Prodi e Gentiloni, il factotum di Rutelli che
gioca a tennis con Ermete, non applicano le sentenze sull’informazione.
Il 12 settembre l’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea
ha bocciato la legge Gasparri e riconosciuto i diritti di Europa 7.
E’ l’ultima di una serie di sentenze. La Corte costituzionale e il Consiglio di
Stato si sono da tempo pronunciati contro Rete 4 che
occupa abusivamente da anni le frequenze assegnate a Europa 7.
Francesco Di Stefano, proprietario di Europa 7, mi ha scritto, pubblico la sua
lettera.
D’Alema ci ricorda: “All’inizio degli anni ’90 chi ha vinto?
Berlusconi che aveva i soldi e i mezzi di informazione. E anche
oggi se saltano i partiti non vincerà il blog di Beppe Grillo”.
Dopo queste parole mi aspetto delle azioni conseguenti. Il governo mandi
rete 4 sul satellite domani mattina. Più facile che D’Alema diventi
presidente della Mondadori, il suo editore...
“Caro Beppe,
sei stato come al solito buon profeta, quando nell’intervista prima di salire
sul palco, hai detto ai numerosi giornalisti presenti: “il prossimo V-day sarà
contro di Voi perché la gente si sta accorgendo sempre di più che non
scrivete nulla che possa seriamente dispiacere alla “casta politica” ed
ai loro potenti amici.”
Puntualmente ciò si è verificato, infatti il 12 settembre a seguito delle
conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea riguardanti
la nostra vicenda, nelle quali viene bocciata la Legge Gasparri
e si riconoscono i diritti di Europa 7, c’è stato un “silenzio assordante” da
parte della “GRANDE STAMPA”, in particolare Il Corriere della Sera
e La Repubblica, ma anche RAI e
Mediaset.
Quest’ultima s’è chiusa in un anomalo, assoluto mutismo ed il Ministro
Gentiloni è letteralmente sparito.
Sarebbe andata ben diversamente se le Conclusioni dell’Avvocato generale fossero
state favorevoli alla Legge Gasparri. Mediaset ne avrebbe parlato per una
settimana a reti unificate e sulla RAI avrebbe imperversato la faccia e lo
“sguardo intelligente” dell’ex Ministro Gasparri. Grazie a Dio e all’Avvocato
generale questo c’è stato risparmiato.
Il Corriere della Sera (in otto anni non ha mai affrontato il
caso Europa 7) avrebbe messo la notizia in prima pagina con grandi
approfondimenti.
Hanno avuto il coraggio di scrivere soltanto: Marco Mele (Il
Sole 24 Ore) e Marco Travaglio (L’Unità). C’è stata anche
un’iniziativa di Articolo 21 che in particolare con Beppe Giulietti
si sta battendo contro questo silenzio assordante e si chiede “cosa c’è dietro”.
Se il Governo Prodi nell’udienza presso la Corte di Giustizia
avesse combattuto la Legge Gasparri “come era Suo dovere” invece di difenderla,
oggi avrebbe potuto vantarsi di aver provvisoriamente sconfitto una “legge
vergognosa” e parzialmente rispettato il patto con i Suoi elettori, invece di
nascondersi insieme alla “GRANDE STAMPA” e alle “GRANDI RETI TELEVISIVE”.
Caro Beppe, per fortuna esiste la rete, il suo popolo ed il tuo grande impegno
per una informazione libera.
Grazie e complimenti per il V-day.” Francesco Di Stefano - Europa 7
Intervista a Di Stefano:
25/07/2007 V come informazione
8000 commenti sul blog di Paolo Gentiloni
aspettano una risposta sull’occupazione abusiva di Rete 4 delle
frequenze di Europa 7. Questi commenti sono un esempio di
democrazia e sono certo che il ministro delle Comunicazioni risponderà, dopo la
partita a tennis con
Ermete, magari con un post su Enrico Letta, un altro ottimo
“campaigner” da quando si è tolto la cravatta.
Ai commenti inevasi aggiungo una lettera del proprietario di
Europa 7 e delle frequenze di Rete 4, Francesco Di Stefano.
In Italia esiste un’informazione abusiva, di parte, di partito, di bottega, di
interesse, di sostegno confindustriale, di sostegno mafioso, di sostegno
massonico, assistita, pubblicitaria, serva. Manca solo quella libera.
Chiedete informazioni su Rete 4 e Europa 7 al dipendente Gentiloni sul suo blog:
www.paologentiloni.it
"Grazie Beppe per l’attenzione che di nuovo hai dedicato all’annoso problema di
Europa 7. Il tuo blog, ormai è l’unica vera voce libera nel grigio panorama
dell’informazione del nostro Paese.
La risposta del Ministro Gentiloni è davvero
incredibile, è vero che la sua legge cambierebbe la legge
Gasparri (con tempi biblici, invece di utilizzare il decreto legge come
sarebbe stato più opportuno), ma senza rimediare ai due problemi
principali della legge Gasparri:
- il mancato rispetto della sentenza n. 466 della Corte
Costituzionale, che ha stabilito inequivocabilmente che Rete 4 avrebbe
dovuto dismettere le trasmissioni sull’analogico dal 30.12.2003
- il mancato rispetto della normativa europea,
come ha ribadito in questi giorni la commissaria europea Natalie Kroes,
che ha dato due mesi di tempo al Governo Italiano per
provvedere.
La Kroes in argomento ha già scritto tra l’altro: “l’art. 25 (11) della Legge
Gasparri prolunga, sino alla data dello switch-off, le autorizzazioni per
continuare le trasmissioni analogiche terrestri da parte di operatori che non
hanno ottenuto la concessione analogica. Tale disposizione attribuisce a questi
operatori un chiaro vantaggio, a danno di altre imprese, in
particolare di quelle che – come Europa 7 – hanno una concessione analogica ma
non possono fornire servizi di trasmissioni analogiche terrestri per mancanza di
frequenze”.
Il disegno di legge Gentiloni, secondo il Ministro che l’ha presentato, si
propone, tra l’altro, di recuperare frequenze per assegnarle a nuovi soggetti.
Il problema è che, così com’è attualmente formulato, il ddl (forse) otterrebbe
soltanto il recupero delle frequenze della RAI, mentre
Berlusconi potrebbe aggirare la legge semplicemente vendendo il ramo d’azienda
di Retequattro (impianti e frequenze) ad imprenditori “amici”.
In questo modo si costituirebbe una sorta di Mediaset 2. Non
dimentichiamo che le ex reti Telepiù, create a suo tempo da
Berlusconi, sono state poi acquisite dalla Holland Corporation Italy,
dell’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar (di cui sono ben
noti i rapporti di amicizia con Berlusconi), che ne ha poi ceduta una, guarda
caso, a Mediaset, quando ciò è servito a Berlusconi per realizzare le
trasmissioni per i videofonini.
Inoltre il ddl Gentiloni non riconosce a coloro che, nel 1999, hanno ricevuto la
concessione, ma non le relative frequenze, la priorità nell’assegnazione
delle frequenze che venissero recuperate a seguito dell’entrata in
vigore del ddl, nonostante dinanzi al Consiglio di Stato penda un giudizio che,
in mancanza di tale riconoscimento, potrebbe condurre alla condanna
dello Stato ad un pesante risarcimento.
Per ottenere il risultato che il Ministro Gentiloni sostiene di porsi come
obiettivo, basterebbe inserire nel ddl l’emendamento 3.240,
qui allegato, già presentato in Commissione dai deputati delle forze
di maggioranza De Zulueta, Giulietti, Donadi, Beltrandi, Luxuria, Tranfaglia,
Sgobio, Soffritti, Pedrini, Falomi: l’emendamento dovrebbe essere votato in
Commissione il 25 luglio prossimo.
Il Ministro Gentiloni esprimerà parere positivo a questo emendamento?
Per quel che sappiamo, finora l’emendamento ha trovato la netta
contrarietà del Ministro Gentiloni (e naturalmente di Mediaset), che
per evitarlo starebbe usando tutti i mezzi possibili. Nel ringraziarti, mai
abbastanza, per le tue battaglie, ti saluto cordialmente." Francesco Di
Stefano
14/07/2007 La fatwa (http://www.beppegrillo.it)
Il portavoce di Rutelli che fa di mestiere il ministro delle
Comunicazioni e di nome
Paolo
Gentiloni ha dimostrato di possedere dei robusti attributi. Ha risposto
alle 1000 mail dei suoi datori di lavoro che lo richiamavano
all’ordine sul suo blog. E gli chiedevano di applicare le sentenze di:
- Corte costituzionale
- Consiglio di Stato
- Corte di giustizia europea
contro Rete 4 che occupa abusivamente le frequenze assegnate a
Europa 7.
Rete 4 non è una rete qualunque, è l’organo di propaganda politico del pensiero
debole dello psiconano.
La risposta di Gentiloni merita di essere letta dai 200.000 visitatori
giornalieri di questo blog.
“ La scomunica.
Giornate intense per il Governo e per il partito democratico. Ne parleremo con
più calma, magari domenica. Intanto solo una spiegazione per chi fosse stupito
dal numero di commenti al post precedente, un numero enorme per questo blog. La
”colpa” è di Beppe Grillo che dal suo superblog mi ha indirizzato una specie di
fatwa.
Risultato della scomunica: decine di migliaia di visitatori “straordinari” per
il mio blog. il che mi ha fatto piacere. Ma anche centinaia di insulti e
anatemi. Il che mi dispiace e amareggia. Soprattutto perchè la “fatwa” mi chiama
in causa fantasiosamente su due questioni: le misure giudiziarie nei confronti
di un blog (di Ricca), che ovviamente non hanno nulla a che
fare con me; e “il salvataggio di Rete 4 ai danni di Europa 7”, operato dal
governo Berlusconi con la legge Gasparri, legge che ho proposto al Parlamento di
cancellare”.
Gentiloni è lì perchè faceva il portavoce di Rutelli sindaco di Roma. Da paggio
(portavoce) a conte (ministro).
Non vorrei infierire. Fa quello che gli dice “er cicoria”.
Però, però, è anche il ministro delle Comunicazioni del nostro Paese. E allora
delle due l’una. O fa applicare la legge per Rete 4 o si
dimette.
Nessuno ti ha scomunicato, nessuno ti ha inviato una “fatwa”.
Il tuo, caro portavoce cicoriano, è un linguaggio da terrorista politico. Che
riduce al silenzio la democrazia e migliaia di cittadini usando le etichette.
Fammi un piccolo piacere, elimina l’indirizzo al mio sito dal tuo blog.
Una robusta lavata di mani su Rete 4, neppure una parola di solidarietà, un
intervento, per un cittadino a cui è stato chiuso un blog.
Rete 4 e il blog di Ricca sono strumenti di comunicazione. Lo sapevi? Rutelli
non ti ha detto nulla?
Riporto come promemoria l’intervista a Di Stefano di
Europa 7.

Continuate a inviare le vostre opinioni e suggerimenti al dipendente Gentiloni
sul suo blog:
www.paologentiloni.it .
13/03/2007 Europa 7: la televisione scomparsa (http://www.beppegrillo.it)

In Italia c’è una cupola dell’informazione. Si sapeva già, ma ora c’è la
certezza: lo dimostra Francesco Di Stefano di Europa 7. Una
cupola bipartisan, solida, d’acciaio. Non è più come nella Prima Repubblica con
tre canali televisivi che commentavano lo stesso fatto in modo diverso. E poi
il cittadino faceva la media. No, ora c’è un monopolio e il
cittadino ha la sicurezza del falso. In un certo senso è più garantito.
Seguitemi in questa storia incredibile. Nel 1999 è assegnata a
Europa 7 la concessione per trasmettere sul territorio
nazionale, che viene revocata a Rete 4. Per legge dopo SEI mesi Europa 7
dovrebbe usare le frequenze di Rete 4. Il governo di CENTROSINISTRA non fa
nulla. Fede è rilassato.
Nel 2002 la Corte Costituzionale stabilisce
come termine ultimo per la partenza di Europa 7 il 31.12.2003. Puntuale come un
conflitto di interessi arriva il decreto Berlusconi il
23.12.2003 che proroga i termini. Il decreto deve però essere firmato dal
Presidente della Repubblica Ciampi: che lo firma!
Francesco di Stefano, editore di Europa 7, decide di rivolgersi
al Consiglio di Stato: che gli dà ragione. Forte di questa
sentenza va alla Corte di Giustizia Europea: che gli dà
ragione. Arriviamo al nuovo governo di CENTROSINISTRA. Dopo un’accanita
resistenza contro il giudizio della Corte di Giustizia Europea da parte della
Commissione Europea condotta da Frattini si giunge all’udienza.
Il rappresentante dell’avvocatura dello Stato Italiano si
presenta per difendere Rete 4 e la legge Gasparri (è vero, non ci credete, ma è
vero). L’Italia viene messa in mora dalla Commissione Europea per la legge
Gasparri.
Gentiloni, ministro delle Comunicazioni di nomina rutelliana,
non applica la decisione della
cortecostituzionaleconsigliodistatocortedigiustiziaeuropea. Anzi, va
oltre, e propone un disegno di legge dai tempi lunghi e incerti che, se venisse
approvato, lascerebbe le cose come stanno. Per capire come guardate il video.
Dura lex, sed retequattro. RESET!
Archivio Rete 4 è illegale. Sentenze della Corte Europea
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