Il presente testo vuole essere una risposta per
quanto parziale, decentrata non definitiva ed interlocutoria alle domande di
alcuni gentili lettori, come Denis, a proposito di coloro che prospettano
l’amore universale come risoluzione di ogni problema. Credo che le
contraddizioni rilevate da Denis siano un riflesso di contraddizioni assai più
profonde, ontologiche e, in quanto tali, ineliminabili. Penso che sia arduo -
forse neppure è auspicabile - essere del tutto coerenti, giacché l’esistenza
stessa, con le sue infinite ambivalenze, impedisce di trovare un ubi consistam,
un baricentro. Critiche e contributi sono ben accetti.
Falaride era un tiranno di Agrigento dove fu al potere dal 570 al 554 a.C.
Feroce e dispotico, egli fece costruire da un artigiano ateniese un toro di
bronzo, nel quale i rei di lesa maestà erano fatti morire tra le fiamme. Qualche
filosofo stoico, in vena di facezie, affermò che il saggio poteva essere felice
anche nel toro di Falaride.
Saggezza è una parola di cui mi sfugge il vero significato sicché a volte mi
sembra un vocabolo vuoto. Eppure, sin dall’antichità, molti pensatori hanno
fatto appello alla saggezza, fondata sulla virtus che, innanzi tutto, si esplica
attraverso una volontà ferrea. Che poi gli stoici fossero fatalisti, non è di
grande rilievo, perché destino e volontà, sebbene, almeno all’apparenza,
antitetici, non di rado vanno di pari passo. Del resto, un fatalista radicale
come Schopenauer sottolinea l’importanza di un impegno personale sovrumano per
liberarsi dalla Volontà: è una sorta di rimedio omeopatico?
Oggi, di fronte all’universale carneficina, all’odio che distrugge gli ultimi
brandelli di civiltà, l’appello al volere è per lo più sostituito
dall’esortazione all’amore. Dal papa all’uomo politico, dallo scrittore new age
al contattista, quasi tutti (pochi in buona fede) esortano all’amore, alla
riconciliazione, all’armonia: grazie all’amore, l’umanità sarà rigenerata. Amore
è un altro termine dal senso oscuro: che cos’è? Un’energia, una frequenza, un
sentimento, un modo di essere? Esiste l’amore puro, disinteressato? È difficile
disquisire su qualcosa la cui esistenza è molto dubbia.
Se la saggezza ci conduce nello splendido ma vuoto tempio dello Stoicismo,
l’amore, propagandato da certi movimenti e dalle chiese ufficiali, ci innalza
fino al cielo azzurro ma finto della New age. Così, se l’antichità possiede "A
sé stesso" di Marco Aurelio, come summa conclusiva di una concezione della vita
nobile ma astratta, il nostro tempo trova nel breve romanzo "Il gabbiano
Johnatan Livingston" di Richard Bach, l’emblema di un sogno di libertà e di
equilibrio interiore altrettanto chimerico.
Zret
Fonte:
http://zret.blogspot.com
Link:
http://zret.blogspot.com/2006/08/il-toro-di-falaride-considerazioni.html
08.08.2006
Indice
11/10/2006 Archivio Il Toro di Falaride
Archivio Scienza dello Spirito
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