LA
RIVOLUZIONE WI-FI E' UNA BOMBA A OROLOGERIA PER LA SALUTE PUBBLICA?
DI GEOFFREY LEAN
The Independent
Sono in ogni strada commerciale, in ogni caffetteria e in ogni
scuola, ma gli esperti sono seriamente preoccupati circa gli effetti
dell'inquinamento elettronico provocato dai network senza fili che
connettono i nostri computer portatili e i nostri cellulari, ci informa Geoffrey Lean.
Essere "wired-up" o "connesso" era un modo di dire che significava
essere all'occhio, in campana, in sintonia con tutto ciò che è moderno e
trendy. Non più. Essere wireless, o "senza fili" è tutto ciò che conta
adesso.
Andate in uno Starbucks (catena di caffetterie americana, n.d.t.), in un
bar d'albergo o in una sala d'aspetto aeroportuale e sarete certi di
vedere gente che pigia febbrilmente sulla tastiera del proprio computer
portatile, connesso invisibilmente alla rete internet. Visitate gli
amici ed è probabile che vi mostrino il loro nuovo assetto web appena
installato. Tenete una conferenza all'università e vedrete studenti che
battono sulla tastiera, confrontando quello che asserite con quanto
scoprono in tempo reale su internet. Ed ora la nuova tecnologia Wi-Fi
sta propagandosi come un incendio attraverso le scuole primarie e
secondarie del Regno Unito.
L'esplosione tecnologica è persino più grande dell'esplosione della
telefonia cellulare che l'ha preceduta. E, come per i cellulari, è
seguita da paure circa i suoi effetti sulla salute, specialmente quella
dei bambini. Studi recenti, che indicano che le peggiori paure riguardo
ai telefoni cellulari sono comprovate, servono solo ad aumentare le
nostre preoccupazioni riguardo alla "zuppa elettronica" in cui le nostre
vite sono sempre più immerse.
Oggi possiamo svelare che l'uomo che aveva lanciato i più autorevoli
segnali d'allarme per quanto riguardava i pericoli della telefonia
mobile, sta ora preoccupandosi del propagarsi della tecnologia Wi-Fi.
Sir William Stewart, presidente dell'Agenzia per la Protezione della
Salute e già a capo della consulenza scientifica del Governo – sta
personalmente esercitando pressioni per promuovere un'indagine sui
rischi alla salute che questa nuova tecnologia può causare.
Ma le preoccupazioni per la salute non sembrano rallentare l'espansione
del "senza fili". In Gran Bretagna già un adulto su cinque possiede un
computer portatile wireless. Ci sono 35.000 "hot spot" ("zone calde")
dove si possono usare, di solito a pagamento.
Negli ultimi 18 mesi, 1 milione e 600.000 computers senza fili (laptop
Wi-Fi) sono stati venduti in Gran Bretagna per uso domestico, per uffici
e per una serie di altri luoghi. Si stima che la metà delle scuole
primarie e quattro quinti delle scuole secondarie li abbiano già
installati.
Intere città stanno convertendosi alla tecnologia senza fili. Prima fra
tutte è la signorile, quasi bucolica cittadina di Norwich, che ha
installato una rete che copre quasi interamente il centro città, con un
raggio di 4 chilometri dal municipio. Arriva a punti chiave più lontani,
compresa l'Università di East Anglia ed un ospedale locale, e sarà
ampliata per includere anche zone rurali del sud della regione.
Duecento e più piccole antenne sono state fissate ad altrettanti pali
della luce per creare la rete, che chiunque può usare gratis per un'ora.
Niente però impedisce alle mille persone che la usano ogni giorno di
staccarsene quando il tempo scade, per poi riallacciarsi nuovamente per
un'altra sessione gratuita.
"Volevamo vedere se una cosa di questo genere fosse fattibile", dice
Anne Carey, direttrice del progetto. "La gente la sta usando e trovando
utile. Penso che la nostra, al momento, sia la più grande rete di questo
tipo".
Non per molto. Il prossimo anno Brighton intende installare una rete che
comprenderà tutta la città, mentre Manchester sta progettandone una che
coprirà 400 miglia quadrate, e che permetterà l'accesso gratuito a più
di 2 milioni e duecentomila persone.
L'allarme finora sollevato è stato scarso e debole e arriva perlopiù da
persone così sensibili alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai
cellulari, dalle loro antenne e dalla tecnologia senza fili da sentirsi
male al cospetto. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che tre
persone su cento sono, per certi versi, "elettrosensibili". Ma
scienziati e dottori – e qualche governo europeo – stanno aggiungendo le
loro voci all'allarme, mentre diventa chiaro che l'uso quasi universale
di telefoni cellulari potrebbe preludere ad una futura catastrofe
sanitaria.
Un recente ed autorevole studio finlandese ha trovato che le persone che
hanno usato telefoni cellulari per più di dieci anni hanno il 40 per
cento di probabilità in più di contrarre un tumore al cervello dalla
stessa parte della testa a cui accostano il telefonino, mentre
ricercatori svedesi asseriscono che le radiazioni uccidono cellule
cerebrali, il che potrebbe portare le giovani generazioni odierne a
"rimbambirsi" verso i quaranta-cinquant'anni.
Il professore Lawrie Challis, che è a capo della ricerca governativa
sulla sicurezza della telefonia mobile, asserisce che il cellulare
potrebbe diventare "la sigaretta del 21° secolo".
C'è stata minore preoccupazione per le antenne, perché emettono molto
meno radiazioni che i telefoni cellulari. Ma la gente che vive nelle
vicinanze – o che va a scuola vicino – ai trasmettitori è monitorata
costantemente e gli studi rivelano una preoccupante incidenza di sintomi
quali mal di testa, fatica, nausea, capogiri e problemi di memoria. Si
pensa pure che le emissioni possano accrescere casi di cancro e problemi
cardiaci.
In genere i sistemi "senza fili" usano antenne più piccole per le case e
le scuole – ma queste emettono più o meno le stesse radiazioni, per cui
anche se quasi nessuna ricerca è stata effettuata al loro riguardo,
scienziati e promulgatori pensano che queste abbiano effetti
indesiderati simili a quelli causati dalla telefonia. Essi sostengono
che stiamo adesso vivendo in una "zuppa" di radiazioni elettromagnetiche
un miliardo di volte più potente dei campi naturali in cui si sono
sviluppate le nostre cellule negli ultimi 3 miliardi e 800 milioni di
anni. Questo fattore, dicono, è certo che causerà guai.
Il prof. Leif Salford, dell'Università di Lund – che ha provato come le
radiazioni uccidano cellule cerebrali – è profondamente preoccupato
circa l'aggiungersi della tecnologia "senza fili" allo "smog
elettronico".
La preoccupazione maggiore è per i bambini, sia perché sono più
vulnerabili – i loro crani sono più sottili di quelli degli adulti ed il
loro sistema nervoso sta ancora sviluppandosi – sia perché la loro vita
sarà esposta più a lungo alle radiazioni.
L'Associazione Medica Austriaca sta attivandosi contro lo sviluppo del
Wi-Fi nelle scuole. Le autorità della provincia di Salzburg hanno già
dato direttive alle scuole di non installare antenne e ne stanno
considerando il bando. Il dottor Gerd Oberfeld, capo del servizio
ambiente e medicina di Salzburg, dice che il sistema Wi-Fi è
"pericoloso" per le persone sensibili e che "il numero di tali persone e
i pericoli annessi a quella tecnologia sono in crescita".
In Gran Bretagna la scuola di Stowe ha rimosso il sistema Wi-Fi da una
parte del proprio territorio dopo che un insegnante di materie
classiche, Michael Bevington – che insegna in quella scuola da 28 anni –
ha accusato mal di testa e nausea subito dopo l'installazione.
Ian Gibson, Membro del Parlamento per la nuova città "senza fili" di
Norwich sta promuovendo un'inchiesta ufficiale sui rischi del Wi-Fi,
mentre l'Associazione Professionale degli Insegnanti scriverà questa
settimana al Segretario all'Educazione Alan Johnson per lo stesso
motivo. Philip Parkin, il segretario generale del sindacato, dice: "Sono
preoccupato che così tante reti senza fili si stanno installando in
scuole e collegi senza conoscerne le conseguenze a lungo termine. La
proliferazione di tali reti potrebbe avere seri risvolti sulla salute
sia del personale sia degli alunni, senza che le cause siano
riconosciute". Ma, aggiunge, "ci sono enormi pressioni commerciali, il
che spiegherebbe perché non ci sia ancora stato alcun provvedimento al
riguardo".
Linee guida ignorate
Il primo Rapporto Stewart, pubblicato nel maggio del 2000, ha prodotto
una serie di raccomandazioni sensate, tra cui: scoraggiare i bambini
dall'uso di telefoni cellulari e vietare che le industrie facciano
promozioni per i più giovani; pubblicare i livelli di radiazione dei
vari telefonini, sicché i clìenti possano scegliere quelli dalle
emissioni inferiori; assoggettare l'installazione dei ripetitori ad un
controllo attraverso un sistema democratico di pianificazione; vietare
l'installazione di antenne dove il "fascio di irradiazione maggiore"
cade su scuole, a meno che tali scuole e i genitori degli alunni fossero
d'accordo.
Il governo accettò la maggior parte di questi consigli, ma poi, come
"The Independent on Sunday" ha più volte sottolineato, mancò di
implementarli. Probabilmente si è persa ogni possibilità di frenare
l'uso dei telefonini da parte di bambini e giovani, siccome dalla data
del primo resoconto, l'uso dei telefonini da parte dei più giovani è
raddoppiato.
Con il contributo speciale di Paul Bignall, Will Dowling e Jude
Townend
Geoffrey Lean
Fonte:
http://news.independent.co.uk
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Fonte:
http://news.independent.co.uk
04.05.2007
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIANNI ELLENA
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