La Commissione Ue ha avviato la procedura di
infrazione nei confronti dell'Italia riguardo all'efficacia del
numero unico europeo di emergenza 112. La lettera di messa in mora ha come
oggetto l'efficacia del trattamento e delle risposte riservati alle chiamate
al 112. La normativa comunitaria in materia di telecomunicazioni impone agli
Stati membri di garantire che i cittadini possano chiamare gratuitamente il
numero unico europeo di emergenza 112 da qualsiasi tipo di telefono sul
territorio nazionale; tali chiamate devono inoltre ricevere una risposta e
un trattamento adeguati e gli operatori devono fornire ai servizi di
emergenza informazioni sulla localizzazione del chiamante.
In numerosi Stati membri, tra cui l'Italia, i vari sistemi di
risposta ai servizi di emergenza (in particolare la polizia, le
ambulanze, i pompieri e i servizi di salvataggio) sono operati da centralini
distinti che usano numeri diversi. Questi Stati membri devono garantire che
il trattamento e le risposte alle chiamate al 112 siano efficaci quanto
quelli delle chiamate effettuate verso altri numeri nazionali di emergenza.
Cị non avviene in Italia, in quanto non sempre i centralini del servizio di
emergenza a cui giungono le chiamate al 112 sono in grado di trasferire
l'utente ai centralini degli altri servizi di emergenza richiesti.
La Commissaria Ue alle Telecomunicazioni, Viviane Reding,
ha invitato l'Italia "a garantire che i centralini di emergenza riservino
alle chiamate al 112 un trattamento altrettanto efficace delle chiamate ad
altri numeri nazionali di emergenza, in modo che i cittadini europei possano
ottenere aiuto in caso di bisogno." Deferite di fronte alla Corte di
Giustizia europea anche la Bulgaria e la Romania
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