5 novembre 2009 - traduzione
dell'intervento del Ministro della Salute Ewa Kopacz, al Parlamento polacco
Vorrei dire che la mia priorità
durante i miei vent'anni di pratica medica è sempre stata: "prima di tutto non
fare del male". Ho portato con me questa regola al Ministero della Sanità. Se mi
dovessi trovare nella situazione di raccomandare un farmaco a qualcuno, credo
come ogni altro medico, penserei: darei questo farmaco alla mia anziana madre,
oppure a mio figlio? E’ esattamente questo modo di ragionare che mi rende
estremamente cauta e mi spinge sempre a compiere doppie verifiche su
qualsiasi informazione che riguardi un farmaco che il Ministero della Salute si
accinge a raccomandare ad ogni cittadino polacco, a milioni di cittadini
polacchi che non hanno la preparazione, nel campo della medicina, che ha un
ministro e che ha un esperto, il professor Brydak, che ha lavorato
sull’influenza per oltre 40 anni.
Il professor Brydak lavora in
uno dei 189 centri di ricerca sull’influenza sparsi in tutto il mondo. Uno di
questi è proprio in Polonia. Chi potrebbe dunque accusarci di non avere
sufficienti conoscenze sull’influenza? E’ possibile dubitare dell’opinione di un
professore che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni, e non certo su un
solo tipo di influenza, e che ha pubblicato centinaia di articoli sulla materia?
Ho più che altro una sola fondamentale domanda: vogliamo combattere la pandemia
di influenza?
Oggi conosciamo bene gli
accordi che altri, i governi di paesi più ricchi del nostro, hanno stipulato con
i produttori di vaccini. Sappiamo anche cosa è stato proposto alla
Polonia. Le trattative sono in corso e non posso parlarne adesso, ma posso dire
una cosa: il nostro dipartimento legale ha trovato almeno 20 punti dubbi in
questi accordi. Ora, qual è il dovere di un Ministero della Sanità? Concludere
accordi che facciano l’interesse dei cittadini oppure siglare accordi che
facciano l’interesse delle case farmaceutiche?
So che ci sono tre vaccini
disponibili oggi sul mercato, realizzati da tre produttori diversi. Ognuno di
loro ha una differente quantità di sostanze attive, non è strano che siano
trattati tutti alla stessa stregua? Non è dunque ragionevole che il Ministero
della Salute e i suoi esperti nutrano alcuni dubbi in proposito? E’ possibile
che uno di questi, magari quello con una quantità inferiore di sostanze attive,
sia solo acqua fresca, alla quale attribuiamo il potere di curare l’influenza?
Dovremmo pagare per questo? Abbiamo già altri esempi: la Germania ha acquistato
50 milioni di dosi, di cui solo il 10% è stato finora utilizzato. Solo il 13%
dei tedeschi vuole assumere questa cura miracolosa subito, ma è un dato
fortemente atipico perché i tedeschi hanno una percentuale di cittadini che
si vaccinano molto alta, cioè se in Polonia si vaccinano 52 persone ogni 1000
abitanti, in Germania lo fanno in 238, ovvero il 23%. Quindi, come mai solo il
13% dei tedeschi vuole farsi iniettare il vaccino contro la suina e non il 23%
come accade solitamente per l’influenza stagionale? Il loro governo ha comprato
il vaccino, lo ha reso disponibile gratuitamente e loro non lo vogliono?
Cos’è successo? Questo dato potrebbe indurci ad un ripensamento sull’acquisto
del vaccino, un farmaco pressoché segreto, oppure no?
Ci sono siti web nei quali i
produttori di vaccini sono obbligati a pubblicare gli effetti collaterali della
vaccinazione. Le vaccinazioni in Europa sono iniziate il 1° di ottobre 2009. Vi
invito a visitare uno qualsiasi di questi siti web e a trovare un qualsiasi
effetto collaterale indesiderato. Cercate la conseguenza più trascurabile,
trovatene anche solo una, come una piccola reazione allergica sulla pelle. Può
succedere anche utilizzando il farmaco più sicuro al mondo. Non esiste un solo
effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto! E, visto che il
farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono
introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità? Perché
non dicono “Meraviglioso! E’ un farmaco totalmente sicuro, quindi me ne assumerò
io la responsabilità, lo metto sul mercato e tutto sarà chiaro e trasparente”,
invece di addossare questo peso sulle nostre spalle, le spalle degli acquirenti?
Non abbiamo risultati di test
clinici, nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti
collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo - controlli
molto brevi a dire il vero – e ancora non abbiamo queste informazioni. Inoltre,
il controllo sulle persone è stato molto piccolo: un tipo di vaccino è stato
testato solamente su 160 volontari tra i 20 e i 60 anni, non infetti. Un altro
tipo di vaccino è stato testato su 600 volontari tra i 18 e i 60 anni, tutti in
perfetta salute. E’ un buon metodo questo? Mi rivolgo specialmente ai dottori
presenti in questa sala: per me non è abbastanza sicuro. Io voglio essere molto
sicura nel raccomandare questo vaccino. E’ una nostra competenza: durante la
fase di negoziazione dobbiamo prenderci il tempo che ci serve ed utilizzarlo per
scoprire quanto più possibile su questo farmaco. Poi, se la commissione sulla
pandemia accetterà il vaccino, allora e solo allora lo compreremo.
Inoltre, ci sono 1 miliardo
di persone con l’influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione
di persone muoiono ogni anno, sempre per l’influenza stagionale, su scala
mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti in anni ed
anni di osservazioni. E’ mai stata annunciata una pandemia a causa
dell’influenza stagionale? Tra l’altro, l’influenza stagionale è molto più
pericolosa di quella suina: causa molti più decessi e complicazioni più gravi.
E’ mai stata dichiarata una pandemia per questo? A quelli che mi spingono a
comprare il vaccino voglio chiedere: come mai non avete gridato e sbraitato
l’anno scorso, due anni fa e nel 2003? Nel 2003 abbiamo avuto 1 milione e
200mila polacchi con l’influenza stagionale. In quell’occasione, per caso
qualcuno in quest’aula ha gridato “Compriamo il vaccino per tutti!”? Non riesco
a ricordarmene.
Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi
sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche
in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa.
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