Niente più cornetti e pizzette dopo l'una di notte
per i romani. Cambiano le regole della «movida» notturna romana e
non solo nel centro storico: dalla metà di marzo i laboratori artigianali
dovranno chiudere un'ora dopo la mezzanotte in tutta la città. All'interno
del locale si potrà continuare a lavorare, ma niente più vendite fino alle
cinque del mattino e oltre. Fortemente volute dagli abitanti del centro che
auspicavano misure ancor più restrittive (chiusura alle 22 come in tutta
Europa, le nuove disposizioni entreranno in vigore dalla metà di marzo.
27/02/2009 SICUREZZA. ANCI e Cittalia: ecco le risposte dei Sindaci (VC, http://www.helpconsumatori.it)
Un'indagine di ANCI e Cittalia ha analizzato le ordinanze del Sindaci
in materia di sicurezza urbana dopo che la legge 125 del 24/07/2008 e il
decreto Maroni hanno ampliato i loro poteri in materia. Al Nord i Sindaci
più sensibili.
La legge 125 del 24 luglio 2008 e il successivo
decreto Maroni del 5 agosto hanno ampliato i poteri di ordinanza
dei Sindaci sulla sicurezza urbana. Al fine di verificare come i Sindaci
hanno agito concretamente per far fronte al problema, l'ANCI e la Fondazione
Cittalia hanno avviato una ricerca sul tema dell'insicurezza urbana a
partire dall'analisi delle ordinanze dei Sindaci. Quelli che seguono sono i
primi risultati emersi relativi a oltre 600 ordinanze sul tema. Di queste,
ne sono state selezionate, in quanto rispondenti ai requisiti, 508 firmate
da 318 Sindaci.
Innanzitutto emerge che sono soprattutto i sindaci dei comuni
medi ad aver assunto provvedimenti sul tema della sicurezza urbana:
il 24% delle ordinanze è stato emanato in comuni con popolazione compresa
tra 5.000 e 15.000 abitanti, il 27% tra 15mila e 50mila e 11% tra 50mila e
100mila. I comuni di grandi dimensioni, quelli con oltre 250 mila abitanti
hanno emesso l'11% del totale delle ordinanze presenti nella banca dati.
Tuttavia, se si considera che in Italia oltre il 90% dei comuni
è di medie-piccole dimensioni (fino a 15mila abitanti), emerge un quadro
piuttosto differente. Infatti, dei 12 comuni con popolazione superiore ai
250mila abitanti, ben 9 hanno emesso un'ordinanza, pari quindi al 75% del
totale. Analogamente i comuni con popolazione tra 100mila e 250mila, in cui
sono stati il 77% dei Sindaci ad emanare un provvedimento. Al contrario sono
solo il 5,7% dei comuni con popolazione tra 5mila e 15mila abitanti e l'1%
dei piccoli comuni ad aver assunto provvedimenti in materia di sicurezza
urbana.
I Sindaci più sensibili al problema si trovano al Nord.
Infatti il 66,4% delle ordinanze è stata emesso da Sindaci di Comuni del
Nord Ovest e del Nord Est (rispettivamente il 39,9% e 26,5%). Solo il 6,7%
delle ordinanze è stato emesso dai Sindaci dei Comuni delle Isole, mentre
nel Centro e Sud le ordinanze emesse sono rispettivamente l'11,8% e il 15,1%
del totale.
Le 508 ordinanze sono state emesse da 318 comuni italiani.
In particolare, è la Lombardia la regione in cui si registra il maggior
numero di ordinanze emesse: in 81 comuni (il 5,2% dei comuni presenti nella
Regione) sono stati emessi 141 provvedimenti. Significativi i dati di Emilia
Romagna, Toscana e Veneto, in cui, pur essendo stato emesso un numero
assoluto inferiore di ordinanze, si registrano percentuali più elevate di
coinvolgimento dei comuni. Infatti, il 7,6% dei comuni emiliano-romagnoli,
il 7,7% dei comuni toscani e l'8,6% di quelli veneti hanno assunto
provvedimenti in materia di sicurezza sulla base della legge e del Decreto
Ministero dell'Interno.
Rispetto agli ambiti di intervento, il tema maggiormente trattato
è quello della prostituzione (19%). Seguono l'abuso di alcol, in
termini di consumo e somministrazione di bevande alcoliche e di abbandono di
bottiglie e bicchieri di vetro, lattine, e contenitori vari, il vandalismo e
l'accattonaggio molesto (utilizzando animali, minori o esibendo
malformazioni e imputazioni). Percentuali più basse invece per schiamazzi,
abusivismo commerciale e bivacchi.
Nella gran parte dei casi il destinatario dei divieti è l'intera
collettività (per esempio, le ordinanze antiprostituzione). Nel 12%
dei casi l'ordinanza è rivolta a specifiche categorie di soggetti (ad
esempio, gli esercenti commerciali per quanto attiene il divieto di
somministrazione degli alcolici) e nel 19% soggetti privati.
L'ambito di applicazione riguarda generalmente l'intero
territorio comunale (58%). Nel 23% dei casi riguarda invece una
specifica area (ad esempio il mercato o le aree prossime a luoghi di cura,
come nel caso delle ordinanze sull'accattonaggio) e nel 19% l'ordinanza si
applica ad una o più specifiche piazze, vie o quartieri.
Infine, relativamente ai giorni ed agli orari di applicazione,
nell'85% dei casi i contenuti delle ordinanze trovano applicazione nell'arco
dell'intera giornata; più limitato è il caso dell'applicazione in specifici
giorni o fasce orarie (i week end, e, soprattutto, le ore notturne).
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