
La Chiesa, i cristiani, tra cui molti cattolici, e
anche i musulmani "accettarono, a costo della loro stessa vita, di
salvare gli ebrei dalla Shoah". Lo ha ricordato il cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato Vaticano.
La Chiesa, i
cristiani, tra cui molti cattolici, e anche i musulmani "accettarono, a
costo della loro stessa vita, di salvare gli ebrei dalla Shoah". Lo ha
ricordato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano,
intervenuto ieri pomeriggio al Campidoglio a Roma per la presentazione
del libro di Martin Gilbert, illustre storico inglese, intitolato 'I
giusti - Gli eroi sconosciuti dell'Olocausto'. Alla vigilia della
Giornata della memoria che si celebra sabato 27 gennaio, il braccio
destro di Benedetto XVI ha ricordato che l'Olocausto fu una "tragedia
senza precedenti", uno "sterminio pianificato". "La tragedia bellica e
la Shoah - ha sottolineato Bertone - hanno segnato profondamente la
nostra civiltà. Il patrimonio di tolleranza e di democrazia è stato
messo a dura prova, ma è stata anche messa a repentaglio l'Europa con i
suoi valori religiosi", ha proseguito il porporato.
Il segretario di Stato ha ricordato anche il ruolo della Chiesa
cattolica per "la salvezza dei tanti ebrei che rischiavano di morire nei
lager. Fu questa - ha continuato Bertone - una guerra fatta senza
proclami, senza manifesti, senza teorie, senza retorica". "In questa
guerra - ha proseguito Bertone - la chiesa cattolica, intesa come
istituzione, ebbe una sua parte. Specifica e rilevante - ha spiegato
ancora il porporato - sotto Pio XII e seguendone le direttive, essa
cercò di coordinare gli sforzi in favore delle vittime di guerra e
soprattuto di trasmettere un esempio ai fedeli. E' questo - ha aggiunto
- il presupposto su cui si fondò l'azione del papa e dei suoi
collaboratori".
Quello di papa Pacelli "non fu un silenzio ma un parlare intelligente e
strategico come dimostra il Radio messaggio natalizio del 1942 che fece
andare su tutte le furie Hitler". Per questo, per il porporato, "non si
può parlare di silenzio ma di una serie di interventi misurati e
proporzionati alla situazione in corso". "La Chiesa - ha aggiunto
Bertone - tiene conto degli ebrei e delle autorità ebraiche che subito
dopo la guerra hanno voluto ringraziare personalmente Pio XII per i suoi
interventi e per la strategia che ha messo in atto per salvarli". Alla
domanda di come stia procedendo il processo di beatificazione di papa
Pacelli, il segretario di Stato ha preferito glissare la domanda, mentre
sugli archivi, il porporato ha ricordato anche "la dichiarazione di
condanna dell'antisemitismo del 1928 dell'ex Sant'Uffizio, molto netta e
molto chiara. Un documento - ha concluso Bertone - che viene
assolutamente dimenticato come se la condanna dell'antisemitismo fosse
solo quella del Concilio Vaticano II''.
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