I governatori di Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, le aree
italiane attraversate dalla linea Torino-Lione scrivono al premier: «Al più
presto la messa in opera»
Ormai il dibattito sulla costruzione della linea ferroviaria ad alta
velocità Torino-Lione è più che aperto. Predisporre «al più presto» il
calendario della messa in opera del progetto della linea ad alta velocità
Torino-Lione, dettagliarne le necessità finanziarie per il periodo 2007-2013,
«con espliciti impegni di pagamento secondo ripartizione
Un cantiere della Tav annuale», impegnarsi a privilegiare la ferrovia come mezzo
di trasporto delle merci sui percorsi a lunga distanza.
È quanto chiedono con una lettera aperta al presidente del Consiglio
Romano Prodi ed al ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, tre
presidenti di Regione, Mercedes Bresso, per il Piemonte, Roberto Formigoni, per
la Lombardia, e Riccardo Illy, per il Friuli Venezia Giulia. La sollecitazione
parte della considerazione che entro il mese di giugno la coordinatrice dell'Ue
per il progetto 6 (Lione-Torino-Milano-Lubiana-Budapest-frontiera Ucraina),
Loyola de Palacio, «dovrà riferire alla Commissione europea sull'avanzamento di
tale corridoio, facendo una proposta per il suo cofinanziamento nell'ambito del
budget europeo 2007-2013 per le reti Transeuropee dei Trasporti».
Il «progetto 6 - aggiungono i tre presidenti di Regione - è uno dei 30
progetti infrastrutturali prioritari dell'Unione Europea. La sua rilevanza è
accresciuta dal fatto che esso incrocerà altre due direttrici ferroviarie
europee strategiche per il nostro Paese, la Genova-Rotterdam e la
Verona-Brennero-Monaco-Berlino». Il corridoio ferroviario consentirà di
«raggiungere l'obiettivo di un rilevante trasferimento del traffico merci dalla
strada alla ferrovia lungo tutto l'asse est-ovest nella pianura padana, con
significativi vantaggi ambientali, energetici e per la sicurezza».
Bresso, Formigoni e Illy ricordano che la nuova linea ferroviaria ad alta
capacità Torino-Lione fu indicata più volte delle autorità europee quale «anello
fondamentale del progetto 6», che i governi italiano e francese, hanno
sottoscritto un accordo internazionale per la sua realizzazione, accordo
ratificato dai rispettivi Parlamenti nazionali, e che il 5 maggio 2004 i
ministri dei Trasporti italiano e francese hanno firmato a Parigi un "Memorandum
di intesa" in cui viene definita la ripartizione finanziaria dell'opera tra i
due Stati ed i finanziamenti attesi dall'Unione Europea" .
Inoltre, i progetti preliminari della tratta internazionale da Bruzolo
(Torino) a Saint-Jean de Maurienne e della tratta Bruzolo-Settimo Torinese sono
già stati approvati dal Cipe. Nella lettera i tre presidente ricordano infine
che, dopo le proteste degli abitanti della Valle di Susa contrari al progetto,
«é stato costituito e sta iniziando la propria attività di approfondimento degli
aspetti ambientali, sanitari ed economici, l'Osservatorio tecnico sulla
Torino-Lione, composto dai rappresentanti degli enti locali, delle istituzioni
locali e dei ministeri delle Infrastrutture, dell'Ambiente e della Salute», e
ribadiscono la richiesta di rispettarne «le linee guida che emergeranno»
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