Le previsioni delle tendenze demografiche in Europa segnalano che a
metà del secolo conteremo 11 milioni di italiani in meno ma la popolazione
diminuirà soltanto di 5 milioni grazie all'immigrazione.
A meta' del secolo ci saranno oltre 11 milioni di
italiani in meno, ma, in virtù dell'immigrazione, la popolazione
della penisola diminuirà soltanto di poco più di 5 milioni di abitanti. E'
quanto emerge dalle previsioni di Eurostat sulle tendenze demografiche in
Europa, che indicano inoltre che nel 2051 ci saranno due persone in età da
lavoro (tra 15 e 64 anni) per ogni pensionato, a fronte delle quattro
attuali.
L'Ufficio
statistico dell'Ue stima che la popolazione italiana passerà
dagli attuali circa 58 milioni a poco meno di 52,5 milioni nel
2051. Nel cinquantennio preso in considerazione, si prevede in sostanza che
ci saranno circa 20,5 milioni di nascite a fronte di oltre 31,5 milioni di
decessi con un saldo negativo di 11,2 milioni. Il calo netto della
popolazione italiana sarà però mitigato dall'afflusso di oltre 5,5 milioni
di immigrati. Il saldo negativo italiano e' numericamente il secondo più
grave d'Europa, dopo quello della Germania che si prevede vedrà i suoi
abitanti diminuiti di oltre 8 milioni.
Tuttavia, grazie agli aumenti demografici soprattutto in Francia
(+5,7 milioni) e in Gran Bretagna (+4,5 milioni), la popolazione europea
diminuirà soltanto di poco più di 8,5 milioni da qui al 2051. Un altro dato
rilevante e' che nel continente gli anziani aumenteranno molto di più della
popolazione considerata attiva , al punto che nel 2051 ci sarà un pensionato
ogni due persone in età da lavoro: attualmente il rapporto e' di 1 per 4
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