La seconda
conferenza OSCE sull'antisemitismo durata due giorni a Berlino, su invito del
ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, si e' chiusa con una severa
condanna di tutti gli atti motivati dall'antisemitismo o altre forme di odio
razziale o religioso, e gli Stati partecipanti si sono accordati su specifiche
contromisure pratiche.
Il presidente
dell'OSCE, il bulgaro Salomon Passy, ha letto la "Dichiarazione di Berlino" ed
elencato le misure che i 55 Stati membri dell'organizzazione intendono adottare,
fra cui l'assunzione di informazioni, in forma anche statistica, circa i crimini
antisemiti e sui crimini ispirati dall'odio razziale in genere. E' l'ODIHR,
l'osservatorio istituzionale sui diritti umani con sede a Varsavia, si e'
impegnato a raccogliere e distribuire nell'area OSCE i dati.
Passy ha detto
che "Le parole di Elie Wiesel e Simone Veil sono un avvertimento per noi tutti a
non perdere mai la memoria" su questi crimini. Il segretario di Stato USA Collin
Powell, intervenuto alla conferenza, e' intervenuto brevemente sottolineando che
- mentre criticare Israele e' legittimo - il limite e' superato quando i critici
impiegano metodi e simbologie di tipo nazista.
La dichiarazione
di Berlino contiene altre concrete misure per adeguare i sistemi legali dei vari
Paesi al fine di prevenire e sanzionare le aggressioni antisemite , le violenze
e le discriminazioni e per rinnovare i sistemi educativi per promuovere il
ricordo dell'Olocausto ed educare alla tolleranza. E' stato anche esaminato,
durante la conferenza, il ruolo dei media, che possono influire sui pregiudizi
dei cittadini, e soprattutto dei giovani, a seconda del taglio che danno alle
notizie ed ai commenti riportati.
Un rapporto
pubblicato un mese fa dall'Osservatorio europeo contro il razzismo e la
xenofobia rilevava che l'antisemitismo e' in crescita nell'Unione Europea. Dal
rapporto emergeva che nella maggior parte dei casi i responsabili dei gesti
violenti e discriminatori sono giovani europei bianchi disadattati, incitati da
gruppi di estrema destra o da giovani musulmani di origine nordafricana.
Una recentissima
indagine, effettuata sull'Italia dall'Universita' La Sapienza di Roma e
finanziata dall'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane, rivela in particolare
che il 22% dei giovani italiani dimostra notevole razzismo. Lo studio evidenzia
un forte pregiudizio nei confronti di tre minoranze culturali, musulmani, ebrei
ed extracomunitari, diffuso in particolare in Lombardia, Veneto e Friuli.
Alcuni mesi fa la
questione dell'antisemitismo era stata oggetto di un incidente diplomatico con
Romano Prodi. Infatti un sondaggio della Commissione europea fra i cittadini
dell'Unione aveva evidenziato come lo Stato d'Israele fosse ritenuto uno dei
piu' pericolosi elementi per la stabilita' e la pace mondiale.
Non erano emerse
invece preoccupazioni a carico di Hamas e simili organizzazioni, per il motivo
che il sondaggio confrontava fra loro gli Stati e non comunita' di tipo diverso
o non riconociute a livello internazionale. Cio' genero' le accuse della
comunita' ebraica che chiese ed ottenne le scuse di Prodi. Un seminario
sull'antisemitismo che aveva rischiato di saltare si tenne comunque a febbraio,
ma le polemiche non si sopirono.
La conferenza di
Berlino ha visto 800 participanti, incluso i rappresentanti di molte
associazioni non governative e di Stati partner dell'OSCE, fra i quali Israele,
ed e' stata accompagnata da imponenti misure di sicurezza.
Reazioni negative
alla due giorni sono venute dalla Palestina, di cui alcuni autorevoli esponenti
hanno sottolineato il trattamento ricevuto da Israele dalla popolazione
palestinese e accusato Tel Aviv di montare la questione dell'antisemistismo per
nascondere la propria politica nella regione. Mahmud Nammura, uno scrittore
arabo che ha esaminato in vari libri le questioni relative all'antisemitismo
viste dai musulmani, si e' detto al 100% sicuro che lo scopo vero della
conferenza fosse coprire "i crimini israeliani a Rafah, Jenin e Nablus".
Nei Paesi arabi
si fa notare che dei relatori intervenuti alla conferenza solo il ministro degli
esteri irlandese Brian Cowen, il cui Paese ha assunto di recente la presidenza
temporanea d'Europa, ha dato voce ad un approccio piu' bilanciato sull'odio
razziale.
Archivio27/01/2007 Archivio Giornata della Memoria
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