Allarme in Kenya. Tre milioni e mezzo di persone a rischio per la mancanza
d'acqua, di cui quasi la metà sono bambini con meno di 5 anni. Colpiti dall'emergenza anche Sudan, Eritrea e Gibuti...
Sono ormai 3,5 milioni le persone a
rischio a causa della drammatica siccità che sta sconvolgendo il Kenya, in
particolare il nord, il nord-est e l'est. Lo rende noto oggi un comunicato
congiunto emesso a Nairobi dal governo keniano e dal Programma Alimentare
Mondiale, Pam. Ciò mentre i media locali e regionali danno grande rilievo
alle dichiarazioni rilasciate ieri a New York dal direttore esecutivo dell'Unicef
Ann M. Veneman secondo cui la siccità sta seriamente mettendo a rischio la
salute di almeno 1,5 milioni di bimbi al di sotto dei cinque anni nel Corno
d'Africa.
Occorre un immediato nuovo sforzo da parte dei donatori, affermano a
Nairobi, poiché le scorte attuali già non appaiono sufficienti per questo
mese, mentre il numero delle persone a rischio sta salendo esponenzialmente:
ormai ben al di sopra del 10% dell'intera popolazione keniana. Ed a
proposito dei bambini al di sotto dei cinque anni, nell'area attualmente più
devastata (quella del nord-est) la percentuale di fanciulli gravemente
malnutriti oscilla tra il 18 ed il 30 per cento, e il 15 per cento è
considerato livello di emergenza assoluta.
In quell'area, peraltro, già una cinquantina di persone, in
maggioranza bambini, hanno perso la vita per mancanza di cibo e malattie
connesse, mentre il bestiame è ormai più che decimato. Oltre al Kenya, le
aree particolarmente colpite dalla siccità sono il sud della Somalia, il sud
est del Kenya, il sud Sudan, l' Eritrea e Gibuti.
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