Il governo è stato battuto al Senato sul
decreto legge sugli
sfratti. L'aula ha approvato con 151 sì e 147 no una
pregiudiziale di costituzionalità presentata dall'opposizione. Con la
bocciatura da parte dell'aula di Palazzo Madama decade il decreto legge
sugli sfratti e ricomincia - come dichiara l'Unione Inquilini
- da subito "il calvario per 200.000 famiglie, circa 600.000 persone in
tutta Italia, alle cui porte busseranno nuovamente ufficiali giudiziari e
forze dell'ordine. Persone povere, anziani, malati terminali, portatori
d'handicap sono adesso nuovamente in balia della legge della giungla".
Soddisfatta della mancata approvazione Confedilizia:
"L'accettazione da parte del Senato della pregiudiziale posta
dall'opposizione contro il decreto legge sfratti - si legge nella nota
diffusa dalla confederazione - rappresenta la reazione ad un inusitato atto
di prepotenza contro la proprietà, alla quale si pretendeva di imporre, come
mai finora avvenuto, la modifica della durata di locazioni in corso e,
soprattutto, un blocco degli sfratti di una durata e di una estensione
territoriale che non ha precedenti". Di segno opposto l'opinione
di Rifondazione Comunista. Secondo il deputato Prc, Massimigliano
Smeriglio, La bocciatura di questo provvedimento, del resto già limitativo
perché interessava solo alcune categorie protette, in aggiunta all'assenza
di interventi in finanziaria sull'emergenza casa, rischia di fare esplodere
un vera e propria bomba sociale.
L'Anci, invece, chiede l'adozione di un altro provvedimento:
''E' urgentissimo un nuovo provvedimento - afferma Claudio Minelli,
responsabile delle politiche abitative dell'Associazione nazionale dei
Comuni italiani - perche' migliaia di famiglie in grave condizione di
disagio rischiano di finire in mezzo alla strada" riferendosi in particolare
ai nuclei famigliari all'interno dei quali sono presenti gravi condizioni di
disagio, anziani, portatori di handicap, minori ecc..
Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, Presidenti di Adusbef e
Federconsumatori chiedono di reiterare immediatamente il decreto.
Si dichiarano "esterrefatti della votazione che si è verificata in Senato e
che colpisce gli sfrattati non morosi con bassi redditi, gli
ultrasettantenni, i malati terminali ed i disabili. Ci auguriamo che non si
renderà necessaria una mobilitazione con i sindacati degli inquilini per
ristabilire tale normativa che sicuramente sarà patrocinata dalle nostre due
associazioni in tutte le piazze italiane".
"Porteremo - aggiungono - a conoscenza della cittadinanza
le singole espressioni di chi ha votato contro questo provvedimento
dimostrando scarso senso di coscienza sociale e civica. Non vorremmo che,
ancora un volta, la votazione negativa sia frutto di una maggiore attenzione
verso quegli strati sociali che si arricchiscono grazie all'evasione fiscale
o alla possibilità di modificare prezzi e tariffe con un semplice tratto di
penna, anziché avere una maggiore sensibilità verso gli strati sociali più
deboli del paese
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