L' Assemblea della Camera ha approvato questa
mattina, in via definitiva, il disegno di legge di iniziativa del
Ministro della Salute Livia Turco, recante disposizioni urgenti in materia
di attività libero professionale intramuraria e altre norme in materia
sanitaria. Il provvedimento, in particolare, concede un'estensione di 18
mesi ai medici del servizio pubblico per esercitare la libera professione
nell'ambito di studi privati. I sì sono stati 264, 14 i contrari, 166 gli
astenuti. "Con questa legge - ha dichiarato il Ministro Turco - la
libera professione dei medici all'interno delle strutture pubbliche
è finalmente regolamentata dopo quasi dieci anni di proroghe continue e
inconcludenti. Oggi i medici hanno più certezze dei loro diritti
all'esercizio dell'attività professionale intramoenia, con tempi certi per
la realizzazione dei locali ove esercitarla, con la previsione di
possibilità alternative ben definite e soprattutto con la fine
dell'incertezza sulle modalità di esercizio di questa attività che ha
caratterizzato gli ultimi dieci anni".
Secondo la Turco, i cittadini avranno invece più garanzie
che quest'attività sia esercitata sempre per nome e per conto
dell'azienda sanitaria pubblica e posta sotto il suo controllo. L'intramoenia
sarà esclusivamente una possibilità in più offerta al cittadino dal servizio
pubblico a garanzia della libertà di scelta del medico.
La legge si pone anche l'obiettivo di ridurre le liste d'attesa
con norme precise che regolano la quantità delle prestazioni che si
possono effettuare in libera professione. Nel dettaglio, prevede che:
- le Regioni completino la realizzazione degli appositi locali per
l'esercizio dell'intramoenia all'interno delle strutture pubbliche entro
il 31 gennaio 2009;
- fino alla realizzazione dei locali, e comunque non oltre il 31 gennaio
2009, le aziende sanitarie locali potranno anche convenzionarsi con
strutture private in grado di fornire gli spazi idonei all'attività libero
professionale;
- in alternativa alla costruzione in proprio dei locali le aziende
sanitarie potranno affittare o acquistare spazi ambulatoriali esterni
pluridisciplinari;
- le prenotazioni delle prestazioni in regime libero professionale
saranno sempre e ovunque gestite da personale dell'azienda sanitaria, al
fine di permettere il controllo dei volumi delle prestazioni che non
dovranno superare quelli eseguiti durante l'orario di lavoro;
- gli onorari per l'attività libero professionale saranno sempre
riscossi sotto la responsabilità dell'azienda e saranno concordati tra
azienda e medici;
- saranno effettuati periodici controlli sulle liste d'attesa, al fine
di assicurare il rispetto dei tempi medi che dovranno essere stabiliti con
provvedimenti della Regione e con l'obbligo di erogare le prestazioni
urgenti comunque non oltre 72 ore dalla richiesta;
- le Regioni dovranno varare disposizioni specifiche per evitare
conflitto d'interessi o concorrenza sleale tra medici e azienda sanitaria;
- le Regioni avranno poi l'obbligo di adeguare progressivamente i tempi
di erogazione delle prestazioni in regime ordinario a quelli in regime
libero professionale, al fine di assicurare che il ricorso alla libera
professione sia frutto solo di libera scelta del cittadino e non
conseguenza di carenze nell'organizzazione dei servizi resi in attività
istituzionale;
- la riduzione dei tempi d'attesa sarà oggetto di un'apposita relazione
annuale al Parlamento del Ministro della Salute;
- ogni Asl dovrà pubblicizzare i volumi delle prestazione erogate in
regime ordinario e libero professionale;
- a garanzia della regolarizzazione dell'attività intramoenia si
prevede: o la possibilità per le Regioni di destituire i direttori
generali inadempienti; o la sospensione dei finanziamenti statali
integrativi verso quelle Regioni che non attivino i piani di costruzione
dei locali o attuino le altre possibilità previste dalla legge; o
l'esercizio dei poteri sostitutivi del Governo nei confronti delle Regioni
inadempienti.
- Archivio Sanità
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