"Ogni mese gli utenti Telecom pagano milioni di
euro per servizi non richiesti: non è più accettabile andare avanti
con questo marketing aggressivo che viola precise norme sui contratti a
distanza. Abbiamo provato in tutti i modi in questi mesi a far comprendere
ai dirigenti Telecom l'assoluta necessità di affrontare questa grave
situazione. Tanto più che a maggio scorso c'era stato un preciso e formale
impegno dell'Amministratore Delegato Riccardo Ruggero di far cessare queste
pratiche illecite. Evidentemente le ragioni del marketing hanno prevalso
anche sulle parole pronunciate da Ruggero davanti a tutte le associazioni.".
Questo il commento di Antonio Longo Presidente del
Movimento Difesa del Cittadino nel corso della conferenza stampa che si
è tenuta oggi a Roma organizzata insieme a
Adiconsum,
Assoutenti,
Cittadinanzattiva,
Confconsumatori,
Lega Consumatori e
Movimento Consumatori. Le 7 associazioni chiedono sanzioni per chi in
modo vessatorio e illegale fornisce servizi non richiesti, come Teleconomy
24, videotelefoni, memotel e segreterie telefoniche. Le
associazioni hanno ricordato che la normativa sui contratti a distanza
stabilisce che la mancata risposta ad un'offerta avanzata via
telefono non può in nessun caso essere considerata consenso all'offerta
stessa. Inoltre alla proposta deve sempre seguire l'invio del contratto
scritto, che deve essere formalmente accettato per essere valido. Tutto
questo non avviene per centinaia di migliaia di utenti Telecom. Questi si
vedono addebitare in bolletta servizi non richiesti e sono quindi costretti
a rivolgersi ripetutamente al 187 o alle associazioni dei consumatori per
farsi restituire le somme pagate e non dovute e per farsi disattivare i
servizi.
Le associazioni hanno affermato di non voler "contrastare la
vendita dei nuovi servizi, ma far sì che le vendite avvengano in
modo trasparente e non vessatorio". Inoltre hanno chiesto all'Autorità per
le comunicazioni - che nella Relazione annuale del 21 luglio scorso ha
richiamato questo problema - di applicare le sanzioni già previste, in modo
da disincentivare sia Telecom che altri operatori dall'utilizzo di questi
sistemi che rasentano la truffa.
Le organizzazioni hanno ricordato ai consumatori di esercitare i
loro diritti contestando e rifiutando il pagamento di qualsiasi
servizio non richiesto o che non abbia avuto il loro consenso esplicito. A
tal proposito è stato redatto un "Decalogo
contro le pratiche commerciali scorrette".
Secondo il Movimento Difesa del Cittadino il vero nodo da
sciogliere è costituito dalle modalità dei contratti tra Telecom e
i contact center che gestiscono le offerte commerciali. Essendo centrati su
un compenso a cottimo sia per l'azienda nel suo complesso che per i singoli
lavoratori (precari), l'obiettivo principale diventa quello di far risultare
a tutti i costi migliaia di presunte "accettazioni" da parte degli utenti
contattati. Quel che è peggio è che spesso non c'è neppure questo contatto e
ignari utenti si vedono addebitati in bolletta servizi non richiesti come
segreteria telefonica, Teleconomy 24, ADSL Alice, oppure si vedono
recapitare prodotti come Aladino o il videotelefono.
Movimento Difesa del Cittadino, Cittadinanzattiva e Movimento
Consumatori infine hanno diffuso una nota dove dichiarano che
porteranno davanti al Giudice di Pace tutti i casi di servizi non richiesti
che i consumatori segnaleranno, chiedendo non solo il rimborso di quanto
indebitamente pagato ma anche un adeguato risarcimento danniArchivio Servizi non richiesti
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