Il mercato libero dell’energia rimane ancora di scarso interesse per i
consumatori. Spesso il vantaggio economico è di pochi euro, i benefici attesi
rischiano di rimanere sulla carta o comunque di essere inferiori a quanto ci
si aspettava e le tariffe non sono facilmente comparabili o comprensibili.
Ogni anno sembra che 100 mila consumatori passino al mercato libero ma 15 mila
ritornino a quello vincolato. E che il 30% dei consumatori
passati al mercato libero spendano più di prima.
È quanto evidenziato dalla Fondazione Consumo Sostenibile
che ha preso parte alle audizioni con l’Autorità per l’energia elettrica e il
gas. Ha detto Paolo Landi, presidente della Fondazione: “Occorre fare di più
per sviluppare il mercato libero. È indispensabile una maggiore concorrenza
con un mercato europeo dell’energia. Occorre rendere più consapevoli i
consumatori contro le informazioni ingannevoli”. La Fondazione lancia anche
una “istruzione per l’uso” molto pratica: “Alle promesse di una riduzione
della bolletta del 10% fatta al telefono o nel porta a porta si risponda
chiedendo la proposta scritta, se segue un rifiuto …. arrivederci e grazie!”.
La Fondazione ha sottolineato che è indispensabile una maggiore
interconnessione europea delle reti elettriche e del gas, e ha
chiesto di dare ai consumatori adeguate informazioni perché,
quando passano al mercato libero, la loro scelta sia consapevole, e perché
siano adeguatamente tutelati dalle pratiche commerciali scorrette che spesso
passano dal telefono o attraverso il porta a porta. La Fondazione chiede
inoltre una semplificazione delle tariffe per renderle
comprensibili e comparabili e un estratto conto annuale in cui siano riportati
i dati significati sul consumo, sulla spesa, le variazioni rispetto all’anno
precedente e le modalità di cambio del gestore
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