultimi sviluppi della
vicenda amministrativa in sede Regionale sono questi. A seguito della istanza di
riesame, presentata dal Comune di Torre del Greco, è stata convocata la
Conferenza dei Servizi in data 4.8.2008 e successivamente in data 3.2.2009. In
tale sede, il Settore Tecnico Amm.vo Provinciale Ecologia di Napoli, della
Regione Campania, ha invitato il Comune di Torre del Greco a presentare una
relazione tecnica (cosiddetto SIA) che evidenziasse le circostanze di diritto e
di fatto, anche sopravvenute, che depongono per il ritiro del decreto n. 513 del
2005, avendo preso atto che (come già ammesso dalla Commissione VIA nella nota
del 14/11/2005) “è possibile che dall’espressione del giudizio di compatibilità
ambientale, il quadro ambientale può essere mutato e che poter esprimere un
parare di merito è necessario che venga prodotto, da parte dei soggetti che
ritengono che tali trasformazioni si siano verificate, un aggiornamento dello
studio di impatto ambientale”. Ciò testimonia l’apertura della regione Campania
alla richiesta di riesame/ritiro dell’atto. Il Comune di Torre del Greco
raccogliendo l’invito ha comunicato che il SIA potrà essere prodotto entro 12
mesi dall’acquisizione di tutta la documentazione tecnica presentata dalla Wisco.
In merito a quanto suddetto,
ritengo doveroso rappresentare alle SS.LL. le altissime tensioni e ansie di una
città con oltre 90mila abitanti che, nonostante tutte le legittime procedure
avviate da questa Amministrazione per contrastare uno sciagurato progetto come
quello di realizzare un impianto destinato non solo allo smaltimento dei
rifiuti industriali prodotti nello stabilimento “Trenitalia”, ma soprattutto
alla lavorazione degli scarichi e scorie fortemente inquinanti provenienti da
altri siti industriali di tutte le Regioni italiane, a tutt’oggi non riscontra
risposte dalle istituzioni competenti finalizzate a sospendere definitivamente
tale proposta. Tra l’altro, l’installazione dell’impianto suddetto si
insedierebbe all’interno dell’area denominata “Zona Rossa”, nell’ambito del
rischio Vesuvio, caratterizzata da alto coinvolgimento in caso di eventuale
attività del vulcano, senza alcuna preventiva valutazione di compatibilità.
Infatti si rappresenta che non ci sono adeguate reti viarie tali da consentire
un opportuno attraversamento dei mezzi pesanti. Inoltre, la costruzione
ricadrebbe all’interno di una area residenziale densamente popolata, in
contrasto con le disposizioni del testo Unico delle Leggi sanitarie (R.D.
1265/34) e dello stesso Testo Unico dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006), secondo cui
la scelta della localizzazione degli impianti di depurazione delle acque deve
essere effettuata lontano dalle abitazioni in maniera tale da proteggere i
centri abitati da fonti d’inquinamento, rumori ed odori molesti (Cd.S. – Sez. V
– 30.04.2003, n. 2244). Ancora, a breve questa Amministrazione darà il via ad
una importante e significativa riqualificazione urbana e ambientale della zona
in questione attraverso la realizzazione di una imponente cittadella dello
sport, come da programma di governo presentato agli elettori. Al contrario, nel
corso del procedimento per il rilascio dell’autorizzazione regionale (Decreto
Dirigenziale, n. 513/2005, sorprendentemente prodotto in pochissimi giorni!)
alla costruzione dell’impianto, inspiegabilmente non è stata effettuata
un’adeguata, nonché necessaria indagine propedeutica sui rischi per la salute
della popolazione residente e degli stessi lavoratori di “Trenitalia”, quest’ultimi
già colpiti da altri gravissimi danni per la salute, scaturiti dalla presenza di
amianto nell’area interessata. Un’indagine preliminare obbligatoria che andava
eseguita, soprattutto se si considera che il depuratore è esplicitamente
destinato alla lavorazione di sostanze altamente nocive e pericolosissime, come
confermato nella stessa relazione tecnico-descrittiva agli atti della citata
Conferenza dei Servizi. Inoltre, negli atti procedimentali è stato posto in
evidenza l’erroneo presupposto circa la “delocalizzazione” del preesistente
impianto, laddove, invece trattasi palesemente di un’invasiva attività di nuova
costruzione dell’impianto, con finalità prevalentemente industriali del tutto
differenti da quelle assolte dal depuratore preesistente, che, rispetto al
progetto iniziale, vede modificati alcuni parametri significativi dell’opera
(quantità e tipo dei rifiuti ed altro ancora). Ciò, pertanto, potrebbe dover
comportare l’adeguamento tecnico-funzionale della struttura, rispetto a quella
che ha costituito oggetto della procedura amministrativa.
Infine, si rappresenta che
l’intera cittadinanza, unitamente ai lavoratori, alle associazioni, ai comitati
di quartiere, agli studenti, agli organi di stampa e alle parti sociali in più
occasioni si è mobilitata attraverso durissime proteste e manifestazioni, che
hanno procurato notevolissime problematiche di ordine pubblico (interruzione
della viabilità, occupazione della linea ferroviaria, come più volte
rappresentato dagli organi di stampa).
La costruzione di tale impianto
di depurazione causerebbe il più alto malcontento della popolazione già per
molti anni vessata e mortificata dalla incuria dei politici e da individui che
hanno sovrapposto i propri personali interessi al bene della collettività.
Questa terra non può essere ulteriormente mortificata. Pertanto, chiedo
vivamente alle SS.LL. di voler prestare la massima attenzione ad una così grave
problematica e prego di fornire al più presto risposte concrete e risolutive che
le SS.LL. certamente sapranno dare, data l’importanza di una questione che
investe il profilo sociale, logistico-strutturale, e non da ultimo, anzi
principalmente e primariamente, quella sfera di diritti inalienabili
riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale a difesa dell’ambiente, della
vita, della sicurezza e della salute dei cittadini. Non fate in modo che Torre
del Greco, nei secoli celeberrima per la salubrità del clima, divenga oggi
tristemente nota per la presenza di un ulteriore e sciagurato mostro pseudo
ecologico, che sicuramente fagociterà quanto di buono è stato fatto e oscurerà
tutto il resto.
Con i più sinceri e
deferenti ossequi
On. Dott. Ciro
Borriello
Il sottoscritto comunica alle
SS.LL. la disponibilità nel fornire ogni altra specifica documentazione.
http://www.comune.torredelgreco.na.it
Archivio Torre del Greco
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