Rapporto Confcommercio-Legambiente sull'Italia del disagio insediativo:
da un lato le eccellenze, dall'altro 4.395 comuni in situazioni di
disagio, pari al 42,1% del totale nazionale / PDF:
Il Rapporto
La fotografia dell'Italia "a due velocità"
vede da un lato il Paese delle eccellenze, quello degli oltre duemila comuni
che sono riusciti a fare rete e a produrre decentramenti, attrattività e
turismo, dall'altro i comuni del "disagio insediativo": si prevede che nel
2016 saranno 4.395, praticamente uno su due. E ben 1.650 sono destinati a
diventare "ghost town", città fantasma a rischio estinzione. È quanto emerge
dal rapporto di Confcommercio-Legambiente sull'Italia del disagio
insediativo "1996/2016 - Eccellenze e ghost town nell'Italia dei piccoli
comuni", realizzato in collaborazione con Serico-Gruppo Cresme. In
2.048 comuni il territorio è riuscito a proporre e realizzare
sinergie locali costruendo sistemi-rete, decentramenti produttivi,
attrattività insediativa, diffusione turistica, e dunque benessere: è
l'Italia delle "eccellenze", composta da tutto l'asse della pianura padana,
in particolare la grande conurbazione nord-lombarda, dal Nord-Est e da
Toscana, Umbria e Marche.
Dall'altro lato ci sono i comuni che versano in "disagio
insediativo": erano 2.830 nel 1996, 3.556 nel 2006, secondo le
previsioni saranno 4.395. Questi ultimi rappresentano il 42,1% dei comuni
italiani, occupano il 37,4% del territorio e sono sede residenziale del
10,4% della popolazione. Hanno solo il 4,6% degli stranieri residenti e
producono appena il 7,9% del reddito italiano, pari ad una redditività media
inferiore del 24% rispetto al totale nazionale. La situazione non è fiorente
né dal punto di vista delle entrate tributarie né per presenze turistiche,
che sono pari al 6,8% del totale nazionale e testimoniano una difficoltà di
promozione del territorio. Le 610mila unità locali produttive (10,1% del
totale nazionale) pur in linea con la quota della popolazione, occupano solo
il 4,7% degli addetti evidenziando quindi una capacità occupazionale pari
alla metà della media nazionale. Debole è anche la presenza del commercio:
136mila negozi (7,8% del totale nazionale) che occupano il 3,7% degli
addetti. L'economia è fortemente dipendente dal sistema produttivo primario,
con un elevato numero di partite Iva di imprese agricole. E i depositi
bancari rappresentano solo il 2,9% rispetto al totale nazionale.
Nella proiezione al 2016 ci sono poi i comuni destinati a
diventare città fantasma: sono un quinto del totale e accolgono il
4,2% della popolazione. La situazione che si registra in tali comuni è
negativa per tutte le variabili della ricchezza: vi lavora il 2,1% degli
addetti italiani; negli esercizi commerciali è occupato solo l'1,5% degli
addetti nel settore; l'opportunità turistica è sporadica; vi è infine
carenza di presidi sanitari ma anche nel sistema scolastico.
Per il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli
"dal rapporto emerge uno 'spaccato' del nostro Paese che mostra non tanto la
consueta contrapposizione geografica Nord-Sud, quanto un'Italia a diverse
velocità in cui chi è in ritardo non recupera". Di conseguenza "di fronte al
rischio concreto di desertificazione, nel prossimo decennio, per numerosi
piccoli comuni, ci deve essere un impegno e uno sforzo collettivo ancora
maggiore - continua Sangalli - da parte di tutti i soggetti - istituzioni,
enti locali, cittadini, imprese - perché quei luoghi e quelle identità, che
sono non solo un patrimonio di inestimabile valore ma le radici stesse del
paese, non vadano perduti e spariscano per sempre".
Per Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente,
i dati presentati "danno il quadro di una situazione che rischia di
aggravarsi ulteriormente alla ripresa dalla pausa estiva per gli effetti
delle politiche in atto". "Il taglio di 80mila insegnanti rischierà di
penalizzare proprio le scuole dei piccoli comuni - continua - Anche per
questo è importante che tutte le forze politiche si impegnino per approvare
la legge sui piccoli comuni, un progetto forte e condiviso, sottoscritto da
oltre 120 parlamentari di tutti gli schieramenti, che indica chiaramente
un'idea e una politica: considerare i comuni con meno di 5.000 abitanti, non
un'eredità del passato, ma tra i protagonisti del futuro del Paese".
LINK:
Confcommercio-Legambiente: "1996/2016: eccellenze e ghost town
nell'Italia dei piccoli comuni"
http://www.helpconsumatori.it
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