“Meno male che la popolazione
non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse,
credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione”.
Henry Ford
Cos’è il Signoraggio:
Il Signoraggio è una delle più grandi truffe mai
realizzate ai danni della popolazione, un illecito vero e proprio che viene
operato sistematicamente dalle banche centrali (quasi tutte private) e
banche commerciali (tutte private).
In pratica il Signoraggio è la differenza tra il valore
nominale (il numero stampato sopra) della moneta ed il suo costo di
produzione! Un profitto enorme che viene incamerato da chi ha il potere di
emettere (cioè stampare) moneta.
Esistono 3 tipi di Signoraggio:
Sulla moneta metallica;
Sulla moneta cartacea;
Sulla moneta scrittale;
- Signoraggio sulla moneta metallica:
Questo Signoraggio è l’unico per legge che viene
attribuito allo Stato. Esso è costituito dal valore di facciata nominale
totale di tutte le monete metalliche coniate al netto del costo di
produzione delle stesse monete (metallo, lavorazione, ecc.).
- Signoraggio sulla moneta cartacea:
Questo Signoraggio è per legge attribuito alla Banca
Centrale che emette moneta. Esso è costituito dal valore di facciata
nominale totale di tutte le banconote emesse dalla Banca Centrale al netto
del costo di produzione delle stesse monete (carta, inchiostri, ecc.). Oggi
in Europa la Banca Centrale, la BCE ha sede a Francoforte.
- Signoraggio sulla moneta scritturale:
Questo Signoraggio è attribuito al sistema bancario nel
suo complesso. Esso è costituito dal valore nominale di tutta la moneta
prestata sottoforma di credito dalle banche, al netto del costo di
produzione che è praticamente nullo (basta digitare sul computer qualche
numero, ecc.). Mentre il Signoraggio sulla moneta fisica (cartacea e
metallica) è quantificabile, quello sulla Moneta scritturale risulta spesso
non compreso a causa della non automatica identificazione di quest'ultima
come moneta vera e propria. Tale confusione è accentuata ancor più
dall'esistenza della Contabilità e del Bilancio: in quanto costituiti della
stessa sostanza (cifre numeriche su pc o su carta), si tende a fare
confusione tra la moneta scritturale (c/c) ed una generica computazione di
cifre monetarie (contabilità e bilancio). La prima è moneta, la seconda un
semplice conteggio della stessa moneta. Il conto corrente, in altre parole,
non è contabilità, come viene solitamente definito, bensì vera e propria
moneta non fisica. Che gode del suo signoraggio, come ogni moneta il cui
valore nominale è superiore a quello intrinseco (nullo in questo caso)
Come funziona il Signoraggio sulla moneta cartacea
La Banca centrale stampa le banconote spendendo
pochissimo, e le affitta agli Stati al VALORE DI FACCIATA, più un
interesse annuo chiamato “tasso di sconto”.
Per esempio: stampare una banconota da 100,00 euro costa
per la banca centrale più o meno 0,05 euro (carta, inchiostri, ecc.), ma
questa viene affittata allo Stato per 102,50 euro (valore nominale 100,00
euro + 2,50 euro che è il tasso di sconto del 2,5%). Quindi per ogni pezzo
da 100 euro emesso, lo Stato s’indebita di 102,5 euro.
Lo Stato paga questa moneta utilizzando Bot, titoli di
stato, ecc., e per tanto s’indebita in maniera spropositata nei confronti
delle banche. Noi paghiamo questo debito con le tasse!
Il Signoraggio è quindi il potere delle banche centrali
di emettere biglietti con un valore nominale ampiamente superiore al valore
intrinseco e di ricavare un guadagno dalla sovranità sulla moneta. Nel
momento in cui la Banca Centrale Europa che stampa la moneta, compra delle
cose utilizzando questa moneta che a lei è costata pochissimo, ottiene un
potere d’acquisto unico.
Il Signoraggio
è la differenza tra il valore nominale
della moneta e il suo costo di produzione
Non solo, la Banca Centrale, che stampa ufficialmente la
moneta a prezzo irrisorio, mette nel bilancio PASSIVO non il costo
tipografico sostenuto realmente (carta e colori) ma bensì il valore numerico
scritto sulle monete. Il Signoraggio per tanto diventa un PASSIVO per la
banca, perciò non è tassabile e viene evaso dal fisco!!!
Per intenderci, è come se il proprietario di un Casinò
nella sua contabilità mettesse al passivo non il costo di stampa delle
fiches di plastica, ma il valore nominale scritto sulle fiches (10, 100,
10.000 euro, ecc.). Quindi gli stati membri dell’Unione Europea lasciano
pagare ai propri cittadini questo sovrapprezzo tassandoli col cosiddetto
“debito pubblico”.
Siccome la Banca Centrale Europea stampa banconote
garantite da aria fritta, cioè prive di un controvalore (oro, argento,
ecc.), ne stampa quante ne vuole senza alcun controllo nei confronti del
debito pubblico!
Creazione del denaro grazie al credito frazionale
Come abbiamo visto, le banche commerciali ai
attribuiscono il Signoraggio sulla moneta scritturale. Adesso vedremo come
avviene la creazione di denaro dal nulla!
Per comprendere il meccanismo attraverso il quale le
banche creano questo denaro facciamo un piccolo esempio numerico. Supponiamo
di depositare in banca 100,00 euro in contanti sul nostro conto corrente.
Con questi 100,00 euro, la banca potrà prestare a chi ne
fa richiesta (aziende, privati, mutui, fidi, ecc.) ben 5000,00 euro! Come fa
la banca a prestare 5000,00 euro se ne ha depositati solamente 100,00? Da
dove saltano fuori i 4900,00 euro mancanti?
Questa magica operazione di moltiplicazione di soldi si
chiama credito frazionale, ed è permessa dalla cosiddetta riserva
bancaria (il cui valore viene deciso dalla Banca Centrale). In soldoni
la riserva bancaria è un tasso che indica la quantità di soldi minima
che una banca deve trattenere (avere fisicamente nelle casse), come riserva
appunto. Con un tasso di riserva pari al 10% una banca con i nostri 100 euro
(che vengono messi subito in riserva), può prestarne 1000 (il 10% di
1000 euro = 100).
Oggi però il tasso di riserva è del 2%, e quindi i nostri
100 euro diventano magicamente 5000!
Infatti una banca per ogni 100.000 euro virtuali scritti
nei loro computer, basta che ne abbia realmente 2000 di carta!!! Questo
viene chiamato di fatto “bancarotta tecnica”, perché in definitiva le banche
hanno un cinquantesimo del denaro che vantano di avere!
Con la riserva frazionaria una banca può prestare
50 volte quello che ha effettivamente in cassa!
La dimostrazione di quanto appena detto è semplice: se
tutti i correntisti andassero contemporaneamente a ritirare i propri
risparmi la banca non avrebbe i soldi da restituire (proprio quello che è
successo in Argentina). In questa situazione la banca chiuderebbe per una
settimana l’erogazione del denaro e chiamerebbe in causa subito la Banca
Centrale Europea di Francoforte, la quale si metterebbe a stampare giorno e
notte euri per soddisfare le richieste e impedire che la banca fallisca
realmente. Ecco il vero scopo delle banche centrali: impedire che le banche
commerciali falliscano. Per questo la Banca Centrale viene chiamata “Prestatore
di ultima istanza”. In una simile situazione però, in cui la banca
centrale stampa denaro per salvare una banca, la massa monetaria aumenta di
volume creando ulteriore inflazione.
Torniamo al discorso della creazione di denaro dal nulla.
Per essere ancora più precisi, la banca con quei 100,00
euro iniziali può prestarne 4900,00 tondi tondi (5000,00 meno la riserva del
2% e cioè i 100,00 euro iniziali), perché appunto 100,00 euro devono
rimanere fisicamente in riserva.
Su questo denaro, che la banca non possiede fisicamente
nelle casse perché viene creato dal nulla, la banca ci lucra pure gli
interessi (interessi sui prestiti, sui fidi, sui mutui, ecc.). Questi
interessi assieme alla creazione vera e propria del denaro dal nulla, stanno
lentamente e inesorabilmente sottraendo ricchezza alla società facendo
sprofondare nel debito TUTTI i paesi del mondo, nessuno escluso. Perfino gli
Stati Uniti vantano un debito tra i più elevati al mondo.
Ma il giochetto della creazione del denaro non finisce
qua!
Anche quei 5000,00 euro creati dal nulla una volta
entrati nel ciclo economico torneranno prima o poi nel sistema bancario
sotto forma di depositi. E’ il circolo perverso e pericoloso della finanza
bancaria.
Questi depositi diventeranno a loro volta nuove
riserve, e con questi la banca apre nuovi prestiti dal nulla. E via
così…
Il denaro circolante però non è dello Stato ma di aziende
private (le banche) che lo hanno creato dal nulla e perfino tassato. Questo
denaro crea debito!
Il denaro non è dello Stato ma della Banca Centrale
che è una società privata! Quindi il denaro è privato.
Le banche centrali sono private?
In alcuni casi esistono delle banche centrali più o meno
nazionalizzate, come per esempio la Banca d’Inghilterra. Nella stragrande
maggioranza dei casi, le banche centrali sono controllate da soci privati,
per cui sono private. La Banca d’Italia rientra in queste ultime.
Ecco l’elenco dei padroni di Bankitalia con le rispettive
percentuali di azioni.
SOCI E PROPRIETARI DELLA BANCA CENTRALE D’ITALIA:
Gruppo Intesa (27,2%) |
INPS (5%) |
Gruppo San Paolo (17,23%) |
Banca Carige (3,96%) |
Gruppo Capitalia (11,15%) |
BNL (2,83%) |
Gruppo Unicredito (10,97%) |
Gruppo La Fondiaria (2%) |
Assicurazioni Generali (6,33%) |
Gruppo Premafin (2%) |
Monte dei Paschi Siena (2,50%) |
C. Risparmio Firenze (1,85%) |
RAS (1,33%) |
Anonimi (5,65%) |
Tre banche da sole “controllano” con il 55,58% la Banca
d’Italia: Intesa (27,2%), San Paolo (17,23%) e Capitalia
(11,15%). Rimane un 5,65% nelle mani di anonimi…
La Banca Centrale Europea (BCE) è ufficialmente di
proprietà delle banche centrali degli stati che ne fanno parte. Siccome le
banche centrali sono controllate da società private, di conseguenza anche la
BCE è una società privata.
SOCI E PROPRIETARI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA:
Banca del Belgio (2,83%) |
Banca Danimarca (1,72%) |
Banca della Germania (23,40%)
|
Banca della Grecia (2,16%) |
Banca della Spagna (8,78%) |
Banca della Francia (16,52%) |
Banca d’Irlanda (1,03%) |
Banca d'Italia (14,57%) |
Banca Lussemburgo (0,17%) |
Banca d’Olanda (4,43%) |
Banca nazionale d’Austria (2,30%) |
Banca del Portogallo (2,01%) |
Banca di Finlandia (1,43%) |
Banca di Svezia (2,66%)
|
Banca d’Inghilterra (15,98%)
|
|
Il Signoraggio della Banca Centrale Europea viene diviso
in quote tra le banche aderenti a seconda della percentuale di azioni. La
Banca d’Italia, come si legge nella tabella, ha il 14,57% di azioni della
BCE, e quella sarebbe la sua quota di Signoraggio formale che prende
(ovviamente prenderà anche una gran parte del capitale che sfugge al
controllo). Nella lista qui sopra ci sono le banche che partecipano al
Signoraggio europeo perché fanno parte del sistema. Vi sono però delle
banche come quella d’Inghilterra, di Svezia e Danimarca che partecipano al
Signoraggio europeo nonostante non abbiano adottato l’euro come moneta
interna. Prendono cioè il 100% del Signoraggio della loro moneta e in più
una fetta del Signoraggio europeo! In sostanza noi italiani senza saperlo
stiamo pagando le tasse a questi tre paesi!!!
Fallimento bancario
Può accadere che un indebitato (imprenditore, lavoratore,
ecc.) non possa pagare, fallisca, diventi cioè insolvente. In quel caso la
banca è costretta a registrare quel prestito andato male alla voce
perdite. Non è una grande tragedia per la banca, visto che possiede
fisicamente solo un cinquantesimo del denaro. Ma una perdita contabile è pur
sempre una perdita per la banca e per gli azionisti della banca. La banca
però non può fallire, e infatti ogni banchiere sa che non gli sarà permesso
fallire dalla banca centrale e perciò non dovrà rendere conto dei suoi
prestiti più folli. E’ questo il motivo per cui le banche sono severissime
quando si tratta di prestare 50.000 euri a un lavoratore e invece sono
generosissime quando si tratta di prestare milioni o miliardi di euri a
ditte come Parmalat, Fiat o allo Stato.
Aprire un piccolo prestito costa come aprirne uno
miliardario, solo che quest’ultimo fa guadagnare molto di più. E se la Fiat
non paga sarà la Banca Centrale a salvare il banchiere, con la scusa che “bisogna
salvare il sistema”. Se diventa insolvente invece l’operaio col muto per
la casa, non vi sarà nessun intervento pubblico e la casa gli viene
sequestrata immediatamente…
Ecco perché la banca presta volentieri i soldi a Stati
oppure a ditte come Parmalat, Cirio, ecc., pur sapendoli insolventi. Per una
banca, quando un debitore estingue il suo debito e restituisce il capitale è
un fastidio: dovrà trovare qualcun altro da indebitare che lo sostituisca.
La cosa che conta per la banca è che il debitore continui a pagare gli
interessi, magari in eterno, magari come gli stati…
Perché non è lo Stato a stampare la moneta?
Nel passato ci sono stati dei tentativi in cui lo Stato
ha stampato ed emesso moneta, per esempio la banconota di carta da 500 lire
sopra non portava la scritta Banca d’Italia ma “Biglietto di Stato a corso
legale”. Quindi lo Stato può emettere moneta a corso legale trattenendosi il
Signoraggio, il problema è che ci sono delle forti pressioni per far sì che
questo non accada, e infatti oggi allo Stato rimane solamente il Signoraggio
sulla emissione delle monetine metalliche (meno dell’1% del Signoraggio
totale), e che in certi casi risulta essere negativo (stampare la monetina
da 1 centesimo costa 3 centesimi!). In America diversi ricercatori
investigativi sostengono che almeno sette presidenti americani sono stati
assassinati proprio per una questione monetaria. I due più famosi sono
Abramo Lincoln e John F. Kennedy.
JFK il 4 giugno 1963 ordinò l’emissione (Ordine Esecutivo
nr.11110) da parte del Ministero del Tesoro di oltre 4 miliardi di dollari
con banconote che recavano la scritta “United States Note” invece di
“Federal Reserve Note”. Casualmente dopo pochi mesi Kennedy fu eliminato e
la prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Baines Johnson, fu di
ritirare dalla circolazione quei dollari del “popolo” sostituendoli con
quelli “privati” della Federal Reserve!
Addirittura la Federal Reserve non sarebbe neanche una
società americana visto che è registrata Porto Rico!
SOCI E PROPRIETARI DELLA FEDERAL RESERVE U.S.A.:
Rothschild Bank di Londra |
Kuhn Loeb Bank di New York |
Warburg Bank di Amburgo |
Israel Moses Seif Banks Italia |
Rothschild Bank di Berlino |
Goldman, Sachs di New York |
Lehman Brothers di New York |
Warburg Bank di Amsterdam |
Lazard Brothers di Parigi |
Chase Manhattan Bank di NY |
Quindi anche la Banca Centrale degli Stati Uniti
d’America, è controllata da un ristretto manipolo di banche e/o istituti di
credito privati.
Lo Stato: il debitore ideale
Il debitore ideale è lo Stato. La banca presta il denaro
allo stato comprandone i Buoni del Tesori (Bot) che sono cambiali, promesse
di pagamento. Nessuno si aspetta ovviamente che lo Stato alla scadenza dei
Bot paghi se non con l’emissione di nuovi Bot, di pari ammontare, a scadenza
più lontana. Questo è l’eterno debito dello Stato, e non risulta nella
storia che nessun Stato sia uscito da questa morsa. Tutto ciò fa felice le
banche perché continuano a lucrare gli interessi sui Bot, e possono in ogni
momento rivenderli al pubblico. Oggi si è arrivati che gli interessi dei Bot
sono talmente bassi che nessuno li compra più. Li comprano solo le banche!!!
Accade sempre più spesso che gli Stati, soprattutto nel
terzo mondo, non riescano a pagare non solo i debiti ma nemmeno gli
interessi sui debiti. Quando uno stato debitore non ce la fa più a pagare
gli interessi, la banca li soccorre (ovviamente nel proprio interesse). Se
lo stato debitore si dichiara insolvente, la banca dovrà cancellare il
prestito dai suoi libri contabili e pagare con i soldi degli azionisti e
padroni la perdita. Cosa questa assolutamente inconcepibile per i banchieri.
Allora la banca apre al debitore un altro prestito (secondo prestito),
creando dal nulla il denaro nuovo necessario a pagare gli interessi del
primo debito. Questo sistema si chiama “prestito-ponte” e viene
utilizzato sempre più spesso nei paesi poveri. Il nuovo denaro non entra
nemmeno nel paese, ma passa da una scrittura ad un'altra della banca
creditrice. Il vecchio prestito andato male resta nei libri contabili come
attivo, anzi l’attivo è addirittura accresciuto del nuovo
prestito e produce ulteriori interessi per la banca. Non allo Stato
indebitato!
Se lo Stato, ulteriormente indebitato inizia a non pagare
più gli interessi, immediatamente i banchieri fanno intervenire il Fondo
Monetario Internazionale, il quale emette un ulteriore prestito (e siamo al
terzo) che servirà per pagare gli interessi dei due prestiti precedenti. In
pratica il debito che si contrae con il FMI viene prolungato nel tempo, cioè
per l’eternità e stringe in una morsa mortale lo Stato. Il FMI per questo
prestito costringerà modifiche e riduzioni delle spese sociali
importantissime come sanità, previdenza, istruzione, ecc. Ma i banchieri
poco importa, a loro basta mantenere costante e insoluto il debito.
Le monete complementari: la moneta deperibile di Gesell
Nel 1931 in una cittadina del Tirolo (Woergl), il
sindaco, per risolvere la grande depressione, decise di battere la propria
moneta. Si trattava di una moneta molto particolare, perché era deperibile,
cioè perdeva valore nel tempo. Per tenerla in corso infatti, chi possedeva
le banconote doveva apporvi ogni mese un bollo, che costava l’1% del valore
nominale della moneta (in una moneta per esempio da 10 scellini ogni mese si
doveva attaccare un bollo di 0,1 scellini). Di fatto la moneta perdeva ogni
anno il 12% del suo valore. L’emissione del sindaco era coperta alla pari da
una somma in veri scellini depositati nella banca del comune. Tutti gli
impiegati del comune iniziarono a prendere lo stipendio con la nuova moneta.
Inizialmente i bottegai si rifiutarono di accettare la nuova moneta, ma poi
furono costretti perché in circolazione c’era poco denaro, quasi niente.
Presto tutti l’accettarono per il solo fatto che chiunque altro l’accettava
(oggi l’euro è valido solamente perché noi lo accettiamo). La presenza di
questa moneta deperibile, che nessuno aveva interesse ad accumulare, fece
risorgere l’economia comunale e aumentare la circolazione monetaria. Era dal
1926 che il paese non vedeva tanti introiti: furono asfaltate strade e fatti
moltissimi altri lavori pubblici.
Il sindaco raccontò felicissimo ai giornalisti (questo fu
l’errore fatale) che il 12% annuo estratto dalla bollatura delle banconote,
lui, l’aveva reinvestito e speso per il bene della popolazione, e che, dato
il ritmo della circolazione, ogni mese il Comune vedeva tornare nelle sue
casse venti volte l’ammontare dei primi stipendi pagati con le banconote
deperibili. Il 2000%. Senza nemmeno saperlo il sindaco aveva rivelato due
segreti vietatissimi:
1) l’enorme profitto che il sistema bancario estraeva
dalla circolazione;
2) l’immenso e occulto profitto che l’emissione monetaria
regalava a chi batte la moneta;
Immediatamente la Banca Nazionale austriaca intervenne
abolendo quel fastidioso concorrente. La moneta deperibile fu bandita e resa
illegale nel 1933 perché contraria al monopolio monetario accordato alla
banca centrale, cioè contraria agli interessi dei banchieri.
L’idea della moneta deperibile ha un inventore ben
preciso, il commerciante e importatore tedesco Silvio Gesell (1862-1930).
Nel mondo ci sono circa
5000 monete complementari!
Oggi nel mondo ci sono circa 5000 monete complementari,
di cui 700 solamente in Giappone. Sono nate un po’ come funghi, come sono
nate anche in altri periodi storici, e lo abbiamo appena visto durante la
Grande Depressione. Quando il sistema bancario, basato sull’usura, come
abbiamo fin qui descritto, esagera, e quindi la crisi si diffonde tra i
cittadini, è chiaro che le masse reagiscono spontaneamente con questa
creazione di valuta complementare. In Giappone, all’indomani del 1995
c’erano circa 30.000 suicidi economici all’anno, per bancarotta o
fallimento, e un personaggio importante dell’ambiente bancario è uscito dal
sistema e ha cominciato a creare queste valute alternative per cercare di
risolvere la situazione di povertà. Qualcosa di simile è successo anche in
Argentina dove le province si sono messe a stampare ed emettere della valuta
locale complementare.
Bisogna sostenere una rapida diffusione di valute
complementari, perché potrebbero essere un passo per stabilizzare la
situazione e far da ponte di passaggio tra l’attuale sistema ingiusto e
illegale e un sistema futuro dove il Signoraggio sia chiaro, trasparente e
si sappia soprattutto dove va a finire e a che scopi viene destinato. Non
può esserci una sovranità del popolo se non esiste una sovranità monetaria.
Deflazione
La deflazione è il fenomeno contrario all’inflazione, e
segue spesso una bolla speculativa. Consiste praticamente nella caduta
continua dei prezzi. La conseguenza è che i consumatori attendono ad
acquistare nella speranza di poterli comperare a minor prezzo. Le imprese,
che sono indebitate con le banche, non vendono i loro prodotti rischiando di
non pagare gli interessi sui debiti. Abbassano ulteriormente i prezzi per
invogliare gli acquisti, ma ciò aggrava il ribasso e dunque la crisi
deflazionistica. Le aziende si dichiarano insolventi, falliscono e
licenziano. I disoccupati aumentano, il potere di acquisto cala, ancor più
merci restano invendute. Alla fine l’intera produzione, l’intera economia,
si paralizza! La circolazione monetaria declina, fino all’arresto. Non si
spende più. Chi ha denaro lo accumula anziché investirlo, aggravando
ulteriormente la situazione. In questa situazione per riavviare l’economia
non serve a nulla abbassare i tassi d’interesse e cioè far costare meno il
denaro.
La moneta deperibile di Gesell è la soluzione al
problema. Invece di premiare il capitale con la concessione di un interesse
a chi lo presta, il suo sistema penalizza chi detiene capitale inoperoso,
chi non lo spende. La lieve penalizzazione (il bollo mensile) rende
conveniente spendere quei soldi e con questo la riattivazione degli scambi
commerciali.
La tassazione dello Stato potrebbe essere superflua
Nessuno lo dice, ma il Signoraggio assieme alla creazione
del denaro dal nulla da parte dello Stato, e non di aziende private,
renderebbe superflua la tassazione. Lo Stato incamera solamente il
Signoraggio sulla moneta metallica, però se ricevesse anche il Signoraggio
sulla moneta cartacea potrebbe tranquillamente eliminare le tasse ai
cittadini.
Le tasse allora a cosa servono? Servono a noi cittadini
per credere che il denaro sia scarso. E per noi è effettivamente scarso,
perché se ne guadagniamo di più le tasse ce lo tolgono. In realtà il denaro
non manca, basterebbe che lo Stato facesse stampare le monete dalle banche
centrali tenendosi però il Signoraggio!
La distinzione e la diversità tra servi e padroni non mai
stata così delineata e forte. Nemmeno nel Medioevo. Non era così quando la
moneta era d’oro o convertibile in oro. Solo oggi ci sono i veri servi e i
veri padroni. Chi crea denaro dal nulla, con il quale comanda lavoro a tutti
noi, quello è il vero padrone che ci rende schiavi!
Cosa possiamo fare noi cittadini?
Innanzitutto informarsi prendendo coscienza del
meccanismo del Signoraggio, del sistema monetario e del potere che hanno le
banche che emettono moneta o che la creano dal nulla. Importante è che le
associazioni di difesa dei consumatori diffondano una cultura su questo tipo
di problemi. Diffondere il più possibile le enormi possibilità che offrono
le valute complementari, tra cui la più importante è quella di trattenere
localmente il Signoraggio. Una Provincia, un Comune o anche un' associazione
per esempio andrebbero bene per emettere una valuta complementare…
FORSE E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI PRENDERE COSCIENZA
E FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE
Per approfondire l’argomento:
www.centrostudimonetari.org
www.signoraggio.com
www.signoraggio.info
www.disinformazione.it
www.domenicods.tk
http://www.open-economy.org
http://www.adusbef.it
Archivio Signoraggio
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