Se ci limitiamo alle affermazioni dei media occidentali, il conflitto tra
Hezbollah e Israele si presenta più o meno in questi termini:
Hezbollah, un'organizzazione terroristica armata da Iran e Siria, ha
lanciato un attacco proditorio contro un posto di frontiera dell'esercito
israeliano che si è concluso con il rapimento di due soldati e la morte di
alcuni altri. Israele non aveva nessuna alternativa per ottenere il rilascio
dei due soldati se non rispondere bombardando città, strade e ponti alla
ricerca dei terroristi. E poiché questi si nascondevano tra i civili, ha
inevitabilmente inflitto qualche danno collaterale.
Adesso, cerchiamo invece di arrivare alla verità attenendoci ai fatti. Ecco
un breve riassunto del conflitto:
1) Secondo le prime informazioni, il 12 luglio gli Hezbollah avevano
effettuato un'incursione contro un posto di frontiera dell'armata
israeliana, nel corso della quale tre soldati israeliani erano stati uccisi
e due altri catturati, e avevano poi proposto uno scambio con le centinaia
di prigionieri libanesi e palestinesi da decenni in mano a Israele.
2) Comunque, secondo la polizia libanese e numerose altre fonti [1], la
cattura dei due soldati israeliani era senza ombra di dubbio avvenuta
all'interno del territorio libanese, nella zona di frontiera di Alta
Al-Chaab. Le informazioni [1] indicavano inoltre che lo scontro aveva avuto
inizio quando le truppe israeliane erano entrate in Libano il 12 luglio ed
erano poi cadute in un'imboscata degli Hezbollah: due soldati israeliani
erano stati catturati, otto uccisi, e un'altra ventina feriti in incursioni
di ritorsione nel territorio israeliano.
3) Israele non ha accettato la proposta degli Hezbollah per uno scambio di
prigionieri; ha invece invaso e attaccato il Libano bombardando ambulanze,
auto, strade, ponti, aeroporti, centrali elettriche e quartieri
residenziali. L'aviazione ha distrutto strade e ponti, e poi ha intimato ai
civili di abbandonare le loro case. E quando hanno cominciato l'esodo in
circostanze così drammatiche, i profughi sono stati centrati dagli "attacchi
chirurgici" israeliani.
4) Come diretta conseguenza degli "attacchi chirurgici", la stragrande
maggioranza delle vittime libanesi è composta da civili innocenti, in buona
parte donne e bambini. Gli israeliani uccisi dagli Hezbollah sono invece
quasi tutti soldati.
La differenza nel numero di civili uccisi tra le due parti in guerra è
molto significativa. Grazie alle sue sofisticate armi guidate, che le
permettono di effettuare "attacchi chirurgici", Israele può limitare i danni
alla popolazione molto meglio degli Hezbollah. Ci si sarebbe quindi
aspettato che questi ultimi, con le loro armi a bassa tecnologia e non
guidate, avrebbero causato una percentuale di vittime civili superiore
rispetto a Israele.
La realtà è invece completamente diversa, e mette bene in luce
l'atteggiamento mentale dei due contendenti: Israele ha ucciso di gran lunga
più civili, in termini assoluti e in proporzione al numero totale delle
vittime, la cui composizione (fatti) lascia chiaramente capire chi sono i
veri terroristi e chi i veri combattenti per la libertà. Contro ogni
evidenza, i media hanno fatto in modo da dare l'impressione che la vittima
fosse Israele, costretta ad agire per autodifesa contro i terroristi. Qui di
seguito alcuni punti che illustrano come i media abbiano manipolato le
informazioni per trasformare il mito in realtà e la realtà in mito.
Massimo risalto alla voce di Israele
Sin dall'inizio del conflitto, gli onnipresenti media occidentali hanno
agito da portavoce dell'armata israeliana. I leader sionisti e i
commentatori pro israeliani hanno potuto sfruttare tutto lo spazio
televisivo disponibile; la voce degli Hezbollah, dell'Iran o della Siria è
stata praticamente assente. Una chiara conferma che la longa manus
dei sionisti penetra ben addentro i media occidentali.
Gli Hezbollah bollati come aggressori
I media hanno trasformato gli aggressori in vittime e le vittime in
aggressori. È un dato di fatto che centinaia di libanesi e palestinesi sono
stati rapiti e languono nelle prigioni d'Israele, che invece fa la voce
grossa perché gli Hezbollah tengono prigionieri due suoi soldati. È anche
innegabile che da quando nel 2000 si è ritirato da alcuni territori
libanesi, Israele, secondo gli ufficiali dell'ONU, ne ha violato
quotidianamente i confini. Gli Hezbollah, che hanno quindi perfettamente il
diritto di compiere atti di ritorsione per liberare il loro paese e i loro
prigionieri, avevano proposto uno scambio di prigionieri, ma Israele ha
cercato di terrorizzare il Libano.
Israele merita aiuto, gli Hezbollah no
I media ripetono continuamente che Siria e Iran stanno armando gli Hezbollah;
quando si ricorda loro l'aiuto militare enormemente maggiore concesso dagli
Stati Uniti a Israele, avanzano la scusa che Israele non è un'organizzazione
terroristica e gli Hezbollah invece sì. Questo non è un argomento, è solo un
uso emotivo dei termini. In effetti la maggior parte della gente considera
che il vero terrorismo sia quello di Israele, un terrorismo di stato che ha
codardamente assassinato in massa civili indifesi. E in effetti si tratta di
veri terroristi, da non confondere mai con i combattenti per la libertà!

[I funerali delle vittime di Cana]
Hezbollah è un'organizzazione terroristica?
Come abbiamo detto in precedenza, nessuno può seriamente negare che la
stragrande maggioranza delle vittime è composta da libanesi e palestinesi.
Nonostante questo, Israele viene considerata innocente e gli Hezbollah
bollati come terroristi. In realtà, persino l'ONU, un'organizzazione
dominata dagli Stati Uniti, si è rifiutata di giudicarli tali; mussulmani e
non mussulmani di tutto il mondo considerano il gruppo un movimento locale
di resistenza nazionale. Quelli che giudicano il gruppo un'organizzazione
terroristica citano come prova le azioni di ritorsione, ma dimenticano di
parlare del contesto dell'aggressione israeliana che è a un livello di gran
lunga superiore.
Cancellare i volti delle vittime libanesi
Nella fase iniziale del conflitto, non sono state mostrate le foto dei
bambini e neonati libanesi trucidati dalle forze israeliane. Solo molto dopo
il secondo massacro di Qana, quando le reazioni emotive si erano calmate, ne
sono state diffuse alcune, mentre i corrispondenti della BBC continuavano a
ripetere che le morti erano dovute alla "reazione israeliana" o a un tragico
errore, ma non a terrorismo o omicidio. Se un razzo degli Hezbollah avesse
ucciso dei fanciulli israeliani ad Haifa il linguaggio sarebbe stato ben
diverso: fanatici, fondamentalisti ed estremisti hanno compiuto un massacro
o un atto di terrorismo! L'attitudine ben diversa mostra come i sionisti che
controllano i media occidentali pensino che il sangue degli arabi/mussulmani
vale molto meno di quello degli israeliani o dei cittadini occidentali. La
convinzione riflette gl'insegnamenti talmudici dei sionisti e la visione
razzista (nazionalista) delle potenze occidentali.
In conclusione, i media sono lo strumento principale che permette al
terrorismo di stato di giustificare i propri crimini. I media sono complici
delle brutali uccisioni di civili, perché nascondono i crimini più gravi dei
terroristi di stato. I media non parlano delle cause delle ostilità, ma
solamente degli atti di ritorsione delle vittime, citandoli isolatamente e
facendoli apparire come crimini.
[1] http://www.whatreallyhappened.com/israeli_solders.html
Yamin Zakaria
Fonte: http://www.iiop.org
Link: http://www.iiop.org/index3.php?recordID=173
16.08.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO PAPPALARDO
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