La campagna di vaccinazione contro l'influenza A/H1N1si terrà in due
fasi: dal 15 novembre 2009 saranno vaccinati gli operatori sanitari,
quelli dei servizi pubblici essenziali e le categorie a rischio; dal 31
gennaio 2010 bambini e giovani da 6 mesi a 27 anni.
A partire dal 15 novembre 2009 il 30-40% della
popolazione italiana sarà sottoposto alla campagna di vaccinazione
gratuita contro l'influenza A/H1N1. La notizia è stata resa nota ieri dal
Ministero del Welfare; la decisione è stata presa dal tavolo permanente
delle cure primarie territoriali riunito il 20 agosto scorso presso il
Ministero. A somministrare gratuitamente il vaccino saranno i medici di
famiglia e pediatri di base; il vaccino non sarà venduto in farmacia. A
distanza di un mese dalla prima iniezione ce ne sarà una seconda che
conterrà un adiuvante, sostanza che lo rende più efficace. La
campagna di vaccinazione prevede due fasi: nella prima si parte con
circa 8,5 milioni di dosi destinate agli operatori sanitari (medici di
medicina generale, pediatri, personale delle Asl), agli operatori di servizi
pubblici essenziali e alle categorie a rischio. I criteri di scelta dei
gruppi target della vaccinazione pandemica convergono, anche a livello
europeo e internazionale, nella direzione di offrirla prioritariamente, in
prima battuta, a:
- i soggetti a rischio perchè affetti da patologie croniche gravi;
- il personale sanitario che deve garantire le prestazioni
assistenziali;
- il personale che garantisce gli aspetti di sicurezza del Paese (vigili
del fuoco, polizia,protezione civile, etc);
- il personale che garantisce la continuità dei servizi cosiddetti
essenziali (acqua, energia, telecomunicazioni, rifiuti, etc).
La seconda fase scatterà dal 31 gennaio 2010, quando ci
saranno 16 milioni di dosi per la vaccinazione di bambini e giovani da 6
mesi a 27 anni, fascia d'età che, dai dati sull'andamento mondiale della
malattia da aprile ad oggi, risulta essere la più colpita dall'infezione
che, in tali soggetti, si trasmette più facilmente. Il Ministero sta
definendo più in dettaglio, con le Regioni, le modalità operative e
logistiche della campagna vaccinale ed il Piano vaccinale sarà valutato e
approvato dall'Unità di crisi, prima di essere reso pubblico.
Alla fine di questa campagna si prevede che venga vaccinato circa
il 40% della popolazione, dato che "potrebbe comunque avere un
effetto indiretto, sufficiente per impedire al virus di circolare
velocemente", come ha specificato il direttore del dipartimento Malattie
infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza.
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