(LETTERA AGLI
AMICI. Napoli, 14/07/2009)
jambo! Sono appena tornato
dal Cinema Modernissimo, dove ho potuto gustare in prima visione il documentario
“Una montagna di balle”, ed ho sentito una grande voglia di riprendere in mano
la penna. E’ infatti passato un anno da quando scrissi quell’ultima pesante
lettera: “E’ al colmo la feccia”. Purtroppo, la nostra situazione campana è
andata peggiorando nel silenzio più totale dei cittadini, dei media e della
Chiesa. Un anno pesante questo.
I potentati
economico-finanziari (vera piovra che avvinghia tutto!) hanno trionfato
schiacciando con la forza militare qualsiasi resistenza della cittadinanza
attiva e responsabile in Campania. Lo Stato è al servizio del
business. E i media nelle mani
di chi controlla la finanza. E il popolo drogato a credere ciò che gli viene
raccontato in TV. Un esempio su tutti:l’estate 2008 il Mago Merlino annuncia in
TV agli italiani che il problema dei rifiuti a Napoli e’ risolto. E l’Italia gli
crede! E’ possibile che il popolo italiano sia talmente ipnotizzato? Aveva
ragione Karl Popper quando affermava che, con questa televisione, non ci può
essere democrazia.
Per questo mi ha
fatto bene ritrovare nel documentario “Una montagna di balle” il vero racconto
della tragica storia dei rifiuti in Campania. Finalmente una parola vera nella
Menzogna che impera. Ha fatto bene anche a me ritornare su questa tragica storia
che ho vissuto e vivo sulla mia pelle: la visione di quel documentario è stata
per me una catarsi.
Dagli anni’90 ,da
quando l’Italia non ha più potuto seppellire i propri rifiuti tossici in
Somalia, la Campania ne è diventata lo sversatoio nazionale . Gli industriali
del centro-nord hanno stretto un accordo con la Camorra perché facesse il lavoro
sporco di seppellire quei rifiuti tossici nel Triangolo della Morte (Acerra
-Nola- Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Giugliano, Qualiano…) e nelle
campagne del Casertano. E’ questo che ha permesso all’industria del centro-nord
di essere competitiva in chiave internazionale. Questi rifiuti tossici, sepolti
nel nostro territorio, producono nano-particelle che bombardano le donne incinte
e i neonati , da cui tumori , leucemie, malformazioni.
Mi sorgono spontanee
a questo proposito, due domande, poste recentemente alla classe dirigente
napoletana di Sinistra, dal noto scrittore napoletano Ermanno Rea : “ Politici
campani, eravate informati che il territorio campano era il ricettacolo dei
rifiuti tossici? Se lo sapevate, perché avete taciuto, rendendovi di fatto
complici di chi, cinicamente, inquinava? Se invece non lo sapevate, perché non
avete avuto il coraggio di dimettervi, dimostrandovi più attaccati alle vostre
poltrone che al vostro amor proprio?
Ma “Una Montagna di
Balle” punta poi l’obiettivo sul disastro dei rifiuti ordinari. Infatti su un
territorio già martirizzato dai rifiuti tossici, si è sovrapposta, dal 1994,
l’emergenza rifiuti solidi urbani gestita da dieci commissari straordinari,
scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti: è stata la politica
degli affari e del profitto. Infatti, i potentati economico-finanziari avevano
deciso di incenerire i rifiuti, perché avevano capito che potevano ottenere
più profitti che non con la raccolta differenziata. Ci guadagnano infatti,
primo, costruendo gli inceneritori (questi mostri costano una barca di soldi),
secondo, vendendo energia elettrica che ottengono bruciando i rifiuti e, terzo,
beneficiando del Cip6 (la bolletta che ogni cittadino paga allo stato per le
energie rinnovabili). Purtroppo i soldi per il Cip6 non vanno alle energie
rinnovabili, ma all’energia prodotta dagli inceneritori (unico caso in Europa!).
Si tratta di almeno 3 miliardi di euro all’anno. Ecco perché i poteri forti
vogliono incenerire!. E’questa la politica affaristica che ha segnato
profondamente i governi che si sono susseguiti dal 1994, di centro-destra come
di centro-sinistra. E’ stata questa politica che ha portato al disastro campano.
I commissari
straordinari non hanno mai voluto fare la raccolta differenziata, ed hanno
utilizzato oltre 2 miliardi di euro per produrre 7-8 milioni di tonnellate di
ecoballe (di eco non hanno proprio nulla) stoccate fuori dalla città di
Giugliano: 14 km di lunghezza, 4 di larghezza, proprio nelle bellissime campagne
dei Borboni (note come “Taverna del re”).
In questi 15 anni, i
commissari dei rifiuti non sono stati capaci di far funzionare un solo sito di
compostaggio, che avrebbe eliminato il 40% dei rifiuti (l’umido che diventa
compost). Con la raccolta differenziata porta a porta avrebbero potuto dare
lavoro a tanti giovani campani disoccupati! Hanno invece preferito arricchire
quattro industriali già straricchi.
“Una Montagna di
balle” dimostra con chiarezza come il disastro rifiuti in Campania del 2008 sia
stato costruito ad arte per convincere tutti che l’unica soluzione era quella
delle mega-discariche e degli inceneritori. E così avvenne. Il governo
Berlusconi, con il decreto 90 impone alla Campania 12 mega-discariche e 4
inceneritori. Se questi inceneritori entreranno mai in funzione, noi campani
dovremmo importare rifiuti per farli funzionare! E tutto questo ci è imposto con
la forza dell’esercito( inceneritori e mega-discariche diventano “siti di
sicurezza nazionale!”)
E considerare che
l’ordine dei medici francese , seguito da quello inglese, ha bandito la
costruzione di inceneritori, perché ha evidenziato che nelle aree ad essi
adiacenti , un aumento di leucemie e linfomi in età pediatrica!Ritengo criminale
imporre inceneritori ad una regione già martire per i rifiuti tossici.
Quella sera al ‘Modernissimo’,gustando
“Una montagna di balle”, ho rivissuto emotivamente questi anni di lotte ed ho
capito quante balle ci hanno raccontato! Montagne!
E mi è ritornata la
voglia di riprendere la penna ricordando le parole di un profeta ebraico che ha
accompagnato il suo popolo in esilio a Babilonia:
Una voce dice :”GRIDA!”
Ed io rispondo:”Che dovrò gridare?” (Isaia 40,6)
Sono felice di
essere stato e di essere in Campania in questo tempo difficile a fianco ai miei
fratelli e sorelle, tentando di resistere. Siamo stati schiacciati, ma nessuno
ci può togliere la volontà di gridare, non solo per quello che è avvenuto, ma
anche per quello che ora sta avvenendo.
Grido contro il piano criminale dei rifiuti imposto alla
Campania dal governo Berlusconi che significa morte per tanti, in nome del
profitto.
Grido contro la militarizzazione della Campania (siamo un
territorio occupato): l’esercito presiede le mega-discariche e gli inceneritori.
Impossibile, in questi siti, qualsiasi controllo o protesta popolare.
Grido contro la brutale repressione dei cittadini attivi di
Chiaiano (estremo lembo nord del comune di Napoli) che, con mille stratagemmi
hanno resistito per quasi un anno all’apertura di una discarica nelle cave del
loro territorio (collocare una discarica a Chiaiano è come collocarne una a
Villa Borghese a Roma). La forza bruta dello Stato ha schiacciato ogni
resistenza civile ed ha aperto le cave ai rifiuti. Per fortuna lo “zoccolo duro”
di Chiaiano continua a resistere.
Grido contro l’inceneritore di Acerra, inaugurato il 26 marzo
scorso in pompa magna da Berlusconi, non ancora collaudato, malfunzionante, che
costituisce un’altra grave minaccia alla salute nel Triangolo della morte. È
incredibile che oltre alla A2A (Brescia-Milano), a cui è stata affidata la
gestione dell’inceneritore, continui ad operare ancora la FIBE, sotto processo
per “truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture”.
Quel giorno Berlusconi ha definito “eroi” i capi della FIBE, perché hanno saputo
resistere nonostante gli “attacchi”della magistratura.
C’è ancora uno Stato
di diritto in questo Paese?
Grido contro la decisione, presa quel 24 marzo da Berlusconi, di
seppellire le ceneri tossiche di Acerra nella discarica di Terzigno (Parco
Nazionale del Vesuvio!) quali “materiali di copertura”.
Queste ceneri
dovrebbero, per legge, essere sepolte in cave speciali di salgemma in Germania.
Grido per il rogo del 12 maggio a Marcianise (fra Caserta e
Napoli), dove la Camorra ha dato fuoco a 700.000 tonnellate di copertoni, che
hanno continuato a bruciare per una settimana (quasi inutile l’intervento dei
vigili del fuoco), producendo una nube tossica che ha avvolto per settimane
l’intera regione ( la legge contro i delitti ambientali è ferma in Parlamento da
oltre 10 anni).
Grido contro il disastro della discarica di Ferrandelle
(Caserta), dove sono stati sversati oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti
tal quali . In quella discarica c’è un sito di compostaggio, costruito anni fa e
mai utilizzato, pieno di balle di rifiuti tal quali.
Grido contro la decisione di costruire un nuovo inceneritore a
Napoli est, nella zona di Ponticelli, nel cuore della città, che brucerà 400mila
tonnellate di rifiuti all’anno. La gara d’appalto per costruire quell’inceneritore
(che costerà 230 milioni di euro) è stata rimandata a settembre. In una zona già
altamente inquinata, costruire un inceneritore è criminale.
Grido contro le stravittoria delle ecomafie, che diventano
sempre più potenti e strafottenti in questa regione. Basta leggere il rapporto
2009 di Legambiente per rendersene conto.
Grido contro la decisione di bruciare le eco balle nei
cementifici di Maddaloni(Caserta) e nelle centrali dell’ENEL.
Grido per questa regione martirizzata, simbolo del pianeta
Terra, anch’esso minacciato di morte in nome del profitto. Basta leggere
l’ultimo Rapporto dei 2500 scienziati dell’ IPCC (il comitato scientifico
dell’ONU per i cambiamenti climatici) per rendersene conto e capire la gravità
della situazione.
Questo mio
grido si unisce al grido di
tanti cittadini che dal basso stanno impegnandosi per far nascere il nuovo.
E il nuovo , può
oggi nascere solo dal basso.
Dall’alto non c’è
più nulla da aspettarsi. La speranza viene solo dal basso, dalla capacità dei
gruppi, comitati di mettersi insieme, di fare rete sia a Napoli come in
Campania. In questo periodo sono nati il Coordinamento regionale per la gestione
pubblica dell’acqua e il Coordinamento regionale rifiuti che riunisce le
comunità e i comitati su base regionale. Sta nascendo ora anche il Forum
regionale antirazzista che riunisce i gruppi che lavorano a favore di immigrati
e Rom. Sta lentamente nascendo anche la rete di comunità immigrate della città
di Napoli per permettere ai rappresentanti delle comunità etniche presenti sul
territorio di parlare. In questo spirito è nato quest’anno anche Segnali di Fumo
che mette insieme pezzi di cittadinanza attiva in città per fare pressione sulle
istituzioni locali. Senza dimenticare la Rete del Rione Sanità che da anni
lavora per creare sinergia in questo non facile quartiere, e che quest’anno ha
finalmente fatto partire , in stretta collaborazione con la Banca Etica , il
Microcredito per stimolare nel Rione nuove iniziative economiche.(Tutto questo
dovrebbe partire il prossimo autunno).Sono tutti segni di speranza perché non è
facile a Napoli e in Campania lavorare insieme; c’è un nuovo spirito che dal
basso sta soffiando in questa regione. Questo lavoro unitario ha portato ad una
bellissima vittoria proprio in questo mese contro l’inceneritore a biomasse che
era in progettazione a S. Salvatore Telesino( Benevento).
Insieme si può!
La speranza viene
dai fratelli/sorelle di strada impegnati strenuamente sull’acqua, sui rifiuti,
sull’ambiente. Sono nate delle splendide amicizie ,che ci sorreggono in questa
difficile resistenza in Campania.
Fra i tanti e tante,
vorrei ricordare Raffaele Del Giudice, presidente di Legambiente Campania che,
mosso da una sacra passione per le sue terre,lotta contro lo strapotere delle
ecomafie. E’ lui che ha scoperto il disastro di Ferrandelle .Finché ci sono
persone così, c’è ancora speranza in questa regione. Una speranza che nasce
dalle autentiche relazioni umane dentro i comitati, i gruppi, le reti dove le
persone diventano ‘dono’ gli uni per gli altri:la straordinaria ricchezza di
questo popolo.
L’ho sperimentato
soprattutto nelle piccole comunità cristiane (sono sette) che, con padre
Domenico (il suo arrivo alla Sanità è stato un grande dono per me !), stiamo
coltivando qui, alla Sanità. E’ straordinario vedere la ricchezza delle
relazioni umane, la capacità di lettura della realtà alla luce del Vangelo (è la
lettura popolare della Bibbia) e l’impegno verso i più poveri (ogni mercoledì
sera portano un pasto caldo a chi dorme per strada!).E’ proprio bello vedere
che sono i poveri che aiutano i poveri! Quanta speranza ricevo da loro! E
quanta speranza ho avuto dai volti dei ragazzi in difficoltà del Rione Sanità ,
durante il campo di lavoro(13-19 luglio), che abbiamo organizzato. E’ stato
padre Domenico a sapere aggregare le forze del territorio e trasformare questo
sogno in realtà!Quanta forza, gioia, umanità ho ricevuto dai volti di questi
ragazzini, di una vitalità straordinaria, e dai loro genitori!E’ stata una
boccata di speranza, di Vangelo!
Ho scelto come
missionario di vivere in questa città e regione in questo preciso e drammatico
momento storico , per annunciare la ‘buona novella’ di vita di Gesù di Nazareth
e per denunciare la situazione di morte che incombe. Sono grato che il Papa
nella sua recente enciclica sociale abbia voluto ricordare che il nesso stretto
che c’è tra fede e vita concreta in campo economico, come politico e culturale .
Ecco perché mi impegno come missionario e come prete ,su questi temi
fondamentali per la vita. E nutro la profonda convinzione che siamo nelle mani
di un Papà,per cui l’ultima parola non sarà della Menzogna, ma della Verità. Ne
è un esempio la storia tragica dell’amianto.
Ci sono voluti vent’anni
di duro impegno sociale per arrivare al grande processo di Torino, ora in
corso, contro gli industriali dell’amianto. Non mi direte che gli industriali
non sapevano , negli anni ’70-’80, che l’amianto produceva tumori ( il terribile
mesotelioma!). Lo sapevano , ma ha vinto la logica del profitto…! E così abbiamo
avuto migliaia e migliaia di vittime!
Sul monumento alle
vittime dell’amianto a Monfalcone c’è scritto:
“Costruirono le stelle del mare,
li trafisse la polvere,
li uccise il profitto.”
Che non succeda
altrettanto per i rifiuti!
Dio è stanco di
morti in nome del profitto: Lui vuole che i suoi figli vivano in pienezza la
loro vita, ora e per sempre .Basta con tanti morti in nome del profitto.
Che vinca la vita!
Alex Zanotelli
http://www.comitatocittadinosangiorgioacremano.it
Archivio Emergenza Napoli
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